La situazione economica e sociale non è delle migliori, anzi le difficoltà crescono ogni giorno con l’aumento delle chiusure delle aziende di stanza a San Marino. Fixing scrive che “il futuro per le imprese sammarinesi è qualcosa con cui non si può giocare”, ma aggiungerei che anche quello dei dipendenti delle aziende è altrettanto importante, aspetto questo che forse Fixing dimentica di ricordare.
A tal proposito l’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese, portando avanti un lavoro iniziato da anni, ha preparato un documento colmo di proposte innovative, denominato “Progetto per San Marino”.
Di seguito riportiamo alcuni passaggi dell’intervista che Fixing ha fatto al Presidente dell’Anis, Emanuel Colombini.
“Siamo partiti con un’idea di metodo, in testa – prosegue Colombini – Abbiamo immaginato San Marino come una sorta di ‘casa’, la casa dei cittadini. Abbiamo pensato alle fondamenta, che sono i valori e i punti di forza, quelli che ci contraddistinguono da sempre, a partire dalle tradizioni, e quelli che dobbiamo far propri, dalla trasparenza all’efficienza, alla meritocrazia. Su questa base poggiano i pilastri, che sono tutti quegli elementi su cui dobbiamo puntare per il futuro: piccole e medie imprese, turismo, commercio, giustizia e quant’altro. Abbiamo poi realizzato un’analisi di come deve funzionare il sistema Paese e delle criticità da superare ed abbiamo ‘esploso’ le macro tematiche, basandoci su chiare e incontrovertibili logiche ispiratorie. La parte superiore della nostra ‘casa’ è composta dalle Istituzioni, dalle imprese e dal settore bancario; il tetto è il progetto che tutti quanti dobbiamo condividere. E naturalmente ci sono i cittadini, che questa casa la vivono. (…)
Alla politica non date ricette preconfezionate, ma un’analisi nuda e incontestabile. Cosa chiedete in cambio?
“Effettivamente abbiamo deciso di fornire un’analisi e non di dare risposte pronte all’uso. Non in questa fase, almeno. Siamo partiti dai gap da colmare, dai disagi che le imprese e i cittadini subiscono. Poiché ci rendiamo conto della complessità dei temi e dell’importanza di una condivisione, abbiamo deciso chiediamo un tavolo di lavoro vero, che porti risultati. Il nostro progetto è già nato, lo presenteremo nelle prossime settimane a tutte le forze politiche e alle coalizioni. (…)
Avete anche individuato cinque priorità assolute: legalità e lotta alla criminalità, una richiesta attuale più che mai; un lavoro estenuante per giungere alla doppia ratifica degli accordi con l’Italia e la conseguente uscita dalla black list; la messa in sicurezza del bilancio dello Stato, altro cavallo di battaglia dell’associazione. Infine la riforma del mercato del lavoro e l’apertura del Parco Scientifico e Tecnologico.
“Sì, si tratta di cinque super priorità, cinque priorità assolute che ci devono far riallineare a quello che era lo stato precedente a questa crisi. La lotta senza quartiere alla criminalità organizzata, la definitiva chiusura delle incomprensioni con l’Italia che deve culminare con l’uscita di San Marino dalla black list del MEF, la messa in sicurezza del bilancio dello Stato non sono certo novità, le andiamo chiedendo da tempo: per tutte queste cose non c’è neppure bisogno di confronti o di tavoli, vanno fatte e basta. (…)
L’obiettivo è la realizzazione di un Piano Strategico Pluriennale.
“Tutto il nostro lavoro è mirato ad un riposizionamento del Paese che parta da una visione strategica d’insieme. Servono idee chiare, alla politica, se possibile, vogliamo cercare di trasmettere quello che è un approccio più imprenditoriale, ma sia ben chiaro, noi siamo imprenditori e non dobbiamo e soprattutto non vogliamo sostituirci ai politici. (…)
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