San Marino. Commercio al centro dei lavori della Commissione Finanze

San Marino. Commercio al centro dei lavori della Commissione Finanze

Sono 87 le “vetrine” nuove aperte negli ultimi due anni, piu’ precisamente dal 2010 fino a
settembre scorso. A dimostrazione della vitalita’ del settore, anche se le grandi griffe straniere continuano a snobbare il Titano. In commissione Finanze, al centro dei lavori di oggi e’ il commercio, settore che tiene duro di fronte alla crisi, ma non riesce ad avere “l’appeal” sperato, malgrado l’ultima riforma abbia aperto le porte ad investitori d’oltre confine.
Ma non abbastanza per il Psd, che mette sotto accusa la normativa del luglio 2010 in una mozione presentata dai consiglieri Iro Belluzzi e Claudio Felici. In sostanza, “la riforma ha si’
portato al superamento importante del tabu’ del 50%- spiega il capogruppo del Psd-  pero’ ancora esiste un forte condizionamento politico per lo sviluppo di quel ambito”.

Nel mirino finisce in particolare il Comitato d’esame, l’organismo che vaglia i progetti, in cui e’ presente una delegazione dell’esecutivo: “Resta un elemento fortemente limitante”, sottolinea Felici. Proprio per cancellare questo passaggio, il consigliere del Psd, Stefano Macina, presenta un ordine del giorno che invita il governo a intervenire sulla riforma, “abrogando la parte che consente il rilascio della licenza solo dopo l’autorizzazione del Comitato d’esame”.

Nel corso del dibattito sulla  mozione gli interventi sono numerosi: per Ivan Foschi, capogruppo di Su, la riforma e’ “un fallimento”. Mentre Federico Pedini Amati, Psrs, incalza sulla necessita’ di riqualificare il centro storico e l’offerta commerciale presente nella capitale.
Dalla maggioranza, e’ Marco Gatti, segretario del Pdcs, che invita alla cautela: “Il riciclaggio
oggi punta al commercio al dettaglio, lavatrice per eccellenza di soldi sporchi, finche’ non avremo un sistema di controlli adeguati bisogna fare attenzione”. San Marino, ribadisce Maria
Luisa Berti, Ns, non puo’ piu’ correre il rischio di ripetere gli errori commessi in passato con la liberalizzazione delle imprese.
Tira le fila del discorso il segretario di Stato per l’Industria e il Commercio, Marco Arzilli, fautore della riforma e suo difensore: “Questa legge ha fatto degli importanti passi avanti per aprire agli operatori commerciali esterni, non e’ fallimento, anzi, le cose stanno funzionando”. Perche’ uno dei suoi obiettivi era anche quello di mettere ordine all’esistente: “Avevamo mille attivita’ industriali che facevano commercio all’ingrosso”, un settore che solo oggi e’ regolamentato. Poi e’ stata introdotta la trasparenza, eliminando di fatto l’escamotage
del prestanome. “Il problema da porsi- fa notare- e’ piu’ perche’ certe griffe non vengono nel nostro Paese, e non e’ il problema di questa legge e del commercio, ma riguarda anche altri settori, se non c’e’ mercato le grandi marche non si spostano”. Nel dettaglio, rispondendo alla mozione, il segretario sintetizza l’operato del Comitato d’esame che ha autorizzato solo una
domanda su appena sei pervenute al suo tavolo. I cinque progetti rifiutati riguardavano, per ordine, un piccolo alimentari, un negozio di abbigliamento per taglie forti, uno di casalinghi,
un’erboristeria, infine la modifica di una societa’ sammarinese a socio unico. A caratterizzare tutti i progetti respinti inoltre, l’esiguo ricorso al personale, con un dipendente massimo
previsto. “Abbiamo valutato le richieste come attinenti a settori non strategici”, chiarisce Arzilli.
Al contrario, l’unica richiesta a passare l’esame e’ stata quella avanzata da un’attivita’ gia’
esistente, il San Marino factory outlet: il superamento del 51%, il passaggio da Srl a Spa, e’ stato accolto “per  portare avanti un progetto di sviluppo del franchising in Italia”, dove
apriranno altri outlet “Big and Chic”. La societa’, di proprieta’ al 100% di non residenti, ha gia’ aumentato l’organico di 6 unita’ e “ancora crescera’”. Arzilli si toglie infine un sassolino dalle
scarpe: “Non e’ vero che non c’e’ movimento nel settore commerciale”. In totale, fa presente che dal 2010 al settembre 2011 sono state rilasciate a San Marino 87 nuove licenze commerciali: “Alcune di queste attivita’ hanno fino a 25 dipendenti- spiega- e nella maggioranza dei casi si parla di negozi di altissimo livello”.

Infine Arzilli boccia l’ordine del giorno presentato dal Psd: “La legge deve proseguire il suo percorso”. E cosi’, alla fine dei giochi la proposta di eliminare la Commissione d’esame viene

respinta con 9 voti contrari, 5 favorevoli e un astenuto. Infine, i lavori della Commissione finanze si sono conclusi con l’approvazione del progetto di legge che modifica la normativa
sulla proprieta’ industriale: 9 i voti a favore, 6 gli astenuti.

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