San Marino, Congresso Dc: intervento saluto S. Celli, Psrs

San Marino, Congresso Dc: intervento saluto S. Celli, Psrs

XVIII Congresso Generale
Partito Democratico Cristiano Sammarinese
Sabato 27 novembre 2010
Messaggio di saluto
Partito Socialista Riformista Sammarinese
(Segretario Simone Celli)
Signore e Signori della Presidenza, Amiche e Amici della Democrazia Cristiana,
    ho l’onore e il piacere di portare il saluto del Partito Socialista Riformista Sammarinese al diciottesimo Congresso Generale del Vostro partito che si celebra in un momento estremamente delicato per il nostro Paese. Infatti, la crisi economica e sociale, che sta colpendo San Marino ormai da diverso tempo, negli ultimi mesi sta assumendo proporzioni sempre più rilevanti ed è per questo che intendo cogliere l’occasione di questo importantissimo appuntamento politico per esplicitare un forte senso di preoccupazione e di inquietudine in relazione ai gravi problemi che affliggono il Paese e che, se non affrontati in maniera adeguata e tempestiva, rischiano di provocare una crisi di sistema pesantissima con conseguenze devastanti. Il tempo degli slogan e degli annunci è ampiamente scaduto, ora è arrivato il tempo della responsabilità e del realismo e, a mio parere, responsabilità e realismo impongono di parlare chiaro e di dire tutta la verità al popolo sammarinese, in quanto con le promesse non seguite da fatti concreti e con le rassicurazioni prive di fondamento non si va da nessuna parte. Anzi, si corre il rischio di deteriorare ulteriormente una situazione di per se già molto complicata.
    L’intera classe politica, soprattutto quella di governo, deve dimostrare di avere il coraggio e la lungimiranza necessari per gestire una fase di straordinaria difficoltà contraddistinta da problemi molto seri, come lo stato di precarietà dei conti pubblici, le complicazioni in termini di operatività di molte imprese in seguito all’inserimento del nostro Stato nella black-list, le sofferenze del sistema finanziario colpito dallo scudo fiscale, da inchieste giudiziarie e da significative tensioni di liquidità, il costante incremento del ricorso agli ammortizzatori sociali e del tasso di disoccupazione causato dalla crisi e dalla chiusura di centinaia di aziende e, a far da cornice a questo desolante quadro generale, il pessimo rapporto con la Repubblica Italiana.
    Non è mia intenzione fare del banale allarmismo, tuttavia ritengo che sia indispensabile analizzare in modo realistico  la portata dei problemi che San Marino e i sammarinesi tutti hanno di fronte oggi e dovranno affrontare nel prossimo futuro.
    Il Partito Socialista Riformista, che fin dalla sua costituzione ha condotto una opposizione responsabile e costruttiva, già da tempo critica l’azione del governo e della maggioranza, in quanto la ritiene non adeguata a gestire una crisi economica e sociale senza precedenti. A questo proposito, sviluppo alcune veloci riflessioni su un tema di stretta attualità, ovverossia la legge di bilancio previsionale per l’anno 2011 elaborata dal governo. Già nel corso del dibattito consiliare in prima lettura, la nostra forza politica ha avuto la possibilità di esprimere le proprie forti perplessità su una manovra finanziaria che si pone l’unico obiettivo di contenere il deficit previsionale, obiettivo peraltro non raggiunto in quanto il “buco” dello Stato  ammonta a circa 40 milioni di euro; dicevo della manovra finanziaria che si pone il solo obiettivo del contenimento del deficit, anziché perseguire la strada del riequilibrio strutturale del bilancio, attraverso un effettivo contenimento della spesa pubblica e l’individuazione di nuove forme di entrate ordinarie. Il governo e la maggioranza, invece, hanno optato per interventi di carattere straordinario tendenti ad un considerevole aumento della pressione fiscale che sortirà il solo effetto di impoverire ulteriormente le famiglie abbassandone il potere d’acquisto con conseguenze molto negative sui consumi interni e di mettere in sempre maggiore difficoltà l’apparato produttivo e dei servizi. Non è accettabile richiedere indiscriminatamente sacrifici a tutti i cittadini e alle imprese senza un progetto economico di alto livello finalizzato alla realizzazione di un nuovo modello di sviluppo pienamente integrato con la comunità internazionale e a garantire un futuro al Paese. Ed è proprio sulla completa mancanza di un progetto economico complessivo che si concentrano le critiche del Partito Socialista Riformista nei confronti del governo. Nessuno ha la bacchetta magica, questo bisogna ammetterlo, ma l’immobilismo progettuale e l’incapacità decisionale dell’attuale compagine governativa, come d’altra parte la maggior parte dei tanti, troppi, esecutivi succedutisi negli ultimi dieci anni, è deleteria in quanto il nostro Paese non si può permettere il lusso di perdere altro tempo e di lasciarsi sfuggire le ultime possibilità di evitare il crollo dell’intero sistema.
    Dopo due anni dall’inizio della Legislatura, è ormai evidente che il Patto per San Marino non sia in grado di affrontare in modo adeguato la complessità della situazione in cui versa il Paese. Per questa ragione noi Socialisti Riformisti riteniamo urgente archiviare l’attuale fase politica per aprirne una nuova basata sulla collaborazione stabile ed organica tra l’area socialista e l’area del centro moderato disponibile alle riforme indispensabili al Paese, del quale il Partito Democratico Cristiano Sammarinese è espressione importante e qualificata, con l’obiettivo di fondo di elaborare e realizzare un progetto politico, economico e culturale di altissimo livello e al passo coi tempi in grado di rivoluzionare il nostro Stato, riposizionandolo sul piano internazionale e riconvertendone il sistema economico e finanziario.
    In passato sono stati frequenti i momenti in cui socialisti e democristiani hanno governato insieme il Paese garantendo stabilità politica, sviluppo economico, sicurezza sociale e benessere diffuso. Per questo il Partito Socialista Riformista ritiene che gli equilibri politici futuri si possano basare, come punto di partenza, sulla convergenza tra due tradizioni politico-culturali storiche e due identità molto forti, come quella socialista e quella democratico cristiana, perché, anche noi Socialisti Riformisti siamo convinti che il futuro possa essere costruito soltanto con identità politico-culturali fortemente radicate nella popolazione e nella società sammarinese.
    Quindi, care amiche e cari amici democristiani, questa mattina voglio lanciare una sfida che mi auguro possa essere raccolta in termini positivi dal principale partito del Paese e dalle altre forze politiche disponibili al cambiamento e alla modernizzazione: si apra una fase nuova, riscrivendo ex novo l’agenda politica dei prossimi dieci anni con l’obiettivo di costruire la San Marino del terzo millennio che dovrà essere in grado di rapportarsi autorevolmente con la vicina Italia e con l’intera Comunità Internazionale.
    Sono tante le opportunità e le opzioni che possono consentire un rilancio concreto ed effettivo del nostro Paese, ma è arrivata l’ora di passare dalle parole ai fatti: snellimento delle procedure burocratiche; riorganizzazione dell’amministrazione pubblica; maggiore dinamicità nel mercato del lavoro e formazione professionale; fiscalità leggera a fronte dell’allargamento della base imponibile e di una riforma tributaria; passaggio dalla monofase all’IVA; rafforzamento dell’integrazione con l’Unione Europea; incentivi per la riconversione economica favorendo gli investimenti in ricerca scientifica, innovazione tecnologica ed energie rinnovabili; realizzazione delle infrastrutture indispensabili e risposte concrete alle esigenze abitative delle famiglie; servizi sanitari d’eccellenza prevedendo una stretta sinergia tra pubblico e privato; elaborazione di un progetto per il rilancio del turismo e del commercio puntando sulla grande distribuzione, sulle grandi firme, sulle attività dei servizi alla persona e del divertimento; attivazione di accordi commerciali con l’estero; consolidamento del centro finanziario. Ecco i grandi temi sui quali impostare la nuova fase politica che noi Socialisti Riformisti intendiamo aprire velocemente determinando una chiara e netta discontinuità con l’esperienza del Patto per San Marino.
Oggi non c’è più tempo da perdere perché è in gioco il futuro dei nostri concittadini e, quindi, bisogna avere il coraggio di mettere in atto azioni adeguate al salvataggio del Paese.
    E’ improcrastinabile voltare pagina per aprire una nuova stagione della politica sammarinese basata su un rinnovamento generale dei gruppi dirigenti, sul cambiamento dei metodi di gestione della cosa pubblica, sulla realizzazione delle riforme strutturali nell’ambito di un progetto di futuro che il Partito Socialista Riformista auspica possa essere messo in campo in tempi rapidi nell’interesse generale del Paese. Se questa fondamentale svolta politica non si concretizzerà, il nostro partito continuerà a svolgere con serenità, serietà e responsabilità il proprio ruolo di opposizione e non lesinerà sforzi nel contrastare con fermezza l’azione di un governo inadeguato e senza una mission.
    A nome dei Socialisti Riformisti, auguro a Voi tutti buon lavoro e rivolgo un sincero in bocca al lupo al Segretario Politico e a tutto il gruppo dirigente che verranno nominati al termine dell’assise congressuale.
                    
                    Simone Celli (Segretario PSRS)

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