San Marino. Consiglio 9 aprile, notturna

San Marino. Consiglio 9 aprile, notturna

COMUNICATO STAMPA

 

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 9 APRILE

 

Notte

           

            I
lavori del Consiglio grande e generale sono
ripresi in seduta notturna dal dibattito sul progetto di legge in seconda
lettura per il
“Differimento
dei termini per l’esercizio della delega prevista dall’articolo 36, primo
comma, della Legge 21 dicembre 2012 n.150”. La normativa, che coinvolge tre
decreti, sull’imposta straordinaria sugli immobili, sul regime fiscale del
lavoro frontaliero e  sull’imposta sulle
assicurazioni, al termine di un lungo dibattito, è stata approvata con 31 voti
favorevoli e 26 contrari.

            Si è così passati all’esame degli
ordini del giorno. Dei sette in programma quattro sono stati rimandati, mentre è
stato approvato a maggioranza quello presentato dal consigliere di Sinistra
unita Augusto Michelotti, poi concordato con tutte le forze politiche, per
rendere il concetto di riqualificazione dell’esistente prioritario nella
pianificazione urbanistica e per auspicare una revisione urgente del Testo
unico delle leggi urbanistiche e edilizie. Disco verde anche per l’odg del
Partito Socialista e dell’Unione per la Repubblica “affinché il congresso di
Stato sia impegnato a riferire entro maggio in merito alle linee in base a cui
addivenire ad un confronto circa le priorità delle politiche in materia di
lavoro ed occupazione”. In merito il titolare del Lavoro, Iro Belluzzi, ha
precisato che “l’occupazione è una priorità per il governo, di cui si discute
anche al tavolo di confronto. A maggio ci sarà il quadro completo per dare
tutte le risposte, le linee di intervento per il mercato del lavoro e contro
l’abusivismo”
. Sorte positiva, infine, per l’odg del Partito socialista
e dell’Unione per la Repubblica che richiede “un riferimento del congresso di
Stato con conseguente dibattito consiliare, entro il 30 giugno, riguardo le
prospettive di rilancio del settore della riqualificazione del settore
dell’edilizia ad uso abitativo o proprio”.

 

Di seguito un riassunto della
sessione.

Marco Podeschi, Upr: “La patrimoniale non ha portato
bene alla vecchia maggioranza e neanche a quella nuova. Con la proposta di
legge viene inserita una serie di proroghe. La nostra posizione è contraria: si
prendono impegni che poi non vengono rispettati. L’imposta sulle assicurazioni
non è un provvedimento complicato. Gli operatori italiani possono operare in
Repubblica, ma non il contrario. Temo che gli oneri della tassa ricadranno sui
consumatori.

Sul decreto per i frontalieri il governo corregge
un guaio facendo peggio, acuendo la tensione sociale nel Paese. E’ troppo
semplice appellarsi al senso di responsabilità dei consiglieri, l’esecutivo
procede in modo disorganizzato.

Sulla patrimoniale ci si appella all’equità delle
tasse, ma è impossibile che siano tutte eque. Lo Stato ha incentivato
l’acquisto di case e ora chiede denaro sugli immobili. Ma la Pa ha cominciato a
ridurre le spese? Non sembra. Mi tolgo la giacca per protestare con chi della
maggioranza lancia richiami inaccettabili: se si fanno le leggi vanno anche
rispettate”.

Andrea Zafferani, C10: “La
maggioranza cerca di giustificare la scelta con la straordinarietà, dicendo che
pesa poco e che non piace. E’ cosciente dell’arrabbiatura della gente: si
creano nuove tasse senza dare impegni seri per la riduzione della spesa e senza
progetti di sviluppo. Tutto viene demandato alla spending review ma al team è
impedito di aggredire le compenti più rigide della spesa pubblica. Così sorgono
i sospetti di una gestione clientelare.

Andrebbe creato un piano straordinario di recupero
delle imposte evase attraverso l’immediata deducibilità delle spese,
l’ispezione dei conti bancari, l’incrocio dei dati, l’obbligo di tutti i
redditi in dichiarazione. Magari il piano potrebbe diventare strutturale, ma
manca la volontà politica. Non siamo contrari alla ricerca di nuove entrate se
eque e con un obiettivo preciso, all’interno di un piano di azzeramento del
deficit attraverso tagli alla spesa e la ricerca di risorse per lo sviluppo.
Una patrimoniale ben fatta non è un reato, è meglio delle imposte sui redditi,
e i suoi punti sono: esenzione della prima casa fino a una certa soglia,
progressività, taratura su valore di mercato, tassazione anche degli immobili
in via di completamento. Occorre infine tutelare i disoccupati ed è assurdo che
i contribuenti debbano auto-calcolarsi le detrazioni”.

Fabio Berardi, Pdcs: “Questa imposta non mi piace,
si tassa un bene su cui sono stati fatti già dei sacrifici. E’ una scorciatoia
per i governi in crisi che vede anche l’Ue non troppo favorevole. La tempistica
non è adeguata. Si muove solo la leva fiscale, creando preoccupazione. Il
settore immobiliare è vitale e andrebbe rilanciato. Va mossa anche la leva del
risparmio. Ma serve coraggio, per toccare anche diritti acquisiti. Purtroppo su
certi temi si discute da anni, ma siamo frenati dalla mancanza di coraggio. Per
esempio sugli alberghi di lusso, le residenze, la vendita dei frustoli”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Il
piano è complessivo e la patrimoniale è solo un tassello, non l’elemento
principale per fare cassa. E’ però necessaria. Siamo andati incontro alle
esigenze sociali nella scansione della tassazione. Secondo i criteri del
decreto per un edificio di classe A2 con tra i 6 e gli 8 vani, caso tipico, la
spesa è di 300-400 euro, cui toglierne 350 se è prima casa. Non c’è tassazione
apprezzabile. Per un edificio con 11 vani la spesa è di 1.200 euro, per quelli
più grandi si arriva a 2.400. Ci sarà poi la possibilità di fare verifiche sui
redditi per evitare accanimenti. Comunque su questo provvedimento non ci sono
sacche di privilegi.

La spending review terminerà a maggio e in questo
mese ci saranno provvedimenti sulla competitività. È una questione di tempo, i
provvedimenti si incastrano, e il confronto lo richiede. Al consigliere Roberto
Ciavatta dico che trovo inopportuno il suo riferimento a non pagare la tassa.

Stasera non approviamo la patrimoniale, ci
confronteremo ancora, non è nostra prerogativa creare nuovi balzelli”.

Stefano Canti, Pdcs: “Nella nostra patrimoniale c’è
più attenzione alle famiglie e agli imprenditori rispetto all’Imu. E’
un’imposta accessibile e non gravosa. Ed è necessaria per il bilancio”.

Alessandro Mancini, Ps: “Sui
frontalieri intervenire era necessario, importante e urgente. Sulle
assicurazioni il provvedimento è giusto e necessario, finalmente arriva in
Aula. Sulla patrimoniale la posizione è contraria, come per tutte le una
tantum. Preoccupa il metodo di fare cassa e ridurre il disavanzo solo con la
pressione fiscale. Sarebbe stato più opportuno attendere la spending review,
mettersi al lavoro per una riforma del catasto come abbiamo proposto. Si
rischia di mettere in crisi il settore immobiliare, non vorrei l’imposta si
rivelasse un boomerang”.

Luca Beccari, Pdcs: “Rispetto al pacchetto di
interventi definito in Finanziaria è stata fatta la scelta operativa del
confronto e dell’analisi. Oggi parliamo dell’asse fiscale, mentre di tagli e
sviluppo lo faremo nei prossimi mesi. Dobbiamo però superare certe rigidità,
sul 51% nel commercio per esempio, o sulle residenze o i contratti di lavoro.
E’ strano dare una sintesi sommaria a un provvedimento quando tiene conto di
elementi di progressività e gradualità. Tiene conto dell’aspetto sociale e
sposta la pressione sul patrimonio immobiliare in eccesso. Non credo
comprometta il mercato che soffre per un disequilibrio tra domanda e offerta e
per scelte sbagliate. Lo Stato ha comunque contribuito al settore immobiliare.

Le tasse non sono abbinate a una copertura di spesa
o a un provvedimento, ma al finanziamento complessivo. Sarebbe infelice
allegare la patrimoniale per esempio ai frontalieri. Comunque non si
riequilibra il bilancio con 30 milioni di euro, si va al massimo a pareggio. La
fiscalità sola non basta ma serve.

Sui frontalieri non si tratta di restituire il
maltolto, ma di correggere una penalizzazione causata dalla sommatoria di due
tassazioni. Non credo l’intervento sia stato fatto per i rapporti con l’Italia,
si stiracchiano le situazioni. La discussione non finisce qui ma si dovrebbe
fare uno sforzo per ponderare questa tassazione”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Fare
digerire il concetto di tassa è difficile. La bozza di patrimoniale in certi
punti è coraggiosa, pagano anche le società di leasing e i cantieri. Per la
maggioranza è un atto forte che spero venga confermato. Dissento totalmente con
il consigliere Beccari sulla differenza di tempistica per i vari interventi.
Senza riforma del catasto la patrimoniale è un atto povero. E serviva prima
anche la riforma tributaria.

La patrimoniale non è una tassa sui redditi ma
occorre tenerne in qualche modo conto, dato il momento di crisi serve una sfera
umana. Lo Stato si basa sul triangolo sviluppo, fisco, welfare e se salta un
lato salta tutto. Ora si sviluppa solo il lato fisco. Nelle categorie mi auguro
ci siano i beni della Chiesa”.

Mario Lazzaro Venturini, Ap: “Si
sono fatte molte chiacchiere su questioni che poco c’entrano. In Aula chi ha il
diritto di dirsi allibito sono i consiglieri di Rete, gli altri non facciano
finta che il problema di reperire risorse sia nuovo. E’ poco chiaro chi dice di
condividere e poi trova pretesti per affermare che non va bene. Il dibattito è stato
comunque pacato e più costruttivo.

L’obiettivo di una patrimoniale è colpire cospicui
patrimoni, i ricchi, e sorprende chi afferma che pagano i soliti noti. Le
caratteristiche devono essere l’esenzione della prima casa, che tutti gli
immobili siano soggetti a tassazione e che chi ha patrimoni consistenti paghi
di più. Se è così cosa c’è di iniquo? E’ tra i provvedimenti più giusti di
questi ultimi anni e verificherò i contenuti della proposta definitiva.

Sui frontalieri io non avrei restituito un bel
nulla. E’ nel diritto di un Paese assicurare misure per non perdere introiti
dalla tassazione. Ma c’è un impegno e non ci sottraiamo”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “Sui
frontalieri è vero che la scelta era nel diritto dello Stato, ma durante il
dibattito c’è stata la tentazione a confondere la realtà sui rapporti
bilaterali. L’impatto è stato dannoso e la pezza chiude una genialata nefasta.

Sulla patrimoniale voi dite che è legittima,
lasciateci almeno affermare che si poteva evitare o attenuarne gli effetti
dando risposte su una serie di proposte, sulla spending review, sul tavolo di
confronto, sulla riforma del catasto, su una sanatoria edilizia,
sull’eliminazione dei privilegi nella Pa. L’opposizione vuole stimolare il
governo, anche su giochi della sorte e autonomia energetica. Non si tratta di
demagogia”.

Tony Margiotta, Su: “Finalmente la bozza per
patrimoniale e frontalieri. Nel secondo caso si tratta del primo passo per la
risoluzione della questione. Sulla patrimoniale, se si perseguiva un’economia
sana non ne parleremmo. Noi sosteniamo l’intervento se va dal basso verso
l’alto, se tocca grandi patrimoni ed ecomostri, se è equo e trasparente. Ma
come possiamo chiedere a cittadini di contribuire mentre c’è chi non paga la
monofase? Il governo si mobiliti”.

Paride Andreoli, Ps: “Si tratta di una tassa sulla
casa. Il Ps è contrario a nuove tasse, per principio, ma apprezziamo che il
segretario di Stato Felici abbia messo a disposizione la bozza. Il tavolo di
sviluppo, al di là delle formalità, non ha finora dato risposte e i cittadini
sono preoccupati. A cosa servono i milioni della patrimoniale? Per i
frontalieri, per la spesa pubblica, per il disavanzo di bilancio o per fare
decollare alcuni progetti, per esempio nel settore turistico-commerciale? I
cittadini devono sapere. Servono nuovi investimenti e un nuovo sistema Paese.

Con interventi utili si possono incamerare maggiori
finanziamenti, per esempio i 188 milioni di euro di monofase non incassata, di
cui comunque 120 sono già stati accantonati. Si sono persi mesi, le soluzioni
ci sono per progetti interessanti e per introitare nuove risorse”.

Vladimiro Selva, Psd: “Il
tema può qualificare l’azione della maggioranza, in precedenza il provvedimento
non ha visto la luce, incidendo pesantemente sulla liquidità dello Stato. Non è
la soluzione di tutto e comunque le tasse sono basse e applicate in modo
iniquo. C’è poi molta evasione.

Non sarà una tassa non equa, abbiamo individuato
quei casi che andavano corretti. Le detrazioni sono di 350 euro per la prima
casa e l’abitazione tipo, 80-100 metri quadri, non paga nulla. Sarà opportuno
fare delle statistiche per chiarire i vari casi. Sulla progressività possiamo
sposare il concetto, ma è difficile applicarlo. Noi l’abbiamo fatto: sulle case
signorili c’è una quota fissa di 350 euro che poi scende in base alle
categorie. Abbiamo trovato un valido punto di equilibrio.

Il settore edilizio è stato iper-produttivo e la
tassazione può fare da calmiere. Ci sono state varie proposte per il catasto, i
dati dicono che ci sono 704 immobili non allibrati. Da maggio sarà obbligatorio
l’allibramento e c’è una sanzione da 1.000 a 5.000 euro. E le verifiche fanno
fatte. C’è la tassazione sui cantieri. E’ legittimo essere a favore o no. La
chiesa come edificio non è tassata, le proprietà lo sono”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Sono stati toccati argomenti
molto complessi, le forze politiche sono chiamate a discutere di sicurezza e
legalità, bilancio e sviluppo. Le imposte straordinarie non risolvono i
problemi ed entro aprile ci saranno i risultati della spending review, entro
maggio quelli del tavolo per lo sviluppo. E si deciderà come e quando superare
le problematiche.

Sui frontalieri non accetto il concetto di tassa
etnica, era in una logica di rientro di imposte, 11 milioni per tre anni, dal
2011 al 2013, che in gran parte sarebbero andati all’Italia. Non volevamo
incidere sui lavoratori per questo abbiamo il decreto per il recupero di parte
dell’imposta pagata a San Marino e non diventata credito d’imposta in Italia.
Si tratta di circa 3 milioni, comunque in tre anni beneficiamo di 24 milioni.
Non sono d’accordo con il consigliere Mario Venturini, ma neanche con il
collega Giovanni Lonfernini: a Tremonti non interessavano 6.000 frontalieri
disoccupati. Il problema con l’Italia è una balla, è stato utile per qualche
parlamentare locale.

Sulla patrimoniale, a nessuno piace, ma fa parte
del bilancio 2012. Pagano tutti gli immobili e c’è una proposta per
rateizzazione e sospensione. Con la demagogia si dice tutto, che serve una
riforma del catasto o con campagne su facebook per non pagarla sfruttando la
polemica sulla monofase. Diamo i nomi delle aziende, ha detto il segretario di
Stato Felici, e io chiedo di sapere anche quante sono dal 2004 e negli anni
precedenti. Ma oggi parliamo di altro. La patrimoniale è equa e l’auspicio è
non riproporla nel 2013”.

 

Repliche

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Affronto la questione della corrispondenza e della programmazione
degli interventi. La richiesta fallita di procedura d’urgenza ci ha fatto
perdere un mese e mezzo, ma così entro aprile con i risultati del tavolo per lo
sviluppo sarà soddisfatto chi in Aula chiede proposte oltre alle imposte.
Ricordo comunque i decreti sul Fondo di solidarietà e sulla moratoria sui mutui.

Entriamo
nel contenuto. Il dibattito è stato anche troppo pacato. Chi ha approvato i
termini per spending review e tavolo di sviluppo ora chiede risposte in
anticipo, anche se abbiamo deciso insieme. Da qui al 30 aprile c’è spazio per
il confronto.

Ci
siamo occupati dei casi di momentanea sospensione del reddito: tutti devono
pagare, ma su modalità e strumenti di supporto c’è attenzione”.

Alessandro Rossi, Su: “Se c’è da pagare si deve farlo e non ho mai detto il contrario.
Parlavo di gestione politica. I toni entusiastici sulla patrimoniale sono fuori
luogo, non serve per lo sviluppo, a per sanare il bilancio perché non era stata
approvata in precedenza. Siamo in ritardo di un anno e mezzo e con  il tavolo si costringe l’opposizione a
prendersi delle responsabilità. E’ fuori luogo. Siamo a favore della
patrimoniale per tradizione e verificheremmo la sua applicazione”.

 

Dichiarazioni
di voto

Alessandro Rossi, Su: “Voteremo no, la maggioranza troverà i numeri tra le sue fila”.

Andrea Zafferani, C10: “I termini sono stati posti dalla maggioranza che non li ha
rispettati. Il nostro voto è contrario”.

San Marino, 10 Aprile 2013/01

              

              

              

              

              

              

 

 

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