San Marino. Consiglio confermato nonostante un possibile focolaio

San Marino. Consiglio confermato nonostante un possibile focolaio

Consiglio confermato. Chi vuole fare il tampone lo faccia a proprie spese e in strutture

Antonio Fabbri

Nonostante un possibile focolaio registratosi in Consiglio, l’aula non si ferma. E neppure verranno fatti gli esami diagnostici ai consiglieri. Neppure a quelli che devono restare in quarantena perché venuti a contatto più stretto con quelli risultati contagiati. Ad oggi oltre la metà del gruppo consiliare di Repubblica Futura, alcuni addetti istituzionali e, a quanto si sa, alcuni membri del gruppo consiliare democristiano risultano positivi al virus. Non è dato sapere se altri consiglieri possano essere contagiati o meno.

Non verrà infatti effettuato alcun tracciamento dei presenti nell’aula consiliare, nonostante i contatti diretti in aula tra i consiglieri la scorsa settimana ci siano stati. Al momento non è stata possibile neppure la tracciabilità per i consiglieri più vicini a quelli che sono risultati contagiati. Circostanza, questa, che fa sospettare che non tutto funzioni così in automatico come comunicato nei giorni scorsi. I casi registrati tra consiglieri e addetti istituzionali, non porterebbero quindi a considerare la seduta dei giorni scorsi un cluster di contagio, pertanto i controlli si dovrebbero svolgere su base volontaria. Cosa che non è possibile fare all’Iss. Questo ha comunicato il Segretario alla Sanità, Roberto Ciavatta, dietro precisa richiesta della Reggenza. La Sanità ha quindi sostenuto non esserci le condizioni per procedere ai tamponi dei consiglieri.

L’attività di screening volontaria presso l’ospedale è sospesa perché – ha comunicato Ciavatta – il centinaio di tamponi necessario per i membri del Consiglio metterebbe a rischio le attività protocollari dell’Iss. Allo stesso tempo, però, l’attività consiliare di questi giorni, senza uno screening preventivo che possa individuare anche eventuali asintomatici, potrebbe contribuire al diffondersi del contagio. Il problema è quello di stabilire, allora, se il Consiglio sia da considerarsi un caso di potenziale focolaio di contagio oppure no.

Pare, a vedere quanto stabilito, che non lo si voglia considerare tale, almeno da parte del Segretario alla Sanità e della maggioranza che, in Ufficio di presidenza, ha deciso che la sottoposizione ai tamponi molecolari, in vista delle sedute della prossima settimana, avverrà su base volontaria nelle strutture private sammarinesi e italiane riconosciute come autorizzate ad effettuare i test sierologici e molecolari. Quindi i consiglieri che vogliano sottoporsi ai test prima o durante il consiglio lo dovranno fare a proprie spese nelle strutture private.

Nella sessione precedente, tuttavia, una certa improvvisazione nell’organizzazione la si è notata. Inizialmente non era stata adottata alcuna misura, tanto che la Reggenza al primo giorno aveva invitato solo i capigruppo a rimanere in aula invitando gli altri consiglieri a seguire i lavori – nello specifico la lettura della relazione della commissione di inchiesta – dalle varie stanze del palazzo attraverso i video a circuito chiuso. Poi dal secondo giorno, la Reggenza ha iniziato a interrompere più volte la seduta per l’arieggiamento della sala consiliare e sono stati disposti dei tavoli nella sala per consentire il distanziamento. Accorgimenti adottati cammin facendo che ha dato l’impressione di una certa improvvisazione. Cosa che pare ripetersi anche in questo caso, con il verificarsi di diversi casi conclamati di contagio tra i consiglieri e gli addetti istituzionali. 

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