San Marino. Consiglio Grande e Generale, 14 luglio, seduta notturna. Agenzia Dire

San Marino. Consiglio Grande e Generale, 14 luglio, seduta notturna. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 14-22 LUGLIO

LUNEDI’ 14 LUGLIO – notte

In seduta notturna proseguono gli interventi al comma 8 “Dibattito sull’emergere di fenomeni che hanno coinvolto alcuni ambiti politici”, a cui sono risultano 61 iscritti ad intervenire e che continuerà anche ad occupare la giornata consiliare di domani.

Di seguito un estratto degli interventi:

Comma 8. “Dibattito sull’emergere di fenomeni che hanno coinvolto alcuni ambiti politici”

Stefano Canti, Pdcs: “Non mi addentrerò nell’esaminare le vicende riguardanti il “Conto Mazzini” anche perché non le conosco nei dettagli e le vogliono conoscere attraverso il giusto canale della magistratura. Io penso che noi Consiglieri non dobbiamo, in questa fase, “prestare il fianco” a certe persone, andando a racimolare informazioni solo perché si sono resi disponibili a raccontare quanto di loro conoscenza, anche perché non ritengo sia nostro compito. Con questo non voglio dire che non debbano emergere le responsabilità, io sono consapevole della forte esigenza di chiarezza e di legalità, che emerge nell’opinione pubblica, ma le responsabilità devono emergere nelle sedi opportune.

Se le accuse mosse nei confronti dei politici che hanno fatto parte o che appartengono alla Democrazia Cristiana dovessero essere confermate, una cosa è certa, “il Partito Democratico Cristiano Sammarinese è stato utilizzato per secondi fini” è questo deve essere detto in modo molto chiaro. Io non ci sto ad essere messo nel tritacarne ed essere additato come un politico corrotto o come un politico di un Partito coinvolto nelle vicende del “Conto Mazzini”; noi giovani della democrazia cristiana, quello che va detto, lo diremo senza preoccuparci delle ripercussioni. Nella Democrazia Cristiana chi ruba o chi utilizza il Partito per secondi fini verrà allontanato esattamente come negli altri partiti.

Sulla questione morale come detto anche io mi sento chiamato in causa. Perché alle ultime elezioni politiche, come me anche altri colleghi Consiglieri, ho messo il nome e la faccia per rappresentare un cambiamento nel modo di fare politica e nel sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che certe logiche sono state ampiamente superate con il rinnovamento del gruppo Consigliare non più rispondenti al nostro modello di Partito.

Il gruppo Consigliare della Democrazia Cristiana è il risultato di un rinnovamento portato avanti dalla dirigenza del partito. Noi giovani alla prima esperienza all’interno di quest’aula, abbiamo scelto di appoggiare coloro che hanno iniziato a cambiare il sistema politico sammarinese perché non hanno accettato i meccanismi corruttivi esistenti. Abbiamo scelto di sostenere la dirigenza del partito perché si è impegnata a rinnovare il sistema, partendo dall’interno del nostro Partito, invitando o a volte spingendo, alcuni soggetti a lasciare la scena politica.

Abbiamo trovato il coraggio per impegnarci in prima persona, con l’obiettivo di garantire a tutti il nostro impegno per un futuro migliore, senza farci prendere dalla tentazione di salire sul carro dei vincitori, ma lottando per ciò che sentiamo essere giusto. La settimana scorsa la Direzione del Partito ha approvato il Codice Etico. Il codice rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la formazione di un grande movimento popolare rinnovato nei modi e nel metodo di fare politica. Il Partito Democratico Cristiano Sammarinese intende proseguire con il percorso di trasparenza intrapreso e confrontarsi con tutti coloro che abbiano la stessa visione politica”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: Non reputo questo un dibattito qualsiasi, ma una opportunità per affrontare la questione morale, quindi un’opportunità ragionare sul futuro che vogliamo dare al Paese. Quando nel 2006 con un gruppo di amici ci mettemmo a ragionare su cosa servisse al Paese avevamo deciso di partire dalla necessità di colmare la distanza che esisteva già tra politica e cittadini. C’era infatti chi usava la politica per i propri interessi personali. Quello che è stato fatto in questi anni è la dimostrazione forte di come il Paese ha la volontà di cambiare. Se oggi parliamo di questo argomento non è perché ci siamo svegliati all’improvviso. Il tribunale sta facendo il suo lavoro perché gli abbiamo dato gli strumenti per poterlo fare.

Il tribunale deve essere lasciato libero di operare, la magistratura deve essere libera di verificare le varie vicende, di cui la più nota è quella del Conto Mazzini, conto legato ad azioni di revoca della Banca commerciale e che aveva portato addirittura anche  a una crisi di governo, grazie all’autonomia concessa a Banca centrale.

In tutto questo si siedono i ‘maneggioni’, figure che cercano di inserirsi nel contesto della magistratura per imporre la propria verità, attraverso blog, social network, personaggi che non hanno il coraggio di presentarsi in tribunale. I maneggioni non hanno avuto il coraggio di mantenere la residenza e si nascondo dietro rogatorie. Mi sto riferendo a Roberti. E’ ingiusto mettere la politica tutta sullo stesso piano e lasciare la possibilità a certe persone di utilizzare i media per imporre la propria verità. Se verità deve essere, sia quella accertata dai tribunali. Mi chiedo se la macchina del fango si sia fermata. Questa deve essere l’occasione per dare tutti gli strumenti possibili al tribunale per portare avanti la sua azione per creare la massima trasparenza e impossibilità che questo possa riaccadere”.

Elena Tonnini, Rete: “La scusa della black list non c’è più, l’economia è ferma ma tangenti, operazioni finanziere, corruzione tornano alla ribalta coinvolgendo ex segretari di Stato, come Podeschi, quelli attuali e altri personaggi politici, attraverso il filo comune di una politica interessata agli affari e non al bene del Paese.

San Marino per far fronte a una crisi imminente e che era prevedibile avrebbe dovuto rispondere ad esigenze primarie come garantire autonomia e indipendenza in settori chiave che riguardano le risorse. Avremmo dovuto pensare a rendere San Marino più autonoma per esempio dal punto di vista energetico. San Marino demandava le sue autonomie a soldi che entravano facili. Avete cercato di far credere che il futuro di San Marino fosse legato a imprenditori esteri che si prendessero carico di un’economia al collasso, magari in cambio di qualche residenza.

Oggi la politica si svolge su due piani, quella dell’immagine, delle leggi e delle normative, dei lavori consiliari,  dei tavoli, ma è il livello delle parvenze. Poi c’è il livello dei tavoli sulle sorti dei governi, delle mazzette che non sono scomparse,  del clientelismo, dei conti di partiti in rosso e dio sa cos’altro. Il livello dell’immagine nasconde una realtà diversa che va combattuta.Non c’era bisogno di aspettare Roberti per parlare di voto di scambio e finanziamento ai partiti La giustizia di certo il suo corso lo farà in tribunale, ma giustizia è anche esporre i fatti di cui si è a conoscenza”.

Nicola Renzi, Ap: “La mia forza politica può essere fiera per aver portato avanti nel tempo la denuncia delle storture che negli anni si erano evidenziate. Vorrei cercare di dividere la questione, il comma in oggetto è la questione morale. Qui dobbiamo concentrarci su quello che il Consiglio grande e genere può fare per affrontare un tema macroscopico come la questione morale. Ricordo le fibrillazioni nella passata legislatura, ricordo le richieste di staccare la spina e oggi le risposte iniziano a diventare chiare. C’è commistione tra azione morale e politica. Il sistema passato consentiva diverse cose, con cui venivano soldi facili ma anche parte della sporcizia che sta emergendo. Cambiare vuol dire per forza anche avere standard di ricchezza e sviluppo per forza ridimensionati. Ho sentito parlare di inerzia, è simpatico che in alcuni casi si parli invece di strumentalizzazioni o di ingerenze nella magistratura. Che si tratti di strumentalizzazioni o di debolezza, c’è anche un’altra parte del discorso. In una commissione Affari e Giustizia è stato auspicato che tutto fosse ricondotto nella sede naturale delle vertenze giudiziarie. Ed è fondamentale. Concludo lodando il coraggio dell’intervento di Manuel Ciavatta che ho apprezzato nella sua fermezza. Credo sia fondamentale accompagnare prima l’esito dell’indagine della magistratura e poi successivamente compiere una riflessione politica per arrivare a una commissione d’inchiesta che faccia chiarezza su quanto di distorto c’è stato in passato. Ringrazio infine l’indirizzo dato dalla Reggenza, il contributo più valido a questo dibattito. Auspichiamo che la magistratura infine possa arrivare a conclusione nei tempi più rapidi, questo ci consentirà di continuare a voltare pagina verso il rinnovamento che i cittadini ci chiedono”.

Lorella Stefanelli, Pdcs: “Oggi i fatti confermano la centralità della questione morale che sembra riguardare non solo le persone, ma un sistema che ha condizionato scelte pubbliche e private. La commissione Carisp  è solo l’inizio di un cammino che porterà nei mesi successivi a un’altra inchiesta. Non mi piace il nome ‘tangentopoli’ sul Titano perché in Italia c’è stato uno scontro tra politica e magistratura. Qui invece non vedo alcun colpo di mano, la magistratura sta facendo il suo lavoro. Ai giudici rivolgo pieno sostegno e fiducia che sapranno giungere alla fine delle indagini con imparzialità e senza alcun timore reverenziale. Molti si chiedono come mai tutto ciò che emerge dal Conto mazzini sia potuto avvenire. Vent’anni di condizionamento della vita politica con il voto di scambio sono un’attentato alla democrazia. Alla magistratura chiedo di andare fino in fondo e che nessuno possa pensare di condizionarla. Chi ha approfittato della politica e dei posti di ruolo deve pagare, giustizia non giustizialismo però . Fin qui la sfera penale. Ma ci sono anche responsabilità politiche e verso cui bisogna essere inflessibile,  chi ha abusato del proprio ruolo politico per procurare a se e al suo partito vantaggio si faccia da parte. Ch non è libero di scegliere perché in debito con il potente di turno, si faccia da parte. Auspico i partiti continuino il proprio rinnovamento.  Esprimo il mio favore per qualsiasi commissione d’inchiesta che faccia chiarezza, ma mi auguro non distolga l’interesse e l’impegno per l’occupazione e lo sviluppo, le emergenze del Paese ”.

Paolo Crescentini, Ps:  “Al governo dico che ha fatto la fine del Brasile ai mondiali, arrivati in semifinale pensavano di trovare una discesa, invece si sono trovati la Germania e si sono arenati. Questo immobilismo non aiuta il Paese. Siete inadeguati e non si può perdere altro tempo. Mentre il Paese sta collassando emerge la questione morale su cui le forze politiche come il Ps stanno attento. Ribadiamo il nostro sì convinto alla commissione d’inchiesta e a tutte quelle che verranno avanti perché la classe politica dovrà fare chiarezza senza interferenze a quello che sta portando avanti la magistratura.

Basta con la politica miope del tirare a campare fino alle prossime elezioni, alla giornata. Questo governo non è stato ancora capace di dire dove vuole portare il paese. Il governo  è fermo. Noi ci abbiamo creduto che uscendo dalla black list si potevano dare risposte al Paese”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “L’azione che siamo chiamati a compiere nel Paese non può prescindere dal giudizio su questi fatti. E’ evidente nel Paese il senso di sgretolamento del Paese. Si ha l’idea che l’illegalità abbia intaccato tutte le istituzioni. Dal dibattito sento due atteggiamenti contrari, prendere spunto da questo per dire che tutto è un fallimento, che tutti dobbiamo andare a casa. L’altro invece è una domanda posta dal segretario del mio partito. Perché oggi stanno emergendo questi fatti? Non è l’esplosione della questione morale, sta emergendo la conseguenza di un cambiamento avvenuto e non è un passaggio scontato. Chi è che oggi se la sentirebbe di difendere l’operatività  della Banca commerciale, di Finproject di Pradofin? Mi piacerebbe proprio sentire dire che quello era il modo in cui si svolgevano i rapporti tra politica e finanza. Andatevi a leggere le reazioni scomposte al commissariamento di Banca commerciale, la richiesta di un consiglio straordinario, perché Banca centrale era considerata Terminator e io che ero segretario alle Finanze dovevo andare a casa. Era tutta l’opposizione a dirlo, anche chi oggi recita il contrario. Oggi viene fuori quello che viene fuori perché la politica ha dimostrato, anche con fatica, di avere gli anticorpi. La rabbia con cui diciamo le cose pare voglia interrompere il percorso iniziato per far capire quale era il rapporto tra politica ed economia”.

Roberto Venturini, Pdcs: “In questi anni abbiamo potuto vedere l’arricchimento veloce di alcuni cittadini e alcuni politici, siamo un piccolo Paese. Il sistema delle triangolazioni ha portato un enorme danno economico. Se esiste un corrotto esiste anche un corruttore, chi ha pagato è giusto che paghi. Chi si è candidato ed è stato eletto in Consiglio ha fatto un giuramento. Chi è sotto indagine e riveste ruoli politici, a mio parere, dovrebbe fare un passo indietro. Vedo di buon grado un inasprimento delle pene per chi siede in Consiglio e viene condannato per corruzione. E’ portante che l’attuale governo non entri in crisi, perché mentre la magistratura andrebbe comunque avanti, si arresterebbe il processo delle commissioni d inchiesta. Non vorrei che i proclami per far cadere il governo vogliano fermare il percorso verso la verità. Il dato è ormai tratto e la moralizzazione della politica non si può fermare”.

Giovanni Lonfenrini, Upr: “Desidero avanzare una proposta all’Aula perché possa essere tenuta in debita considerazione e che va nella direzione di quanto auspicato dal segretario di Stato Valentini per fare luce su Banca commerciale.  Avanzo quindi richiesta che, nel momento in cui verrà istituita una commissione d’inchiesta su Conto Mazzini questa riguardi anche l’inchiesta chalet. Ho avuto modo in questi giorni di visionare le 700 pagine dell’inchiesta Mose-chalet, conclusa con l’arresto di un amico della Repubblica di cui si ricordano i sorrisi in fotografia. Di quelle pagine molte riguardano San Marino.

Risulta che la segretaria di Galan, Minutillo, portava grosse cifre nel nostro Paese. Da una nostra interpellanza ci risulta siano giunte rogatorie e che il nostro tribunale sta collaborando con la procura di Venezia e che abbia fatto un fascicolo a carico di Colombelli, amministrare di una finanziaria, Bmc Broker, e della Minutillo. Si ripercorre la storia del bonifico emesso al tempo di blocco di pagamento. Nessuno ci ha mai detto perché con il commissario Antonio Gemma, che poi si è dimesso, è stato ottenuto l’ok al bonifico, autorizzato da Antonio Gumina. Sappiamo che la procura di Venezia ha in mano documenti importanti che riguardano anche un politico sammarinese che ha dato garanzie sul bonifico.

E qui mi fermo. Credo che una parte della commissione dovrebbe riguardare questi fatti, ascoltando i diretti interessati, Colombelli e Minutillo, e magari anche colui che era il referente e politico del Veneto per San Marino”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “La lotta alla corruzione deve essere una priorità della politica perché intacca la fiducia dei cittadini, A seguito dell’adesione al Greco, San Marino ha intrapreso un percorso per il contrasto del fenomeno corruttivo e l’instaurare della nascita  della cultura della legalità. Oggi abbiamo bisogno di personalità forti e oneste in ogni campo, non avide di successo immediato. E’ sbagliato l’atteggiamento di chi pensa che tutti i politici sono corrotti.   La vera prevenzione ha la radice nella moralità della persona, Di qui l’importanza della formazione ed educazione. La prima azione preventiva è inserire il senso di una comune appartenenza nella formazione e di questo deve farsi carico la scuola di primo grado. Tornando alla questione morale, si dovrà cercare di fare emergere le responsabilità politiche, chi ha agito contro la legge deve risponderne e restituire quanto ha tolto alla comunità.

In questi anni il nostro partito ha intrapreso la strada del rinnovamento ma bisogna continuare. Se qualche esponente di maggioranza non ha la coscienza a posto deve fare un passo indietro”.

Augusto Michelotti, Su: “Mi chiedo se quando si è indagati si riesca a dormire. L’economia si blocca ungendo il meccanismo del potere. In passato queste cose si sapevano e mi fa ridere chi fa lo stupito. C’è qualcuno che si vanta del cambiamento che la politica obtorto collo è stata costretta ad intraprendere e non si vergogna di essere di uno dei partiti responsabili di un certo sistema.  

Grazie al cielo, da quando la magistratura ha iniziato a fare il suo dovere si respira un’aria nuova, un’aria di trasparenza,”

Luca Santolini, C10: “Si dice che la politica rispecchi il popolo che rappresenta. Le chiacchiere da bar stanno prendendo corpo e le indagini della magistratura sveleranno quanto è successo con la compiacenza della maggior parte delle persone. Proprio la maggior parte dei cittadini deve capire che la legalità paga a lungo termine. Alla politica si chiede un segno importante di discontinuità anche chi ha accettato in silenzio il sistema della corruzione deve fare un passo indietro, non ripresentarsi. Ritengo sia più facile arrivare al cambiamento dialogando come persone più che come sigle, ed è ciò che muove Civico 10. Servono mani pulite per salvare il Paese. E’ vero le leggi sono state fatte, le lacune colmate,  ma non basta”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Mi rendo conto che è un dibattito doveroso ala luce delle cronache, ma credo nell’indipendenza del ruolo politico e giudiziario e ognuno deve fare il proprio dovere. La politica di oggi  dovrebbe stare vicino alle persone che hanno sofferto per pressioni e logiche affaristiche, penso a Fincapital, Banca commerciale e a chi ha perso il lavoro e i propri risparmi. Penso alle influenze del mondo degli affari sulla politica, a un italiano che a Roma si vantava di poter decidere le sorti di San Marino. In un certo momento storico la regia delle sorti del Paese non erano in questo luogo ma in una banca che pensava di poter fare affari a discapito di una collettività. Condivido gli interventi di maggioranza e di opposizione verso un periodo storico che è passato ma di cui ancoraggi e in futuro pagherei dazio. E’ errato pensare che è tutto superato, dobbiamo alzare il livello di attenzione,  possiamo dare gli strumenti per fare la lotta alla corruzione, ma non possiamo farla noi.Un intervento mi è parso invece stonato. Non faccio i nomi, perché mi lega una simpatia. Quando uscì il suo nome sottolineai l’esigenza di garanzia della difesa.

Non comprendo il suo intervento e i suoi sospetti, non li deve fare in quest’aula o sulla stampa ma in tribunale. Non si può dire lo fanno tutti, è tipico di chi delinque. Per questo dico, superiamo questa pagina, attendiamo l’operato della magistratura”.

Michele Muratori, Psd: “Non avrei mai voluto affrontare questo dibattito che sconforta. Sono giovane e mi fa molto male venire a conoscenza di pratiche vergognose a carico di un politico sammarinese. Si deve guardare avanti, ma non dare un colpo di spugna a quello che è accaduto.  Inorridisce l’arricchimento a spese dello Stato e mi dissocio da questo modo di fare politica Chi ha sbagliato deve pagare. Ma c’è chi sta lavorando per rinnovare i propri partiti, fare leggi per promuovere la trasparenza nelle istituzioni. Dalle ultime elezioni è uscito un Consiglio enormemente rinnovato. Un’altra stagione è iniziata”.

Oscar Mina, Pdcs: “La situazione è preoccupante, sulla base delle accuse emerse. Non mi sopendo affatto perché nell’aria era la percezione che la situazione non poteva continuare. E’ un passo storico, dannoso per l’immagine del paese che sta rilanciando sé stesso.

La politica deve reagire e dimostrare di non essere corrotta. Oggi esistono ancora persone che credono nelle tradizioni culturali dei partiti e che nulla hanno a che fare con certe vicende. Crea preoccupazione invece chi crede di cavalcare quest’onda per andare contro tutta la politica. Un’altra crisi politica non ce la possiamo permettere e un’alternativa ad oggi non c’è.

Riconoscersi negli aspetti morali e culturali di un partito non è  dequalificante. La magistratura deve fare il possibile per far emergere i fatti, ma la politi deve reagire con tutti gli strumenti a disposizione.

Tutti concordiamo con la questione morale, ma mi chiedo se può essere messa in discussione tutta la politica?La Dc ha già preso le distanze dal suo passato ma qualcuno lo deve ancor fare, risposte devono arrivare da tutta la politica, non solo dalla magistratura”.

Filippo Tamagnini, Pdcs: Non è possibile non essere feriti da certi accadimenti per il senso di giustizia che ognuno di noi ha. Occorre partire dalla constatazione che le responsabilità personali non sono sempre state utilizzate per il bene pubblico, ma per interessi propri. Negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti verso l’approccio politico e la produzione normativa. E’ proprio la fedeltà alla propria appartenenza politica che ha portato a questo cambiamento”.

Andrea Belluzzi, Psd: “I fatti accaduti sono molto gravi, non solo per le accuse formulate dai tribunali, ma anche per quelli emersi dalle dichiarazioni sulla stampa che sui media imperversano e imperverseranno anche contro il rispetto del segreto istruttorio. Ci sono persone che per 15 anni, pur non avendo titolo, hanno ricevuto molto da questo Paese, con le loro ingerenze . A chi dice che ci vuole il cambiamento, dico che è già iniziato. Ma stiamo attenti a non confondere gli errori delle persone con quelli dei partiti. Il voto espresso prima con la commissione  Carisp-Sopaf è una prima testimonianza del cambiamento.

Se intervengono gli atti giudiziari chi fa politica deve fare un passo indietro. Siamo partiti, il viaggio intrapreso è difficile, ma lo vogliamo completare. Al parlamento spettano considerazioni politiche e le azioni per evitare che certi fenomeni si ripetiamo e tutelare i cittadini affinché non sia tolto loro un euro. Non perdiamoci in compiti che spettano ad altre istituzioni. Dovremo fare le valutazioni politiche quando avremo in mano gli atti, oggi iniziamo a fare le riflessioni. La strada giusta per uscire da questo dibattito è scrivere un’agenda di impegni, penso a una rinnovata regolamentazione degli appalti e alla trasparenza delle segreterie di Stato e degli enti pubblici”.

Vladimiro Selva, Psd: “In passato sono stati in pochi ad avere il reale polso delle situazioni sui movimenti finanziari ed economici del Paese. Chi si è interessato alla vita pubblica forse oggi si rende conto di quello che succedeva e quanto potente fossero le armi di chi in quegli anni deteneva il potere. Gran parte delle persone che oggi vedo in Aula, e che da anni si impegnano perché le cose cambino, ha un senso di impotenza per quel meccanismo invalidante del sistema democratico perché attraverso la corruzione poteva mantenersi il potere.

Il cambiamento, se vogliamo essere onesti, ci è stato imposto. Ma la ricerca di giustizia non deve essere solo uno scarico di coscienza su tutta la classe politica che è stata comunque votata per oltre 20 anni dalla popolazione. Il Psd è stato al governo e ogni volta che ha potuto ha spinto nella direzione dello Stato di diritto e del  rispetto delle regole tramite i tribunali. Uno sforzo come classe politica lo dovremmo fare per affrontare nei prossimi mesi la questione morale”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Sono anni che stiamo affrontando il tema della questione morale, non è nato oggi. Sono anni che forze come Noi sammarinesi sollevano il problema e oggi finalmente la magistratura ha gli strumenti per indagare. I quest’Aula non possiamo noi fare un processo alle persone, resta l’ambito del tribunale. Chi ha arrecato danni allo Stato deve pagare non solo penalmente, ma anche ridando il danno fatto allo Stato. Di fronte a un funzionario o a un politico corrotto, c’è un agente corruttore e le forme sono tante, come il voto di scambio. Compito della politica è evitare che il sistema si protragga nel futuro. Si può combattere la corruzione non solo con il codice etico e la commissione, si può intervenire a livello preventivo. Faccio un appello alla coscienza, chi sa che ce l’ha sporca si faccia da parte. La libertà non ha corruttori, non c’è sana politica senza libertà di agire. Tanti sono i politici liberi in quest’aula meritano rispetto. Qualora dalle indagini dovessero emergere responsabilità penali non ci dovranno essere sconti per nessuno”.  

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