San Marino. Consiglio Grande e Generale. 17 marzo 2015. Seduta del mattino. Agenzia Dire

San Marino. Consiglio Grande e Generale. 17 marzo 2015. Seduta del mattino. Agenzia Dire

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 17-24 MARZO

MARTEDI’
17 MARZO- Mattina

Il
segretario di Stato per il Territorio, Antonella Mularoni,

apre i lavori consiliari con un riferimento sulla Centrale del latte
in cui annuncia l’apertura della trattativa con i produttori
sammarinesi. Prende quindi la parola
Federico
Pedini Amati

per annunciare le dimissioni
dal gruppo consiliare del Ps e la sua presenza in Aula come
indipendente. Quindi, riferendosi a quanto emerso dall’ordinanza sul
caso Podeschi- Baruca, Pedini Amati chiede le dimissioni di Stefano
Macina e Claudio Felici: “A mio avviso, anche se non c’è una
condanna definitiva, devono fare un passo indietro”. Anche
Gian
Nicola Berti, Ns
, interviene
sull’inchiesta legata al Conto Mazzini, riferendosi all’azione di
dossieraggio orchestrata per colpire la collega Denise Bronzetti:
“Quell’organizzazione malavitosa in modo trasversale viveva nel
Paese (…), certe persone erano riuscite a ottenere notizie
riservate per una campagna diffamatoria nei conforti di una persona”.
Gian Matteo Zeppa, Rete,
torna sulla questione morale: “Non accetto la morale da parte di
alcuni

consiglieri
che vengono citati nell’ordinanza del Tribunale”. Anche
Elena
Tonnini, Rete
rafforza il
concetto: “Non è un bel segnale- manda a dire- il fatto che la
politica non riesca ad allontanare certi personaggi”.
Tony
Margiotta, Su, e Luca Santolini, C10,

chiedono sia tenuto conto d
ella
recente relazione sui diritti umani dell’Ue: “Lavoriamo- auspicano-
per definire una legge che tuteli il diritto al riconoscimento
giuridico delle coppie omosessuali”. Per
Nicola
Selva, Upr

in Consiglio

“si fa troppa accademia” e non si pensa a risolvere i problemi
quotidiani del Paese. “Non si può da una parte incoraggiare la
magistratura e venire in Aula a fare i processi”, manda a dire
Alessandro
Mancini, Ps
.
E’
un modo di fare politica che non accetto più- prosegue- come non
accetto più quello che è successo anche sulla mia persona, attività
di dossieraggio, cattiverie, solo volte a distruggere le persone,
senza neanche un obiettivo politico”.
Francesca
Michelotti, Su,

interroga l’Aula sull’emergenza occupazione.
Grazia
Zafferani, Rete
,
torna a caldeggiare le dimissioni di Macina e Felici:“Si
allontanino dall’Aula per un discorso etico- manda a dire- e per la
responsabilità che hanno nei confronti delle persone che li hanno
votati”. M
anuel
Ciavatta, Pdcs
,
ribadisce che la maggioranza è con il Tribunale: “Siamo noi-
sottolinea- ad aver chiesto al Tribunale di indagare, perché abbiamo
bisogno di verità”. Per
Franco
Santi, C10
,
“la politica è stata incapace di gestire la cosa pubblica”,
nelle vicende del comandante della Gendarmeria e della presidenza di
Smrtv.
Mimma
Zavoli, C10,
torna
a sollecitare le dimissioni di Macina e Felici: “La scelta per
queste persone è una sola, lasciare l’Aula”. Quindi
Vladimiro
Selva, Psd,

risponde ai consiglieri di opposizione: “Questi attacchi riguardano
persone la cui situazione economica è sotto gli occhi di tutti e che
per 20 anni si sono impegnati in politica- replica riferendosi a
Macina e Felici- mi sembra anche compiendo degli errori, ma sono
sicuro che dimostreranno senso di responsabilità”. E ancora:
legare il Psd e l’unificazione delle forze di sinistra a fenomeni
corruttivi è “un falso storico”, puntualizza. Infine, R
oberto
Ciavatta, Rete,

e

Augusto Michelotti, Su
presentano
due ordini del giorno: Rete chiede di garantire il ‘doppio lavoro’
anche a tutti i dipendenti pubblici e privati, non solo ai medici,
Cittadinanza attiva propone infine di istituire una commissione
consiliare straordinaria, “allo scopo di individuare soluzioni
inedite ed efficaci per dare risposta alla emergenza occupazionale”.

Concluso
il comma comunicazione i lavori proseguono con l’esame delle istanze
d’Arengo.

Di seguito un
estratto degli interventi della mattinata.

Comma Comunicazioni

Antonella Mularoni, segretario di
Stato al Territorio: “
Informo il Consiglio grande e generale
che sulla Centrale del latte la scorsa settimana abbiamo preso atto
che non c’era unanimità di consensi per andare avanti con la
trattativa con l’unico imprenditore interessato. Con i produttori
di latte sammarinesi inizieremo una nuova trattativa. Metto però in
chiaro che non si farà la privatizzazione della Centrale con i soldi
dello Stato”.
Federico Pedini Amati, indipendente: “Comunico
all’Aula che il 9 marzo ho dato le dimissioni dal gruppo consiliare
del Partito socialista. Andrò avanti come indipendente. Volevo
portare all’attenzione dell’Aula quello che sta accadendo in
merito alla questione morale. Penso che il nostro Paese debba
continuare a parlare degli argomenti che balzano agli onori delle
cronache. Oggi si apprendono notizie gravi che riguardano persone che
ruotano all’interno di partiti politici. Nell’ordinanza ultima
emessa dal tribunale di San Marino, che ho avuto modo di leggere,
sono indicati nominativi e fatti che attestano una responsabilità
molto grave che, anche se a oggi non ci sono persone condannate con
sentenza definitiva, evidenziano che i comportamenti utilizzati da
queste persone, che fanno parte delle istituzioni, anche nella Pa e
nel Consiglio grande e generale, sono gravissimi. Mi riferisco a
Stefano Macina e Claudio Felici. A mio avviso, anche se non c’è
una condanna definitiva, se le indicazioni dell’ordinanza gli
possono appartenere, devono fare un passo indietro. Lo dissi già in
tempi non sospetti, prima che uscisse l’ordinanza attuale, che ho
letto in originale, non attraverso Facebook. Vengono descritti
comportamenti gravissimi. Ci devono essere ragionamenti seri nei
partiti, cosa che non si vuole fare fino in fondo. Ci sono
comportamenti di membri di Banca centrale da censurare. La forma
adeguata non è ricreare una nuova Commissione d’inchiesta, ma in
ogni caso tutta la politica si deve interrogare. Non si devono
creare delle corporazioni a difesa di un fortino
che si sta in qualche modo smantellando da solo ma che si vuole
continuare a difendere. Ci sono persone che sono responsabili perché
fino a oggi sapevano ma non hanno mai detto niente. Questa si chiama
collusione. Ci sono persone che sanno ma non hanno mai denunciato, mi
sembra improbabile che quanto scritto nelle ordinanze fosse
sconosciuto a molte persone che fanno parte della politica e delle
istituzioni,
Consiglio incluso. Questo modo di
fare

va combattuto. Tutte le persone coinvolte in
questo tipo di vicende si dovrebbero dimettere da qualsiasi tipo di
incarico. Alcuni si sono già dimessi, altri no”.
Gian Nicola
Berti, Noi Sammarinesi:
“Ho vissuto in prima persona la vicenda
del Conto Mazzini. Accompagnai una persona per informare la
magistratura di quanto accadeva in quel contesto. Subì delle
ritorsioni. E’ prematuro dare pagelle. Credo sia utile la
riflessione di un ex consigliere, Alessandro Rossi, che chiede
attenzione, perché i livelli di colpa sono vari, nei partiti, nelle
componenti economiche, nella cittadinanza. Oggi rischiamo di leggere
certi fatti in modo distorto. Parlo di una notizia su Denise
Bronzetti. Non so se avete notato cosa succede. Quell’organizzazione
malavitosa in modo trasversale viveva nel Paese, utilizzava persone
di buona fede per finalità proprie, per colpire una persona
antipatica o sostenerne un’altra che serviva. Certe persone erano
riuscite a ottenere notizie riservate per una campagna diffamatoria
nei conforti di una persona. Se posso usare l’informazione per i
miei scopi faccio un danno enorme alla popolazione. Il filtro è
quello dell’informazione, che purtroppo non consente ai cittadini
di conoscere le ragioni degli uni e degli altri, per potersi rendere
conto della verità storica. E’ un’informazione veicolata in un
senso o nell’altro a beneficio. Quando portai la persona in
tribunale che denunciò l’esistenza del Conto Mazzini, venne
denunciato dalle persone che oggi notiamo fra gli indagati del
procedimento. Sulla stampa usciva non la notizia dell’individuazione
del Conto Mazzini, ma i denunciati facevano veicolare solo le notizie
che le persone perbene venivano denunciate”.
Matteo Zeppa,
Rete:
“Pare che la verifica di governo sia stata fatta e siano
emersi tre punti circostanziati. Nel mentre il Paese muore e si fanno
affermazioni risibili. Nel 2014 abbiamo 1.596 disoccupati mentre nel
2013 i disoccupati erano 1.493. In un anno tanti proclami in cui
talvolta si prospettavano 600 posti di lavoro o 200 posti o, ancora,
80 posti di lavori. I dati però parlano chiaro: in un anno a San
Marino c’è stato un incremento di 100 disoccupati. Tutto quello di
cui si blatera evidentemente è smentito dalle statistiche. Chi
governa questo paese ci guarda alle statistiche? Sulla
questione morale credo si siano spesi
fiumi di parole, ma non accetto l’assunto di dover dire che ‘non c’è
la corretta informazione’. In questi anni c’era una classe politica
scellerata. Che ha fatto patti di sangue che hanno creato oggi la
crisi economica. Chi era presente in quegli anni e non parlava era
connivente. Bastava prendere penna e calamaio e denunciare la
situazione sui giornali. Nessuna delle persone sedute in quest’Aula è
indagato, ma l’ordinanza parla chiaro: Felici e Macina hanno portato
il loro partito ad entrare in quel patto scellerato. Non accetto la
morale da parte di alcuni
consiglieri che vengono citati
nell’ordinanza del Tribunale.”
Elena Tonnini, Rete: “In
questa fase non è utile negare il fatto che per la politica sarebbe
fondamentale iniziare a prendere atto dei rischi e delle cose che
stanno accadendo e che sono
accadute. Credo sia autolesionista
l’atteggiamento di chi nega l’esistenza di certe cose. Il
negazionismo non aiuterà il nostro paese. Il clientelismo a San
Marino non è un rischio, è una
realtà. E negarlo aumenterebbe il
rischio di far fuggire all’estero le competenze e di non far premiare
il merito. Si parla di
evoluzione del sistema legato alle
tangenti. Il sistema dell’anonimato e della non trasparenza ha
foraggiato tutto il sistema e negarlo non aiuta. Non è un bel
segnale il fatto che la politica non riesca ad allontanare certi
personaggi. La politica può fare molto nell’immediato per fare in
modo che questo sistema, che parla di associazione a delinquere,
venga sconfitto”.
Tony Margiotta, Su: “Siamo stati
abituati a ascoltare slogan in merito a presunti nuovi posti di
lavoro. Io credo che la strategia comunicativa e soprattutto i
risultati ottenuti da questa maggioranza siano assolutamente
negativi. E’importante voltare pagina e aprire un dibattito corretto
con l’opposizione anche su nuove regole del mercato del lavoro. Noi
dobbiamo creare le condizioni per permettere a ogni impresa di
partire e rilanciarsi. Teniamo conto di quanto è emerso nella
relazione sui diritti umani dell’Ue. E lavoriamo per definire una
legge che tuteli il diritto al riconoscimento giuridico delle coppie
omosessuali”.
Luca
Santolini, C10:
“Ribadisco
l’importanza della relazione del Parlamento europeo sui diritti umani
rispetto il percorso di maggiore integrazione con mondo che ci
circonda e Ue e per la nostra storia di tutela della libertà. Non si
può fare finta di niente ora che L’Ue ha sancito tutela
riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali e al diritto della
donna all’integrità fisica e all’autonomia decisionale per accedere
aborto sicuro e legale. Gli ultimi dibattiti sul tema che si sono
avuti nel nostro Paese sono stati incentrati più sulle ideologie che
sulla tutela dei diritti. Atteggiamento che dobbiamo avere è
sottolineato nella relazione, la materia dei diritti umani va
affrontata non a pezzi ma in modo olistico. Si parla tanto di Europa
quando ci si riferisce a soldi, banche, debito, la si nomina poco
riguardo al portare avanti delle tematiche legate ai diritti umani.
Bisogna parlare di Europa a 360 gradi e invito i consiglieri a
leggere questa relazione”.
Nicola
Selva, Upr:

“Oggi iniziamo una sessione consiliare dove faremo l’ennesimo
dibattito su una politica che non dà purtroppo soluzioni immediate
al Paese. Ci sono le verifiche, le controverifiche che non risolvono
i problemi del Paese che è in forte difficoltà. Non parliamo dei
problemi quotidiani della gente, dei tanti disoccupati, dei precari,
di chi si trova in mobilità. Qui si fa troppa accademia. Il Paese si
salverà solo se riusciremo a far partire lo sviluppo, ma la politica
è immobile di fronte a questi argomenti. Per questo bisogna
riprendere il dialogo con le parti sociali, non come quello che sta
succedendo con i commercianti. Si parlava di iniziative nuove, come
il polo della moda, ma non ci sono state. Poi le vicende all’ordine
del giorno di cui parleremo successivamente, ma la politica dà
l’impressione che si vuole autoassolvere piuttosto che risolvere i
problemi al proprio interno”.
Alessandro
Mancini, Ps: “
Desidero
ringraziare pubblicamente Gian Nicola Berti per quello che ha detto.
Ha fatto un’ottima analisi su quanto succede fuori dall’Aula, i suoi
interrogativi li condivido e bisogna dare delle risposte. Ho
ascoltato gli ennesimi interventi sulla questione morale, si plaude e
si incoraggia la magistratura ad andare avanti, però non si può da
una parte incoraggiare la magistratura e venire in Aula a fare i
processi. E’ un modo di fare politica che non accetto più come non
accetto più quello che è successo anche sulla mia persona, attività
di dossieraggio, cattiverie, solo volte a distruggere le persone,
senza neanche un obiettivo politico. In Aula dobbiamo farci certe
domande e smetterla di andare a fare dossieraggio fuori di qui. Nel
congresso del Ps ho chiesto scusa a nome di tutta la politica che ha
delle colpe per la crisi economica, ma cosa serve darci tutti
addosso? I parcheggi non porteranno centinaia di posti di lavoro, ma
servono ad attrarre imprese. Certi discorsi non li tollero più, sono
stufo delle chiacchiere su questione morale e investimenti del
Paese”.
Francesca Michelotti, Su:
“C’è un clima avvelenato nel Paese. Ma dovevamo aspettarcelo, nel
momento in cui la politica ha permesso al Tribunale di agire per
davvero contro il malaffare. Sono emerse attività scomode, minacce,
corruzione. Io pregherei il consigliere Mancini di parlare per sé:
non ritengo di fare parte di quella classe politica che deve chiedere
scusa al Paese. Io non credo di dovere alcuna scusa, perché mi sono
sempre battuta contro il sistema politico affaristico e per questo ho
anche pagato. Parte della politica ha sbagliato ma quella è
sotto-politica. E io non voglio essere confusa. Sul fronte della
crisi economica credo che il Governo dovrebbe ammettere il fallimento
delle politiche portate avanti fino ad oggi.
La disoccupazione è
un fenomeno sociale di portata gravissima: risorse umane e
professionali sprecate. Mi chiedo: possiamo parlare di un’emergenza
sociale? Noi siamo riusciti ad ottenere nell’ambito delle commissioni
di inchiesta un clima di collaborazione proficuo. Nelle ultime due
commissioni si è sviluppato un nuovo senso identitario dell’essere
consiglieri. Il senso etico dei consiglieri si è rafforzato anche
rispetto l’opinione pubblica”.
Grazia Zafferani, Rete:
“Le istituzioni vengono continuamente messe alla gogna. Gli arresti
degli ultimi tempi stanno tracciando una fotografia chiara del modus
operandi politico-clientelare del sistema sammarinese. Ciò emerge
dalle indagini del Tribunale. Sulle posizioni dei consiglieri Macina
e Felici sono emerse novità. Dall’ordinanza risulta che Felici
creava le norme, Roberti cercava il fornitore di tangenti e la
fondazione Podeschi veicolava queste tangenti. E’ indegno trovarsi
nuovamente in comma comunicazioni a ripetere le stesse cose. Ed è
doveroso da parte nostra richiedere le dimissioni dei consiglieri
Stefano Macina e Claudio Felici. Si allontanino dall’Aula per un
discorso etico e per la responsabilità che hanno nei confronti delle
persone che li hanno votati”.
Manuel Ciavatta, Pdcs: “Dal
2007 ad oggi siamo passati da 600 a 1.600 disoccupati: è un dato di
estrema preoccupazione. Il consigliere Michelotti ha detto una cosa
giusta, la politica ha messo il Tribunale nelle condizioni di
lavorare. Non è vero che la maggioranza è contro il Tribunale:
siamo noi ad aver chiesto al Tribunale di indagare. Perché abbiamo
bisogno di verità. Non si ledano le istituzioni che devono essere di
garanzia perché, nel momento in cui togliamo credibilità alla
Politica piuttosto che a Banca Centrale o al Consiglio, si mettono in
dubbio le fondamenta della Repubblica. In tanti hanno citato la
relazione dell’Ue sui diritti civili. Io non sono favorevole
all’aborto. E comunque le tematiche restano di competenza nazionale e
non dell’Europa. Sulle unioni tra omosessuali invece sono il primo a
dare disponibilità, a impegnarsi per una sintesi che possa essere
garantista anche per tutelare i bambini”.
Franco Santi, C10:
“Ci sono due elementi di cui voglio parlare. Il primo riguarda Luca
Marcucci che ha alzato una voce critica nella gestione della San
Marino Rtv. Dopodiché si sono sollevate polemiche e dibattiti che
hanno portato Marcucci alle dimissioni. E così tutto è stato
superato. Il comandante Gentili invece ha rilasciato dichiarazioni
pesanti che hanno portato i partiti dell’opposizione e della
maggioranza a richiedere le dimissioni: dopodiché il comandante ha
rassegnato le dimissioni e le polemiche sono state superate. C’è
evidente incapacità della politica nel gestire la cosa pubblica.
L’ex presidente della Tv aveva già cercato di segnalare criticità
nella gestione della televisione di Stato ed anche il comandante
della Gendarmeria aveva sollevato criticità. Anche in questo caso la
politica è stata incapace di gestire la cosa pubblica.
Sul
fronte della crisi economica invece stiamo vivendo un corto circuito:
da una parte mettiamo leggi per incentivare investimenti, dall’altra
non facciamo nulla sul versante pratico. Veniamo da anni di
clientelismo senza un minimo di progettazione: si è cercata
obbedienza e non capacità. Banche, imprese, governo, sindacati e
cittadini mettano del proprio per rilanciare il sistema San Marino.
Ognuno con la disponibilità a mettere insieme un progetto Paese più
moderno e meno drogato da manie di grandezza. Negli ultimi mesi si
sono sovrapposte ipotesi di fantapolitica: chi vuole le urne, chi
vuole continuare e chi vuole un governo d’emergenza. Bisogna fare
molto in fretta perché il tempo a disposizione è finito. Non
possiamo più permetterci di non decidere. La politica dimostri
coraggio e capacità. Per poter programmare questo nuovo corso la
politica sancisca un patto con la società sammarinese scrollandosi
di dosso ogni sospetto. Costruiamo uno schieramento sulle cose da
fare”.
Mimma
Zavoli, C10:
“Mi
sono stufata di passare da giustizialista. Ma se non abbiamo la forza
di assumerci responsabilità politiche qui dentro, rischiamo di fare
un esercizio solo di parole. Ci sono persone in Aula che dovrebbero
decidersi di fare un passo indietro, lo ribadisco anche oggi,
sottolineando l’assoluta volontà di tutela delle istituzioni che
ricopriamo. Questo aspetto è fondamentale ed è importante perché
dà la cifra di quanta responsabilità mettiamo in campo in quello
che facciamo. La scelta per queste persone è una sola: lasciare
l’Aula.


Quindi
rispetto la situazione occupazionale, non possiamo fare sviluppo se
non ci mettiamo in testa che la politica in certi ambiti deve
smettere di entrarci. Un imprenditore non deve passare per le
segreterie di Stato. E’ un atteggiamento sbagliato di una politica
invadente che non porterà da nessuna parte. Cosa facciamo a fare le
leggi, se poi gli uffici sono esautorati dalla loro
funzione?”.
Vladimiro
Selva, Psd:
“Mi
associo alla solidarietà al consigliere Bronzetti per le notizie sul
dossieraggio compiuto nei suoi confronti con fini eversivi. Le
ricordo che, per quanto ci riguarda, la questione, quando ci venne
posta, fu presa in considerazione e l’attuale segretario Lazzarini
aveva espresso solidarietà per fenomeni che sono da condannare.
Rispetto alle notizie sui componenti del mio partito e alle richieste
di dimissioni avanzate nel comma in corso, ritengo di dover dare
risposta. Questi attacchi riguardano persone la cui situazione
economica è sotto gli occhi di tutti e che per 20 anni si sono
impegnati in politica, mi sembra anche compiendo degli errori, ma
sono sicuro che dimostreranno senso di responsabilità, come fatto in
tutti questi anni. Però non posso accettare una denigrazione che non
è in nessun modo vicino alla realtà e né lasciar intendere che
fenomeni corruttivi possono aver riguardato queste persone. Secondo
le carte della magistratura, se ci sono stati degli errori, è chiaro
che vederli da questa prospettiva li connota in un determinato
contesto a distanza di 10 anni. Quei fatti vanno invece
contestualizzati sulla base delle normative allora vigenti e sono
certo che non sono stati compiuti illeciti. Ma legare la nascita del
Psd a eventi di questo genere è sbagliato e offensivo per chi
credeva di unificare le esperienze della sinistra sammarinese che
invece ha portato riforme e risultati che permettono all’Aula di
compiere anche provvedimenti difficili e hanno rafforzato
magistratura. Legare il Psd a queste situazioni è un falso storico.
Nel ’93 il Paese era lanciato sulla piazza finanziaria, nei capisaldi
che oggi non esistono più. Chi aveva capito la necessità del
cambiamento si è messo in gioco, avrà fatto degli errori politici,
ma la finalità di quanto fatto non era quella di ‘mettersi dei soldi
in tasca’ e questo non può passare nel Paese. Se poi in quel
processo c’è chi ha aderito con finalità diverse, e l’unificazione
non era alla base delle proprie finalità, lo ha dimostrato uscendo
dal partito. Se oggi siamo qui e i partiti in Aula possono vantare
una nuova classe dirigente, credo sia il frutto del lavoro fatto in
quel frangente”.
Roberto
Ciavatta, Rete:

“Al consigliere Selva,

che
si dice sicuro che Macina e Felici non possono aver preso soldi a
titolo personale, gli ricordo che non si era reso conto nemmeno di
chi fosse Stolfi, finché non è stato messo in carcere. In questi
giorni la Dc dice che Rete non rispetta le istituzioni, invece Rete
non rispetta chi occupa temporaneamente le istituzioni. Rigetto
l’accusa della mancanza di rispetto. Qui si tratta non solo di voto
di scambio, ma di cittadinanza che è diventata cliente e che deve
andare dal politico a chiedere il favore per ogni cosa, si tratta di
una cittadinanza inerme di fronte a un sistema collaudato. A chi dice
che non ne può più di questo sistema, dico che dovevo dirlo a chi
gli chiedeva un’ambasciata in Libia in cambio di 100 voti. La
magistratura, in commissione Giustizia, dove siamo esclusi, dice che
ci sono carenze strutturali da affiancare al loro lavoro, non le
leggi. Si parla di rispetto delle istituzioni e della cittadinanza,
noi abbiamo chiesto alla Reggenza di garantire un reddito ai
cittadini non domani, ma oggi. A riguardo, o
ggi
abbiamo presentato due Odg che dicono a governo e maggioranza che
hanno riproposto la libera professione per i medici nella
Finanziaria, di portare queste cialtronerie alle estreme conseguenze.
Garantite il doppio lavoro anche a dipendenti pubblici e privati. O
fate una cosa che vale per tutti o continuate a fare figli e
figliastri. Infine, non vi pare giusto che oggi Stefano Macina non
abbia detto una parola? Non è scandaloso che al suo posto parli
Selva?”.
Augusto
Michelotti, Su:
“Presento
un Odg di Cittadinanza attiva, sottoscritto dai consiglieri di Su e
C10, facciamo una proposta per dare un segnale affinché la politica
inizi a muoversi.
‘Alla luce del
dato allarmante sui numeri crescenti della disoccupazione nel nostro
Paese che ha raggiunto la cifra record di 1800 disoccupati, (…) il
Consiglio Grande e Generale dispone la costituzione di una
Commissione consiliare straordinaria, con composizione paritetica,
allo scopo di individuare soluzioni inedite ed efficaci per dare
risposta alla emergenza occupazionale, prefigurando soluzioni di
carattere normativo, organizzativo programmatico, di formazione
permanente, di indirizzo e di coinvolgimento della Pa allargata, del
mondo dell’impresa e delle parti sociali ed economiche, la
Commissione avrà sede presso la segreteria di Stato per il Lavoro e
dovrà concludere i lavori entro tre mesi dalla sua istituzione”.

San
Marino, 17 Marzo 2015/01

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