San Marino, Consiglio Grande e Generale, 20 dicembre, pomeriggio. Agenzia Dire

San Marino, Consiglio Grande e Generale, 20 dicembre, pomeriggio. Agenzia Dire

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 10-23 DICEMBRE

 

VENERDI’ 20 DICEMBRE – POMERIGGIO DALLE 13.30

           

            Dopo 30 ore di dibattito
ininterrotto, il Consiglio grande e generale licenzia il Bilancio 2014 con 32
voti a favore e 23 contrari. Si conclude così la maratona consiliare di
Dicembre, al termine di un dibattito serrato, iniziato lunedì scorso. Visto lo
sviluppo a rilento dell’esame dell’articolato, ieri notte si è deciso di
proseguire senza sosta fino alla votazione conclusiva, cui l’Aula è giunta solo
alle 19.00 circa. 

            I lavori si sono conclusi al
comma  6: dopo un riferimento del
segretario di Stato competente, Pasquale Valentini, il Consiglio grande e
generale ha approvato a maggioranza la nomina di Generale al comandante del corpo
della Gendarmeria, Alessandro Gentili.



Di seguito
una sintesi del dibattito sulla Finanziaria a partire dalle ore 13.30

            All’articolo 59, “Trasformazione
dell’Ente Poste della Repubblica di San Marino in Società per Azioni
”, il segretario di Stato per le Finanze, Claudio
Felici, spiega le motivazioni dell’intervento.
“Il percorso verso la trasformazione in
spa delle Poste era già previsto all’articolo 17 ed abbiamo deciso di partire
da subito. Unica condizione: la collocazione delle risorse umane. Definiremo
quindi, attraverso la Finanziaria, il passaggio formale tra soggetto giuridico
pubblico a soggetto giuridico di diritto privato ma al 100% di capitale
pubblico per poi, in una seconda fase, andare a definire il regime lavorativo
(pubblico o privato) con i dipendenti. Mano a mano che arriveranno nuove
risorse umane verrà loro fatto un contratto di diritto privato. Tutto questo
sarà oggetto di confronto con il sindacato e tra l’altro ho già incontrato i
lavoratori per rassicurare loro sull’operazione in corso. Ecco perché abbiamo
anticipato la trasformazione dell’ente Poste in Spa. Il passo a metà dell’ente
non avrebbe garantito una strutturazione consolidata del soggetto giuridico.
Abbiamo voluto dare maggiore stabilità”.

Diversi
gli emendamenti presentati dai partiti di opposizione. Uno da Cittadinanza
attiva totalmente abrogativo, uno identico di Intesa per il Paese e quattro di
Rete.
“Chiediamo la soppressione dell’articolo perché questa operazione è
prematura. Serve inoltre un progetto di legge con tanto di articolato e
relazione. Il Governo deve confrontarsi su norme di tale importanza”, spiega Francesca Michelotti (Su). “Nella
legge c’è problema legato ai dipendenti. Il modo inoltre non ci piace per
niente: tutto fatto in fretta”, aggiunge Marco Podeschi (Upr). Rete, spiega il consigliere Roberto Ciavatta “tenta
di portare una serie di modifiche all’articolo che vanno nella direzione di
tutelare posti di lavoro e stipendi. Diciamo questo perché occorre superare una
sorta di discrezionalità in base alla quale i soli a cui veniva garantita la
permanenza in grado e in ruolo erano i componenti della direzione
dell’azienda”. Per Valeria Ciavatta
(Ap)
occorre “mantenere operativa con Poste Italiane ma dobbiamo essere
noi autorevoli fautori delle prospettive che mettiamo in campo. Per le Poste
avevo suggerito soluzioni rispettose dei diritti retributivi e normativi del
personale: nuovo contratto o mantenimento dello status che i dipendenti hanno
attualmente. Questa è soluzione che mi soddisfa”. Simone Celli del Ps  sottolinea
che si tratta di un “settore strategico come le Poste” non è stato adottato
“l’iter istituzionale adeguato. La forma è anche sostanza, serviva un progetto
di legge. Spero si sospenda l’articolo, non siamo chiusi all’argomento”. Per
Andrea Zafferani di C10 “il governo ha una fretta eccessiva, strana. Come è
andato l’incontro con i lavoratori?”. Chiude il segretario di Stato Felici:
“Nell’incontro con le Rsa la preoccupazione è il destino dei rapporti di
lavoro. La velocità è dettata dalla consapevolezza di non partire con un ente
promiscuo. Non mi sento in difetto. Dobbiamo ripristinare continuità dopo
l’interruzione di rapporti con Poste italiane. Prima dell’approvazione del
decreto delegato che fa partire la spa mi impegno a una consultazione con i
dipendenti per garantire il posto di lavoro”. Tutti gli emendamenti vengono
respinti.

La discussione dell’articolo 59 bis,Trasparenza degli assetti
proprietari
”, di Cittadinanza attiva per pubblicare sul sito di Bcsm i
beneficiari effettivi di banche e finanziarie, viene posticipata all’articolo
62 bis.

            All’articolo 61,
Distretto culturale”, Rete presenta un emendamento per prevedere il
finanziamento anche di borse di studio e non consulenze su cui dichiara da
subito il suo favore, il segretario di Stato per la Cultura, Giuseppe Maria
Morganti. “Perché i ritocchi al ribasso a quest’articolo e al precedente?”,
chiede Podeschi (Upr). “A tutti i capitoli di spesa è stato applicato il taglio
lineare del 1,5%”, risponde Morganti. L’emendamento viene accolto.

Cittadinanza attiva propone anche tre emendamenti aggiuntivi. Il primo,
articolo 61 bis, “Eventi
co-finanziati
”, dà “mandato
al congresso di
Stato di emettere apposito decreto delegato entro il 31 marzo 2014 al fine di
addivenire, nel più breve tempo possibile, ad un risparmio e ad una migliore
gestione degli eventi, per tutte le iniziative che avranno luogo in territorio
con finalità di promozione dell’immagine della Repubblica, di attrazione di
flussi turistici, di incentivazione del commercio nonché per le manifestazioni
sportive in territorio, che preveda: che lo Stato possa richiedere, alle
associazioni rappresentanti categorie che beneficeranno del ritorno di questi
eventi, di co-finanziarne una parte definendo le modalità, le forme, le
condizioni e gli importi di questo stesso co-finanziamento; che entro febbraio
di ogni anno si realizzi un calendario unico degli eventi per l’anno in corso”.
L’emendamento viene respinto.

Il secondo, articolo 61 bis ter, “Bando pubblico eventi”, dà “mandato al Congresso di Stato di istituire un bando pubblico annuale per
permettere ai professionisti presenti in territorio con studi, esperienza e
specializzazione nell’ambito dell’organizzazione di eventi, comunicazione,
cinema, teatro ed arte, mostre, nuove tecnologie, di poter vedersi appaltare la
gestione di alcune mostre o di eventi”. Dà il suo sostegno a nome di rete, Gian
Matteo Zeppa, mentre la collega Elena Tonnini sottolinea che “serve una lista
di chi si occupa in territorio di queste cose”. “Facciamo ragionare insieme i
vari soggetti e valorizziamo i nostri luoghi”, aggiunge Franco Santi di C10. Il
segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, assenti i
colleghi a Turismo e Cultura, sottolinea che “i rapporti tra le professionalità
all’interno e all’esterno del territorio e le istituzioni devono avere modalità
pubblica e trasparente. Ma dovremmo avere più capacità di trasferire le
competenze ad enti ad hoc autonomi”. L’emendamento viene bocciato.

L’ultimo, articolo 61 quater, “Cogestione spazi pubblici” dà “mandato al congresso di Stato
di emettere apposito decreto delegato entro il 31 marzo 2014 per incentivare la
co-gestione Stato-associazioni-cooperative di spazi pubblici attualmente non
utilizzati o sottoutilizzati, anche attraverso specifiche forme di
incentivazione; tale decreto dovrà, in caso di esternalizzazione di servizi non
strategici oggi gestiti in maniera non efficiente dalla Pa, regolamentare le
forme e i metodi di affidamento a cooperative e associazioni no-profit”.
L’emendamento viene respinto.

 

Articolo 62 (Riforma
Scolastica).
Sono stati presentati emendamenti abrogativi dell’articolo 62
sia dal movimento Intesa per il Paese
che dal movimento Rete
. Anche il Governo ha presentato un emendamento. “1)
La Segreteria di Stato per l’Istruzione è impegnata a predisporre entro il 31
marzo 2014 un piano di riordino degli assetti scolastici, valutati i centri di
costo maggiori, al fine di un contenimento della spesa che comunque si coniughi
con obiettivi di qualità del sistema di istruzione e formazione sammarinese,
con particolare attenzione ai rapporti fra il personale docente e gli allievi
in vista della formulazione dei piani cattedra per l’anno scolastico 2014/2015.
2. Il piano di riordino di cui al comma 1 dovrà affrontare i seguenti aspetti:
a) revisione rapporti educatori/bambini (Nidi e Infanzia) b) revisione numeri
alunni per classe (Scuola Media) c) riorganizzazione dei Centri Documentazione
(tutti gli ordini scolastici) d) revisione dei piani cattedra e dei curricoli
(Scuola Secondaria Superiore). 3) riorganizzazione dei servizi “Centri Estivi e
Ludoteca” ora integralmente pubblici, favorendo un’integrazione pubblico e
privato virtuosa, assicurando al servizio pubblico il controllo dei parametri
di qualità.

Marco Podeschi (Upr): “Il nostro sistema educativo è basato sulle strutture
pubbliche: siamo favorevoli a sinergie con il privato però alcuni aspetti della
Legge ci preoccupano. Perché a volte con questi meccanismi si vanno a creare
ingiustificati allarmismi tra chi deve lavorare con i nostri figli. Non
vorremmo trovarci in assestamento di bilancio con un articolo che riorganizza
il nostro sistema scolastico”. Simone
Celli (Ps):
“Sostegno all’emendamento presentato dal consigliere Podeschi e
anche a quello di Rete. Si procede con una legge omnibus. Questo articolo non
ha ragione di essere inserito in una Legge di bilancio. E non capisco il modo
di procedere con questo modus operandi. Siamo convinti dell’imprescindibilità
di conservare la funzione scolastica in capo allo Stato”. Franco Santi (Civico 10): ”Chiediamo abrogazione dell’articolo
perché l’approccio a questo tipo di esigenza non deve essere assolutamente come
quello proposto dal Governo”. Elena
Tonnini (Rete):
“Chiediamo il ritiro perché non è opportuno portare in una
Finanziaria un articolo che parla della riorganizzazione scolastica. Una
riforma deve essere maggiormente strutturata e basata su valori come
condivisione e confronto”. Tony
Margiotta (Sinistra Unita):
“Sosteniamo gli emendamenti dell’opposizione”. Nicola Renzi (Ap): “Io credo che tra
poco dovremo fare in quest’Aula una riflessione approfondita su quello che è il
ruolo del docente all’interno della società. Non è giusto additarli come
privilegiati”. Giuseppe Maria Morganti,
Segretario di Stato alla Cultura:
“Oltre alla coraggiosa riforma scolastica
che stiamo portando avanti stiamo lavorando anche alla ridefinizione della
parte finale dell’articolo che prevede una riorganizzazione dei centri estivi e
della ludoteca. Il Piano di sperimentazione parte quest’anno e porterà risparmi
interessati. Rilanciamo queste attività che rimangono saldamente in mano
pubblica, dando la possibilità a cooperative private di svolgere attività
dentro i nostri Centri estivi e le Ludoteche. E’ un servizio a cui aderiscono
1.300 bambini, perciò si capisce quanto sia apprezzato”. Gli emendamenti di
Rete e Intesa per il Paese sono respinti. Approvato invece l’articolo 62
emendato dal Governo.

 

Articolo 62 bis (Beneficiari effettivi del Sistema Bancario
e Finanziario)
. Il Governo ha presentato un emendamento aggiuntivo
dell’articolo 62 bis.
Non possono
essere titolari, direttamente o indirettamente, di partecipazioni rilevanti al
capitale di un soggetto autorizzato i soggetti esteri, agenti in nome proprio
ma per conto di terzi o comunque non aventi natura di persona fisica, per i
quali ricorra almeno una delle seguenti circostanze: a) forma giuridica di
“società anonima” o sostanzialmente tale, ossia inidonea, per l’ordinamento
giuridico del Paese in cui hanno la propria sede, a garantire la necessaria
trasparenza dei propri assetti proprietari. b) limiti alla costante e agevole
conoscibilità dell’identità dei propri fiducianti/proponenti, e dei loro
titolari effettivi, da parte dell’autorità di vigilanza.
c) sede legale o amministrativa ubicata in
uno dei Paesi, Territori o Giurisdizioni sottoposti a stretto monitoraggio in
materia di prevenzione e contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del
terrorismo. d) sottoposizione al controllo, anche congiunto, di soggetti
ricadenti in almeno una delle circostanze di cui alle tre precedenti lettere”.

Rossano Fabbri (Ps): “Stigmatizzo comportamento del Governo perché siamo di fronte a legge
non applicata. Con questo provvedimento il Governo aggira un articolo di legge
approvato in Consiglio”. Luigi Mazza
(Pdcs):
“Questa norma coniuga esigenza di riservatezza di chi opera nel
mercato con esigenza di conoscenza in caso di aiuti di Stato”. Ivan Foschi (Sinistra Unita): “Senza
parole davanti alla proposta della maggioranza. L’Aula in passato si è espressa
diversamente su questa materia. Vi nascondete dietro a tatticismi perché per il
Governo la trasparenza è come la kryptonite per Superman. Claudio Felici (Segretario di Stato alle Finanze): La proposta del
Governo è una strada che da il significato della strada dove stiamo andando
ovvero verso un nuovo sistema di regole al pari con gli altri paesi. Andrea Zafferani (Civico 10): Il
collega Mazza parla di trasparenza nei confronti del Consiglio Grande e
Generale che è cosa diversa dalla trasparenza nei confronti dell’opinione
pubblica. Anche perché poi trattando la questione in seduta segreta non potremo
rivelare nulla all’esterno del palazzo”. Luigi
Mazza (Pdcs):
“Andiamo a integrare il nostro emendamento specificando che:
il comitato per il credito e il risparmio riferisce in seduta segreta al
Consiglio Grande e Generale ogni qualvolta che gli istituti finanziari
autorizzati accedono a facilitazioni o aiuti di Stato. In quella situazione
dovranno riferire le motivazioni che hanno portato all’erogazione delle
facilitazioni, le modalità, le tempistiche dell’erogazione, l’evidenza dei
titolari economici effettivi, l’evidenza dei titolari di partecipazioni sociali
se cittadini sammarinesi” . Ivan Foschi
(Sinistra Unita):
“Rammaricati perché anche col nuovo testo
dell’emendamento all’articolo 62 bis si va ad evitare un preciso disposto
normativo”. Maggioranza fa di tutto per non rendere pubblici i beneficiari
effettivi. Offensivo il comportamento della maggioranza”. L’emendamento all’articolo 59 bis trattato
congiuntamente con l’articolo 62, presentato da Cittadinanza Attiva è stato
respinto. L’emendamento del Governo aggiuntivo dell’articolo 62 bis è
passato. 

 

Andrea Zafferani, C10, interviene per annunciare il ritiro di una ventina di
emendamenti sullo sviluppo, a seguito di accordo con la maggioranza
: “Cittadinanza attiva ha presentato 20 emendamenti
sullo sviluppo. Visto il protrarsi del dibattito e la stanchezza che pervade
tutti, abbiamo pensato ad un altro percorso, ovvero quello di sviluppare un
confronto in commissione Finanzi su questi emendamenti e più in generale sullo
sviluppo del Paese entro la seconda decade di gennaio. Alla luce di questo
accordo con governo e maggioranza, che salutiamo con la speranza ci sia un
confronto proficuo in commissione su queste idee e contributi, ritiriamo gli
emendamenti aggiuntivi all’articolo 62 in tema di sviluppo”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Ringrazio Cittadinanza attiva per la disponibilità a
rinviare il dibattito su questi emendamenti, da parte della commissione al bilancio
che presiedo ci sarà l’impegno ad affrontare i contenuti cui si riferiscono”.

 

Quindi sono proposti due emendamenti in materia
ambientale, il 62 bis di Rete e il 62 quinquies di Cittadinanza
attiva.
Il primo per introdurre un contributo per lo smaltimento Pfu
(pneumatici fuori uso) l’altro per implementare la strategia “Rifiuti Zero” di
raccolta differenziata. Avute rassicurazioni sull’approfondimento  e il confronto su questi temi con il
Consiglio da parte del segretario di Stato per l’Ambiente, Matteo Fiorini, sia
Rete che Ca ritirano gli emendamenti.

            Rete ritira poi l’emendamento aggiuntivo dell’articolo
62 ter
; viene quindi presentato un emendamento aggiuntivo dell’articolo
62 quinquies di Rete, insieme a C10 e Ps,
 
che viene poi respinto.
Roberto
Ciavatta, Rete:
“Si tratta di
modifiche esiziali alla legge sul finanziamento delle organizzazioni sindacali.
Per il 2014, quando chiediamo a tutti grandi sacrifici, per la parte più debole
tra i deboli, ovvero chi non ha tutela e salario, sarebbe bene costituire un
fondo da cui poter attingere. Mi rifaccio all’intervento di Marino Riccardi sul
fondo di solidarietà, quando lui stesso proponeva che dovesse esserci anche il
contributo dei sindacati. Più o meno la nostra idea è questa”. Stefano
Macina, Psd:
“C’è convergenza su quanto proposto e su necessità di un fondo
di solidarietà cui concorrono più forze, già sul fondo abbiamo annunciato una
normativa e in quel contesto sarà possibile estendere il contributo su altri
istituti, ma prima di tutto si deve tentare un confronto, non atti unilaterali
in Consiglio. Per questo non possiamo votare la proposta”.

            Viene poi accolto a maggioranza l’emendamento di Cittadinanza
Attiva “Amministratore di condominio”,
che conferisce mandato al congresso
di Stato di “emettere un apposito Decreto Delegato entro il 30 giugno  2014 per regolamentare la figura
professionale dell’amministratore di Condomini fissando diritti e doveri del
professionista incaricato”.

 Ritirato infine l’emendamento di
Cittadinanza attiva aggiuntivo dell’articolo 62 noviesdecies “Provvedimento
sulla mobilità”.

            Approvato l’ultimo articolo, il n. 63, in virtù
dell’articolo 21 non approvato, il segretario di Stato per le Finanze,
rettifica gli articoli 1,5 e 19 a carattere contabili, il disavanzo finale
ammonta così a 14,7 milioni di euro.

 

Dichiarazioni di voto

Matteo Zeppa, Rete: “Ci sono stati toni accesi, abbiamo fatto molte ore di
scontro politico. Siamo solo 4 consiglieri, ma in molti ci hanno aiutato a
proporre emendamenti che avrebbero migliorato la Finanziaria. E’ indubbio che
ci sia stata una forzatura questa notte, però siamo andati avanti, La
Finanziaria presenta tagli orizzontali, si vanno a toccare tutti i lavoratori
però c’è modo e modo di contribuire. Era necessario coraggio per toccare la
sacca privilegiata. Non si coglie il senso di equità con il condono fiscale,
l’aumento delle ritenute delle pensioni, non sono state toccate le tasse sul
lusso. Sulla sanità, i balzelli creati sono l’anticamera per andare a colpire
l’universalità del servizio. In modo indecoroso poi si prevedeva una
differenziazione razzista, poi per fortuna quel comma è stato tolto. Siamo
stati tacciati come chi non ha proposto nulla, cosa non vera. Temiamo che si
verranno a creare le vere lotte di classe all’interno degli stessi settori. La
Pa è stata tacciata come il male assoluto. A nome del movimento civico Rete
diremo no a questa Finanziaria”.

Massimo Cenci, Ns: “E’ stata legge molto difficile. Cercare equilibrio
di bilancio con una riduzione  il più
possibile del deficit ha imposto scelte difficili che la maggioranza ha
compiuto. E non ci fermeremo qua, nella relazione della spending review sono
indicati altri interventi strutturali che faremo. Crediamo che in questo
Consiglio siano state gettate le basi per costruire e intravedere quella
struttura del Paese che inizia a prendere forma. Il prossimo anno riprenderemo
co la speranza di tornare a crescere e per questo voteremo la legge”.

Andrea Zafferani, C10: “Il bilancio chiude in deficit. Scelte come i
pensionamenti obbligatori, gli oneri per trasferimenti agli enti, al fondo
pensione hanno consentito di ridurre la spesa pubblica a spesa delle pensioni
future, tanto che si dovrà prevedere un’ulteriore riforma del sistema
pensionistico. Non condividiamo la scelta dei tagli lineari e dei tagli al
bilancio Iss costretto a fare cassa sui cittadini.

Gli interventi sono stati
pensati senza considerare le necessità delle fasce diverse delle popolazione.
Lineari saranno i ticket che entro breve saranno introdotti. Così come i tagli
alle retribuzioni ai pubblici dipendenti, saranno lineari. E si penalizza di
più chi ha scelto il nuovo regime contributivo. Serve tuttora il raggiungimento
dell’equilibrio di bilancio, servono tagli strutturali che riducano le spese
non per un anno, ma per sempre. Servivano e servono tuttora tagli veri, non
lineari ma selettivi e mirati per tutelare le fasce deboli, scelte che mancano.
E’ uno dei motivi per cui voteremo contro. L’altro motivo è la carenza della
voce sviluppo, gli interventi sono limitati e poco incisivi.

Abbiamo presentato moltissimi
emendamenti per interventi concreti, per garantire una maggiore competitività
al Paese. Abbiamo accettato di buon grado di trasferire la discussione su
questi emendamenti in commissione Finanze, con la speranza di un maggior
approfondimento. Lancio l’invito a guardare in prospettiva al di là di una
finanziaria che compie scelte insufficienti e sbagliate. Abbiamo visioni
diverse, ma siamo sulla stessa barca e tutti abbiamo la volontà di fare
crescere il Paese. L’opposizione ha dovere e responsabilità di criticare il
governo e di fare proposte per farlo crescere. Mi auguro il clima cambi”.

Paride Andreoli, Ps: “Quest’anno è stato più di una maratona, i lavori
iniziati il 15 dicembre scorso. Il bilancio chiuderà con una perdita di quasi
15 mln, al termine 2014 il debito pubblico ammonterà a 110 mln di euro. E’
necessario avere la capacità di disegnare un sistema economico inderogabile e
opportuno. Nessun disegno per prospettare una nuova San Marino, imprese in
difficoltà, black list è alla porta ma non riesce ad entrare perché il portone
resta chiuso, l’imperativo è tasse-tasse-tasse. Non voglio annoiarvi, vi auguro
solo che il bilancio, seppure non ci soddisfi, possa essere un po’
rappresentativo delle spese dei cittadini. Nel 2010 a dicembre abbiamo
affrontato come in questi giorni la finanziaria e ho assistito al pianto di un
consigliere, oggi segretario, Felici, ne fui colpito senza capire la
motivazione. La capii dopo. Oggi non piange lìex consigliere, non piange il
governo, ma piangono i cittadini”.

Ivan Foschi, Su: “Il dibattito è stato insoddisfacente,  per il contenuto del provvedimento, sia per
il modo in cui si è svolto il confronto. Si è affermata la logica del muro
contro muro, la parte del leone in questi casi la fa la maggioranza quando
impone orari impossibili, ledendo anche il diritto del cittadino che vuole
ascoltare. Credo si sia persa un’occasione per sviluppare il confronto per
individuare anche i contributi della minoranza che avrebbero arricchito la
legge di Bilancio. Sottolineo il poco coraggio per affrontare scelte
qualificanti, ci si è accontentati di giocare di rimessa. E’ un provvedimento
indiscriminato che mette tutti sullo stesso piano, lo stipendio da due mila
euro a quello di dieci mila. E’ facile tagliare la sanità, introdurre ticket,
si cancellano i servizi, si va a gravare delle fasce più deboli. Non si è avuto
coraggio per intaccare i privilegi e si è andati a fare cassa da tutte le
categorie. Ci sono interventi di iniquità, come i prepensionamenti. Niente per
lo sviluppo, pare difficile pensare a una ripresa delle entrate e che ci sarà
inversione di rotta. E’ una classe dirigente che non riesce a cavare un ragno
dal buco. Abbiamo assistito anche all’obbrobrio del condono fiscale, un regalo
per i furbi e ultima perla, la cancellazione della disposizione su trasparenza
su reali beneficiari degli assetti bancari. Nessun segno di miglioramento,
nessun contributo di rilievo della minoranza accolto, non possiamo che
esprimere nostra contrarietà”.

 

 

 

San Marino, 20 dicembre 2013/02

 

 

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