San Marino. Consiglio Grande e Generale, 29 aprile. SMNA

San Marino. Consiglio Grande e Generale, 29 aprile. SMNA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 26 APRILE- 3 MAGGIO

Venerdì 29 Aprile – Mattina

Nella
mattinata i lavori consiliari riprendono dall’esame del p
rogetto
di legge “Della libertà e attività sindacale nei luoghi di
lavoro, della contrattazione collettiva e del diritto di sciopero”
(II lettura), presentato dal segretario di Stato per il Lavoro
,
Iro Belluzzi
.
Il confronto riparte dall’articolo 8 “Revoca della registrazione”.
Civico 10 presenta due emendamenti, uno abrogativo e uno in
subordine, che allunga il termine concesso alle associazioni per
rientrare nei parametri, entrambi respinti. Poi il dibattito si
concentra sui due articoli relativi al così detto ‘0,40’, ovvero la
quota di servizio dei lavoratori, destinata ai sindacati: l’articolo
11 “
Modalità
di determinazione della quota di servizio e rifiuto del lavoratore a
versarla” e l’articolo 12 “Modalità di riscossione e
ripartizione della quota di servizio”.


Nel
corso dell’esame dell’articolo 11 sono presentati tre emendamenti,
due da parte di Civico 10 e uno da parte di Rete.
Andrea
Zafferani

illustra le proposte del suo movimento: la prima è q
uella
di “passare da un meccanismo silenzio/assenso a quello del
silenzio/diniego, per cui il versamento deve essere scelto
espressamente da parte del lavoratore”. Quindi un emendamento in
subordine, spiega,“per evitare di far fare il giro delle sette
chiese per disdire il contributo, prevedendo di poter inserire nella
dichiarazione dei redditi eventualmente l’indicazione di dove
inoltrarlo altrove”. 

Roberto
Ciavatta

chiarisce che la proposta di Rete è quasi sovrapponibile a quella di
C10: “Abbiamo previsto poi al momento dell’assunzione, al
lavoratore con modulistica apposita si chieda se vuole o meno versare
lo 0,40. A quel punto è il datore di lavoro che trasmette il modulo
agli uffici”.
Milena
Gasperoni
,
Psd, esprime la contrarietà del suo partito agli emendamenti “per
rispetto ai lavoratori- manda a dire all’aula- Gli stiamo dando degli
imbecilli perché non sanno quello che fanno”. 

Luigi
Mazza,

Pdcs, chiarisce che “mantenere la regola attuale non rientra nel
ragionamento di difesa o meno di un lavoratore, ma nel concetto del
contratto erga omnes, di un sindacato che svolge attività per tutti,
che porta a un contratto erga omnes che vale per tutti”, di qui la
motivazione del modello di silenzio-assenso. Ma nella stessa
maggioranza i consiglieri di Ns si dichiarano in favore del primo
emendamento di C10.

“Non
credo sia una modalità astrusa l’assenso- puntualizza
Maria
Luisa Bert
i-
e non penso che diamo degli sciocchi ai lavoratori nel chiedere di
doverlo esplicitare. Anche
Valeria
Ciavatta,

di Ap, esprime accordo con la collega Berti e aggiunge di trovarsi in
imbarazzo sul voto. Se da una parte quindi C10 trova qualche sostegno
dalla maggioranza, dall’altra il suo alleato, Su-LabDem prende le
distanze:
Noi
su questo emendamento siamo contrari- puntualizza

Ivan Foschi

la quota di servizio non è obbligatoria ed è un riconoscimento del
ruolo sociale di tutti e tre i sindacati, senza distinzione”.

Il
segretario
Iro
Belluzzi

esprime contrarietà agli emendamenti, trovandosi allineato al
pensiero di Foschi: “La quota di servizio è qualcosa di più
rispetto al contributo dell’attività sindacale- sottolinea- è il
rispetto per tutta l’attività svolta dal sindacato, anche da parte
di lavoratori non sindacalizzati”. Al termine del dibattito tutti e
tre gli emendamenti sono respinti. Gli emendamenti di C10 sono
respinti con 29 voti contrari,e 23 a favore, stessa sorte per la
proposta di Rete con 30 voti contrari e 20 a favore.


All’

a
rticolo
12,
Rete
e C10 presentano due emendamenti, entrambi poi ritirati, in quanto si
trova un accordo con governo e maggioranza sul parziale accoglimento
della proposta di Civico 10. Ovvero, la ripartizione delle
percentuali della somma totale dello 0,40: il testo originario
prevedeva un 20% suddiviso in parti uguali e l’80 secondo modalità
che tengano conto sia del numero degli iscritti sia della quota di
iscrizione al sindacato. La versione emandata prevede infine una
ripartizione del 25 e del 75% come avviene per il finanziamento ai
partiti.

I
lavori si interrompono per proseguire con l’esame dell’articolato nel
pomeriggio.

Di
seguito un estratto degli interventi della mattina.

Comma
20

.
Progetto di Legge “Della libertà
e attività sindacale nei luoghi di lavoro, della contrattazione
collettiva e del diritto di sciopero”

Art.
11

“Modalità di determinazione della quota di servizio e rifiuto del
lavoratore a versarla”

Presentanti
due emendamenti da parte di C10, uno di Rete, tutti e tre respinti.

Andrea
Zafferani, C10
Roberto
Ciavatta, Rete
Mimma
Zavoli, C10
Milena
Gasperoni, Psd
Ivan
Foschi, Su-LabDem
Maria
Luisa Berti, Ns
Roger
Zavoli, Upr
Federico
Pedini Amati, Indipendente
Valeria
Ciavatta, Ap
Paolo
Crescentini, Ps
Marco
Podeschi, Upr
Luigi
Mazza, Pdcs
Nicola
Selva, Upr
Elena
Tonnini, Rete
Vladimiro
Selva, Psd
Franco
Santi, C10
Enrico
Carattoni, Psd
Massimo
Cenci, Ns
Manuel
Ciavatta, Pdcs
Gerardo
Giovagnoli, Psd
Matteo
Zeppa, Rete
Iro
Belluzzi, segretario di Stato
Andrea
Zafferani, C10
Roberto
Ciavatta, Rete

Art.
12

(Modalità di riscossione e ripartizione della quota di servizio)

Rete
e C10 presentano due emendamenti, poi ritirati, in quanto si è
trovato accordo con governo e maggioranza sul parziale accoglimento
della proposta di Civico 10.

Andrea
Zafferani, C10
Roberto
Ciavatta, Rete
Elena
Tonnini, Rete
Ivan
Fosch, Su-LabDem
Milena
Gasperoni, Psd
Mimma
Zavoli, C10
Manuel
Ciavatta, Pdcs
Roberto
Ciavatta, Rete
Marco
Podeschi, Upr
Federico
Pedini Amati, Indipendente
Iro
Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro
Andrea
Zafferani, C10
Roberto
Ciavatta, Rete

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