San Marino. Consiglio Grande e Generale, seduta pomeridiana. Resoconto Agenzia Dire

San Marino. Consiglio Grande e Generale, seduta pomeridiana. Resoconto Agenzia Dire

COMUNICATO
STAMPA

 CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 18-29 GIUGNO

LUNEDI’ 29
GIUGNO- 
Pomeriggio

                        I
lavori del Consiglio grande e generale ripartono dal dibattito sull’ultima
istanza, la n. 14, “per l’istituzione entro il 2016 di un osservatorio
della Sostenibilità” che viene infine respinta.         L’Aula affronta quindi quattro mozioni: 1) la prima, derivata
da un Odg di Su e C10, per promuovere un dibattito sulla riforma del sistema
scolastico e professionale entro luglio, porta all’approvazione di un Ordine del
giorno che posticipa i termini del dibattito entro ottobre.
Ritirate tutte e tre le successive mozioni. 2) La seconda, presentata sempre da
Su e C10, è volta a promuovere un riferimento e un dibattito consiliare sul
tema della bolla immobiliare. Alla fine del dibattito, Cittadinanza attiva
ritiene infatti sufficiente l’impegno preso e messo a verbale del segretario di
Stato per le Finanze di istituire un tavolo tecnico-politico per affrontare la
tematica e l’Odg viene ritirato. 3) anche la terza mozione, presentata da
Civico 10, per promuovere in tempi brevi un dibattito sull’accordo Ecofin ed
allo scambio automatico di informazioni, viene ritirata poiché il segretario di
Stato per le Finanze Gian Carlo Capicchioni si è impegnato a dare seguito alla
richiesta. 4) Infine, stessa sorte per l’ultima mozione, presentata sempre da
Civico 10, per promuovere un dibattito in merito al progetto e alle prospettive
di sviluppo del Parco Scientifico e Tecnologico: viene ritirata a seguito
dell’impegno preso dal segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, di
un’audizione e di un dibattito in Commissione consiliare finanze con tutti gli
attori interessati nella realizzazione del progetto.

Terminata la serie di mozioni, i lavori
consiliari si concludono e il comma 27 sugli Ordini del giorno viene
posticipato alla prossima sessione.

 

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.

 Comma 22. Esame delle istanze
d’Arengo

Istanza n. 14, “per l’istituzione entro il
2016 di un osservatorio della Sostenibilità”, respinta.

Elena Tonnini, Rete: “Siamo favorevoli
all’istanza. Agenda 21 ha già dimostrato di lavorare bene per quanto riguarda
la raccolta e l’elaborazione dei dati. San Marino su questi temi può instaurare
un percorso strategico cercando tutte le modalità possibili. Siamo
assolutamente favorevoli a istanza: su questi temi vogliamo che San Marino
diventi Paese all’avanguardia”.
Franco Santi,C10: “Serve una svolta su queste tematiche. Dobbiamo incentrare
un’azione politica sul requisito della sostenibilità. Siamo favorevoli
all’istanza presentata”.
Ivan Foschi, Su: “Noto sempre una certa insofferenza rispetto alle proposte che
vengono dal basso. Quasi ci sia gelosia. Ma non vedrei particolari problemi di
natura tecnica nell’accoglimento dell’istanza. Non facciamo l’ufficio
complicazioni delle cose facili”.

Nicola Selva, Upr: “Siamo per l’accoglimento
dell’istanza”.

Vladimiro Selva, Psd: “Il Coordinamento per
Agenda 21 in questi anni ha lavorato molto, anche il percorso che si sta
facendo con il porta a porta e la differenziata è molto frutto di
quell’attività di sensibilizzazione. L’istanza approvata nel 2013 prevedeva un
percorso che la segreteria di Stato sta portando a compimento e l’auspicio è
che dia sostanza al raggiungimento degli obiettivi. Il percorso di Agenda 21 è
trasparente e partecipato. Anche nel dibattito sul polo del lusso è stata presa
in considerazione la sostenibilità, ma non è avvenuto in modo coordinato
proprio per la mancanza degli strumenti di Agenda 21 come l’osservatorio per la
sostenibilità. Posso essere d’accordo sul rischio della sovrapposizione, ma
sono convinto che una presenza di quel tipo sia necessaria. Chiedo al
segretario di confermare l’intenzione di portare avanti questo percorso, anche
se le difficoltà sono state evidenziate perché i capitani non sono in grado di
farsi carico anche di questo incarico, serve un coordinamento nella forma
organizzata di partecipazione. E’ di fatto compito di Agenda 21 il raccordo tra
chi prende le decisioni  e la
cittadinanza. Comprendo l’orientamento del governo, dal momento però che arrivi
la conferma della volontà di concludere quanto richiesto dalla precedente
istanza, ovvero l’avvio di Agenda 21”.

Massimo Cenci, Ns: “Faccio mie le volontà
espresse dal segretario Mularoni. E’ già stata accolta l’istanza che interviene
su questi temi che ha avviato un percorso e creato un gruppo di lavoro che sta
seguendo la materia. Anche io ritengo che questo percorso debba andare avanti.
Il nostro intendimento è di non accogliere l’istanza”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato, replica:
“Chi vive sul pianeta deve preoccuparsi della sostenibilità. Auspico che il
percorso di Agenda 21 possa concludersi, per questo come segreteria abbiamo avviato
il percorso e stiamo seguendo il coordinamento. Il ruolo delle Giunte di
Castello è fondamentale, i sottoscrittori della carta d Aalborg sono loro.
Prima di aderirvi le giunte ci hanno chiesto una valutazione approfondita. Le
istituzioni pubbliche nel frattempo hanno previsto la nascita dell’Unità per la
protezione dell’Ambiente che si preoccupa proprio della sostenibilità. Questi
impegni per la nascita dell’Osservatorio non devono essere tutto in capo allo
Stato, ciò non trova corrispondenza in altri Paesi. Non sono le istituzioni che
devono imporre queste cose alla base. Noi, per quanto possibile, l’azione d
sensibilizzazione tentiamo di farla, ma questi processi devono nascere con la presenza
ampia della società civile. L’impegno del governo c’è, ma ricordatevi che a
livello internazionale si prevede che si parta dalla base, che ci sia molto
volontariato e che lo Stato funga da supporto”.

 

Comma 23. Mozione conseguente alla
trasformazione dell’Ordine del Giorno presentato dai Gruppi Consiliari del PS,
UPR, SU, C10 e dal Consigliere Indipendente Luca Lazzari che impegna l’Ufficio
di Presidenza ad inserire, entro la sessione di luglio del Consiglio Grande e
Generale, un dibattito sui progetti di riforma del sistema scolastico e della
formazione professionale sammarinese. Viene approvato un Odg presentato dalla
maggioranza per posticipare il dibattito entro il mese di ottobre.
Francesca Michelotti, Su: “La mozione è stata depositata più di un
anno fa, sapevamo che era allo studio questo progetto e, allo scopo di
formulare un ampio dibattito politico su un documento allora conosciuto solo
dalla maggioranza, abbiamo presentato un ordine del giorno. Siamo seccati per
il fatto che questo governo dimostri di essere un insieme di segretari di Stato
che vanno avanti per conto proprio, anche per questioni importanti come questa.
La formazione rispecchia un’idea di futuro e di modello di sviluppo, qualunque
sia, ci sono presupposti imprescindibili. 
La nostra cittadinanza deve avere le basi perché i nostri ragazzi
diventino cittadini attivi, ci sia uguaglianza delle possibilità e formazione
continua. Mi auguro ci siano le condizioni per un dibattito plurale e fattivo”.

Franchi Santi, C10: “Esigenza di un dibattito
sulla scuola la solleviamo da tempo come Cittadinanza attiva, per dare modo
alla scuola stessa di definire o ridefinire i parametri, le modalità per poter
indirizzare al meglio un sistema che non parte da zero e ha dato tantissimi
risultati e ha il dovere di mettersi sempre in discussione e rilanciarsi. La
scuola è un buon punto di partenza per fare questa riflessione. Ci auguriamo che
esecutivo e maggioranza siano disponibili ad inserire questo tema nella
prossima sessione del Consiglio grande e generale”.

Grazia Zafferani, Rete: “Il nostro movimento
sostiene questa mozione. La nostra segreteria ha dimostrato troppo spesso di
improvvisare con decreti e inserendo emendamenti in Finanziaria. Vogliamo
capire quale direzione sta prendendo governo e in particolare la segreteria
all’istruzione rispetto la riforma della scuola”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Esprimo parere
favorevole per la mozione a nome di Pdcs-Ns. C’è un dibattito in atto che
coinvolge tutti gli ordini di scuola. C’è esigenza di un confronto per non rimanere
fermi. Auspico che possa scaturire quindi una riflessione seria sul sistema
scolastico sammarinese per progettare il futuro del nostro Paese. Investire sul
sistema formativo è fondamentale per rilanciare mondo del lavoro. La mia
proposta è di rinviare la discussione a conclusione dei tavoli della
segreteria, da cui potrebbero arrivare suggerimenti importanti per il
legislatore. Presento quindi un Odg in cui si chiede di posticipare un comma al
periodo in cui sarà definita una proposta di riforma. Do lettura: ‘Il
Consiglio Grande e Generale (…) impegna l’ufficio di Presidenza ad inserire un
comma specifico in cui dibattere gli indirizzi di proposta della riforma del
sistema scolastico entro il mese di ottobre e al termine dell’approfondimento
iniziato’”.

Francesca Michelotti, Su replica:
“Siamo lieti si possa condividere la mozione, esprimiamo la nostra soddisfazione,
va bene fare il dibattito entro il mese di ottobre, sarebbe utile avere in mano
la relazione qualche tempo prima e non il giorno di apertura del comma”.

 

Comma 24. Mozione conseguente alla
trasformazione dell’Ordine del Giorno presentato dai Gruppi Consiliari di
Sinistra Unita e Civico10 che impegna il Governo a presentare, nella prossima
seduta del Consiglio Grande e Generale, un riferimento sul tema della bolla
immobiliare ed a promuovere un dibattito in merito.  (Ritirata)

Francesca Michelotti, Su:  E’ un’urgenza superata ma non finita, la
bolla può esplodere in qualsiasi momento, restano infatti valide le ragioni
sviluppate nella premessa della mozione. Riteniamo sia urgente affrontarla, c’è
poi una questione che sta interessando il Consiglio del XII. Sollecito quindi  il Consiglio ad orientare il Consiglio dei XII
per l’intestazione di beni immobili in capo a forensi e a società, dobbiamo
essere pronti. Ci auguriamo che la sollecitazione fatta venga presa con la
dovuta serietà, consci del rischio della bolla immobiliare, e chiediamo di
preparare un riferimento documentato con dati attendibili, in modo di poter
aprire un dibattito”.
Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “La
problematica è complessa. Noi abbiamo un invenduto che per buona parte è
rappresentato da appartamentini molto piccoli, che si giustificavano in un
momento in cui quegli immobili erano nati per servire finte residenze o società
fittizie. Siamo condizionati da un alto numero di immobili difficilmente
collocabili per questa ragione. In sede di Finanziaria si pensava di attribuire
questo patrimonio immobiliare ad un altro soggetto deputato alla vendita, con una
tassazione dello 0,10%, è uscito con una tassazione allo 0,50% e le banche
hanno ritenuto questa tassazione troppo alta. Siamo in fase di stallo. La
classe politica deve scegliere se dare una chance per lasciar gestire questo
patrimonio da qualcun altro o lasciarlo alle banche che non sono in grado di
gestirlo. Rimane quindi in capo al Consiglio l’obbligo di una riflessione.
Riteniamo sia meglio obbligare le banche a tenersi in pancia immobili perché non
vogliamo abbassare lo 0,50% o è preferibile, vista la situazione, fare
investimenti diversi abbassando l’aliquota?”.

Andrea Zafferani, C10: “L’analisi del
segretario Mularoni è giusta. Questo è uno dei tempi più complessi che la
politica si trova ad affrontare. Il mercato immobiliare è esploso senza una
reale domanda dietro ed ora è finito in pancia alle banche. In questo momento
non ho soluzioni precise da proporre. Non dobbiamo fare alcun tipo di analisi
superficiale. Quello che noi chiediamo è un riferimento ed un dibattito ad hoc
sulla questione ‘bolla immobiliare’”.

Ivan Foschi, Su: “La mozione è stata
presentata oltre un anno fa ed è ancora attuale. Se qualcuno può permettersi il
lusso di tenersi immobili non utilizzati sarebbe bene che questo qualcuno
contribuisse in maniera più pesante con la tassazione progressiva sugli
immobili. Vanno poi valutate anche le conseguenze sul sistema bancario. Credo che
uno dei prossimi temi da mettere in agenda sia proprio quello di affrontare il
problema del mercato immobiliare”.

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per
le Finanze
: “Dobbiamo affrontare un’emergenza. Nella Finanziaria era
prevista una minima tassazione, poi un emendamento l’ha portata a cifre che il
comparto bancario non può permettersi in questo momento. Occorre ripensare a
una norma speciale per far sì che si possa costituire un Fondo comune di più
banche che possa gestire questi immobili. Anziché una seduta consiliare ad hoc
sul tema, propongo l’istituzione di un Tavolo politico-tecnico, con la
partecipazione di tutte le forze politiche, da cui possano scaturire le azioni
o gli strumenti più idonei per fronteggiare questo problema. Il tavolo può
partire dai primi di settembre. Poi si può venire in consiglio con le proposte
che questo tavolo avrà da offrire”.

Roberto Ciavatta, Rete:”La bolla immobiliare
non l’abbiamo solo a San Marino, per quanto da noi la bolla abbia proporzioni
sistematiche. Un ragionamento a tutto tondo andrebbe fatto sulla bolla
immobiliare ma anche sul sistema bancario sammarinese. Ribadisco: dobbiamo
individuare una banda sistemica mentre le altre stanno sul mercato. A quel
punto i cittadini possono decidere se stare dentro la banca sistematica oppure
se scegliere una banca che, in caso di difficoltà, non riceverà aiuti di Stato.
Assolutamente necessario fare un dibattito sulla situazione delle banche”.

Vladimiro Selva, Psd: “Stiamo discutendo di
un problema che nasce nel mondo finanziario e, una volta attraversato il
settore edile, ricade nel mondo finanziario. Chi veniva a San Marino a portare
dei denari illeciti vedeva in questo sistema tutta una serie di garanzie.
Politicamente dovremmo porci un’altra questione: come risarcire la popolazione
che ha subito un danno paesaggistico ma anche economico? Il patrimonio edilizio
costruito a San Marino deve essere messo, in qualche forma, a disposizione
della collettività per il bene di questo Paese. Il risarcire la collettività
dei danni provocati dall’edilizia sfrenata è uno degli impegni che dovremo
prendere. Cosa facciamo del patrimonio che ci ha lasciato un mercato edile
sfrenato?”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Riteniamo la
proposta di mettere in atto uno specifico tavolo tecnico sia la soluzione
migliore. Il settore immobiliare è un settore vitale per la tenuta del nostro
sistema. Credo che questa occasione di questo tavolo sarà il momento opportuno
per confrontarsi sui provvedimenti che dovremo mettere in piedi per ripartire.
Accolgo favorevolmente la proposta fatta del tavolo tecnico.

Francesca Michelotti, Su, replica: “La crisi
finanziaria sammarinese ha molte origini. Nel nostro caso abbiamo avuto una
eccessiva concentrazione del rischio soprattutto in massicci finanziamenti erogati
nel settore immobiliare. Il Segretario si è impegnato a una proposta molto
interessante come quella di istituire un tavolo tecnico-politico a partire dai
primi di settembre. Siamo lieti di questa soluzione. Sulla base di questo
impegno del segretario Capicchioni siamo favorevoli a ritirare l’ordine del
giorno”.

 

Comma 25.Mozione presentata dal Gruppo
Consiliare di Civico 10 per promuovere in tempi brevi un dibattito e un
articolato riferimento in merito all’accordo Ecofin ed allo scambio automatico
di informazioni.(Ritirata)

Andrea Zafferani, C10: “Le domande
fatte nella mozione sull’impatto dello scambio automatico, se ci sono delle
proiezioni, i tempi di recepimento dello standard etc. restano valide. Non sarà
indolore e saranno necessari presidi per contenere gli effetti negativi. Sull’Accordo
Ecofin non sono stati definiti e affrontati i termini della rinegoziazione,
un’analisi dei contenuti non è mai stata fatta in Aula. Vorremmo stimolare il dibattito
e la conoscenza dell’Aula, degli attori finanziari e del Paese con l’andare
avanti di queste trattative e modifiche. Spero ci sia disponibilità, da parte
nostra non c’è preclusione nella data”.

Gian Carloo Capicchioni, segretario di Stato per  le Finanze: “Come governo da tempo stiamo
lavorando sui due problemi. Ecofin è in dirittura d’arrivo per la firma della nuova
direttiva sul risparmio sull’Euroritenuta che andrà a sparire perché con lo scambio
automatico non ha ragione d’essere. Sullo scambio di informazione sono stati
formati gruppi di lavoro e si sta lavorando per poter dotare il nostro sistema
di norme a supporto per attuare lo scambio automatico, visto che abbiamo
firmato l’accordo a Berlino, entrerà in vigore nel 2017  e i tempi sono stretti per mettere in piedi
le piattaforme informatiche. Il governo dà la disponibilità per effettuare a
settembre un dibattito su questo argomento. Al momento non abbiamo schede e
informazioni raccordate, ci stiamo lavorando e non abbiamo difficoltà a fare il
prossimo dibattito anche in seduta pubblica”.

Luca Beccari, Pdcs: “ Anche io credo sia
opportuno promuovere in Aula un dibattito su questo tema. Lo scambio automatico
è la nuova frontiera della collaborazione internazionale con tutta una serie di
impatti su cui è bene confrontarci anche per sfatare alcuni miti. Ho ascoltato
più di una volta molta confusione, si tende a confondere più livelli di
cooperazione. A livello internazionale è scattato un meccanismo irreversibile,
partendo dal Fatca statunitense, quindi la nuova direttiva Ocse per superare la
tassazione redditi da risparmio per lo scambio di informazioni. Il 29 ottobre
2014 ben 56 Paesi si sono dichiarati disponibili a scambiarsi informazioni dal
2017, altrettanti Paesi lo faranno dal 2019. Il nostro Paese si inquadra quindi
tra i primi Paesi ad adottare questo standard e lavorerà su tre piattaforme
diverse, scambio con Usa unilaterale, scambio alla pari di tutti i Paesi Ue su
base bilaterale, verrà superata l’euroritenuta, poi scambieremo con i Paesi ex
Ue che ci chiederanno di attivare lo scambio di informazioni. Da parte nostra
siamo favorevoli al confronto e riteniamo che sia opportuno a portarlo non
subito, ma a settembre per vedere l’evoluzione nella trattativa Ue”.

Andrea Zafferani, C10, replica: “Anche in
questo caso, ci basta una precisazione a verbale del segretario sull’impegno
preso per settembre, se è così ritiriamo la mozione”.

 

Comma 26. Mozione presentata dal Gruppo
Consiliare di Civico 10 per promuovere un dibattito in merito al progetto e
alle prospettive di sviluppo del Parco Scientifico e Tecnologico. (Ritirata)
Andrea Zafferani, C10: “Vorremmo avere risposte precise sullo stato
dell’arte del Pst e sulle sue prospettive. La mozione è del 2014, un po’ di
acqua sotto i ponti è passata e alcune domande hanno avuto risposta. Su altre
restano alcuni dubbi. Il tema della fiscalità non è chiaro, non lo è la scelta
della sede, ritengo giusto quindi un chiarimento pubblico. Non mi sembra che in
questi anni ci si sia dedicati con l’energia che sarebbe stata opportuna. Anche
il ruolo dell’Università nella ricerca, rispetto un progetto che fa
dell’Università uno dei marchi di fabbrica, mi risulta oscuro”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per
l’Industria:
“Mi sembra positivo poter parlare di Pst. Avrei una proposta.
Alcune risposte ci sono state perché alcune cose si sono realizzate, come
l’incubatore, ma non solo. La strada del Pst è stata in salita, ora c’è una
forte volontà del governo e la determinazione a concludere un progetto
qualificante per il Paese. Nel dicembre 2014 con il ministro italiano per lo Sviluppo
economico è stato firmato un protocollo d’Intesa che prevede l’istituzione di
un apposito tavolo tecnico-politico che da dicembre ad oggi ha avuto tre
incontri, l’ultimo recente, ed è materia su cui fare il dibattito per capire i
passi in avanti. La segreteria crede nel progetto e nella più ampia
condivisione. Un dibattito in Consiglio è importante, ma lo è ancora di più
prendere l’impegno di fare una commissione Finanze chiamando i protagonisti,
quindi Ente gestore, l’incubatore, chi ci ha assistito fino ad oggi, e
aggiornare sullo stato dell’arte del progetto con uno scambio produttivo di
domande e risposte, e sugli sviluppi con il nostro interlocutore italiano che
sono molto interessanti. Saremmo pronti già per farla adesso, qualsiasi sarà la
data scelta andrà bene”.

Elena Tonnini, Rete: “Faccio un primo
appello, se la volontà è quello di portare il dibattito in Commissione lo
valuteranno i proponenti. Bene confrontarsi con gli attori, ma non vorremmo che
succeda quello che sta succedendo con il polo del lusso in cui si spostano le
risposte della politica alla parte tecnica. Non devono infatti mancare le
risposte politiche sugli impatti del Pst”.

Massimo Cenci, Ns: “Tutti riconosciamo che
sia un progetto che può dare un indirizzo al Paese. Ritengo la proposta fatta
dal segretario condivisibile. Il confronto con tutti gli attori è un’occasione
da non perdere, chiedo di provare a fare questa commissione prima possibile per
poi eventualmente calendarizzare altri incontri. E’ una commissione politica e
il segretario è deputato a dare risposte politiche, e in questo rispondo a
Tonnini”.

Andrea Zafferani, C10, replica: “Siamo sempre
contenti quando c’è possibilità di fare approfondimenti in Commissione. La
proposta del segretario ci vede favorevoli. E’ chiaro che il problema è
politico e al di là di questi approfondimenti doverosi, politicamente bisogna
capire come e in che tempi andrà avanti il progetto del Pst. Ed è un problema
politico. Il segretario ha detto che è disponibile alla Commissione, fermo
restando il riferimento in Consiglio. Per noi è indispensabile arrivare in Aula
con un progetto, un piano attuativo. Mi farebbe piacere da parte del segretario
un impegno a portare questo piano attuativo in Aula entro l’anno. Se lo può
dire a verbale noi ritiriamo la mozione”.

Marco Arzilli, segretario di Stato, replica:
“Si, l’audizione in Commissione serve anche per avere domande politiche, ma
entro l’anno dobbiamo fare un confronto anche perché deve essere pronto il
bando. Le tempistiche le decideremo in Commissione”.

 

San Marino, 29 Giugno 2015/02

 

 

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