Annalisa Boselli di Corriere Romagna San Marino: Nel mirino dell’opposizione anche la nomina dei nuovi capi di gabinetto, uno per ogni segreteria. Zafferani: «Sarebbe una comica» /
Proroghe coordinatori, è rivolta /
Civico 10 e Sinistra Unita: «Attraverso le delibere si passa sopra alle leggi»
Contestata la proroga a
persone che, per legge,
ora non potrebbero
coprire il nuovo ruolo di
direttori di dipartimento
«C’è una certa
incapacità di
intervenire: retaggio di
un vecchio modo di
fare politica»
Non sono teneri i commenti
dei consiglieri, rispettivamente,
Andrea
Zafferani (Civico 10) e Alessandro
Rossi (Sinistra
Unita) sulla delibera del
governo che proroga di un
mese i vecchi coordinatori,
nove in tutto. Ma a
preoccupare è soprattutto
– a causa del clima di tagli
che si annusano anche nel
prossimo tema del bilancio
– il nuovo capo di gabinetto
che porterebbe così
le figure tecnico-politiche
da nove (gli ex coordinatori
e futuri direttori di
dipartimento, che però
nella riforma della Pubblica
amministrazione dovrebbero
essere ridotti a
sette) a sedici, perché a
questi andrebbero sommati
i nuovi capi di gabinetto,
probabilmente uno
per ogni segreteria. «Non
mi preoccupa più di tanto
la proroga in sé – spiega
Zafferani – quanto il fatto
che il governo non sarebbe
soddisfatto e starebbe
pensando di inserire altre
figure. Sarebbe davvero
comico. Se davvero fossero
una per ogni segreteria,
si tratterebbe di inserire
create ex novo nove figure
strutturali, alla faccia del
risparmio. Forse la riforma
della Pubblica amministrazione
non piace
troppa alla maggioranza».
A destare più di un dubbio
è anche il fatto che sia stata
concessa la proroga a
persone che, per legge, ora
non potrebbero coprire il
nuovo ruolo di direttori di
dipartimento: Luca Beccari
e Lorella Stefanelli,
entrambi eletti nella lista
Dc nel Consiglio grande e
generale. Anche Alessandro
Rossi è poco convinto
della novità che il governo
vorrebbe introdurre. «Mi
sembra che ci sia una certa
incapacità di intervenire
– spiega il consigliere di
Sinistra unita. Anche la
proroga mi sembra proprio
retaggio di un vecchio
modo di fare politica
che non esclude le diverse
incompatibilità rispetto
ai consiglieri, tutti elementi,
peraltro, già noti». (…)
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