Emanuel
Colombini, neo Presidente degli industriali della Repubblica di San Marino, eletto col consenso unanime dei Soci dell’Anis, ha rilasciato una intervista a Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino.
(…) Ma l’Anis si trova ora impegnata su un altro fronte: il rinnovo dei contratti. «L’accordo finale non è lontano, non siamo negativi, ma dobbiamo ancora mettere a punto i dettagli. Dall’altra parte, notiamo però un elemento distorsivo che è il referendum proposto dalla Cdls: mentre stiamo trattando, si porta avanti il quesito sulla scala mobile, mi pare fuori luogo, e non corretto come approccio. Ma nutro poi anche una certa ritrosia alla proposta in sé: si tratta di un’idea morta in tutto il mondo. Gli automatismi? Siamo in un’altra epoca ».
Quindi, la ricetta contro la crisi? «Bisognerebbe condire il piatto di più elementi: ma tutto parte dalle scelte che deve fare lo Stato in questo momento e che devono riguardare prima di tutto la messa in sicurezza del bilancio pubblico. Quello che ne consegue è una catena che potrà attivarsi solo se si mette mano alla spesa corrente. Il nostro Stato è in deficit e stiamo finendo le riserve, andando verso l’indebitamento. Questo produce un incremento della tassazione: prima di parlare di progetti ambiziosi bisogna recuperare l’equilibrio; San Marino ha un vantaggio fiscale, ad esempio, che oggi rischia di perdere. Ma vanno fatte piccole rinunce. Un esempio su tutti: la pubblica amministrazione ha costi che, in media, sono del 20 o 25% più alti dell’impiego privato: queste non sono rinunce».
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