San Marino. Credito Sammarinese a Banco di Rio de Janeiro

San Marino.  Credito Sammarinese a Banco di Rio de Janeiro

NQRimini San Marno: L’istituto brasiliano rileva il 50,1% del pacchetto azionario, sufficiente a garantire il controllo della banca. Amati si dimette da presidente / Accordo siglato tra Credito sammarinese e Banco di Rio de Janeiro

SAN MARINO – Le trattative erano state annunciate, ma ora arriva la conferma ufficiale: il 50,1 per cento del Credito
Sammarinese
  (Cs), della famiglia Amati, passerà al Banco di Rio de Janeiro. La banca sammarinese, presieduta da Lucio Amati, che detiene il 57% delle azioni è stata ceduta nella quota del 50,1% alla banca brasiliana.

Amati terrà per sé il 6,7%. Il Cs è a maggioranza semplice quindi il 50,1% garantisce il controllo del pacchetto azionario.

Amati ha quindi formalizzato le sue dimissioni da presidente del Cda del Cs anche a Banca centrale. “Un atto dovuto – dice Amati – perché è giusto che i nuovi arrivati prendano le loro decisioni”. Nessuna amarezza, per il presidente che nel 2003 iscrisse la società nel registro dei soggetti autorizzati, “anche se questo è certamente un momento più adatto ai compratori che ai venditori – dice – ma con questo investimento, la banca si rafforza, e nel futuro ci saranno altre prospettive”. Solo un mese fa, lo stesso Amati aveva annunciato le trattative definendole a “buon punto” con il presidente del Banco Luiz Augusto de Queiroz.

L’ingresso dei brasiliani nella banca sammarinese va letto in due modi.

Si tratta di un’iniezione di liquidità e di sostegno al Cs con conseguente beneficio a cascata su clienti della banca e sistema sammarinese.

In secondo luogo, l’ingresso di una delle economie emergenti nella piazza finanziaria sammarinese è la conferma che questa stessa all’estero gode ancora di un certo credito. Le compravendite di azioni bancarie non sono certo fatte a scatola chiusa. Per investire, i capitali stranieri, chiedono garanzie. E con quest’operazione Amati anticipa anche le intenzioni di Renato Clarizia, presidente di Bcsm, che in un’intervista a Repubblica, il 26 maggio scorso, annunciava l’interesse del sistema sammarinese nei confronti di Paesi in via di sviluppo. Brasile, Cina, Russia e finanza islamica. 

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