E’ notizia di oggi l’intervento di un gran numero di banche della Repubblica di San Marino, assieme allo Stato, per mettere in sicurezza la clientela di Credito Sammarinese e, in questo modo, salvaguardare il buon nome del sistema finanziario sammarinese.
In dettaglio, nei primi sei anni ogni banca potra’ recuperare fino al
15% delle passivita’ ricevute, nel settimo e nell’ottavo la percentuale
cala al 5%. Per gli istituti con bilanci passivi, il beneficio si e’
esteso come compensazione al versamento allo Stato sugli interessi: la
banche potranno trattenere le stesse percentuali. Inoltre, prevedendo
rischio di scompensi di liquidita’ come possibile conseguenza a questa
operazione, Banca centrale ha previsto una linea di credito agevolata
per gli istituti aderenti all’accordo. Resta il riserbo sul nome delle
banche interessate all’operazione: secondo indiscrezioni, fino a ieri
le adesioni erano sei, e includerebbero gli istituti principali del
Titano, tra cui Carisp, Bsm e Bac. Oggi si sarebbe gia’ registrata una
defezione. La cordata di banche e’ disposta a salvare i risparmi, ma
sacrifica i dipendenti del Cs. Resta infatti da sciogliere il nodo dei
dipendenti del gruppo: una trentina tra istituto e finanziaria, gia’
messa in liquidazione coatta.
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