Ieri si è aperta a San Marino la crisi di Governo con il ritiro delle delegazioni consiliari di Nps e dei Moderati e le dimissioni di Augusto Casali, Segretario alla Giustizia e Romeo Morri, Segretario all’Istruzione.
Ora c’e’ chi insiste per andare avanti, come Ap, un Pdcs su tutte le furie e
un Psd contento, ma solo per meta’. In Aula resta lo “zoccolo duro” del
governo, l’asse Pdcs-Ap, rappresentato dai segretari di Stato Valeria
Ciavatta, Antonella Mularoni e Pasquale Valentini.
Ne parla l’Agenzia Dire-Torre1
Il capogruppo del Pdcs, Luigi Mazza, e’ pronto a scendere in via delle
Scalette per una riunione della direzione e del gruppo consiliare
scudocrociato. “La ritengo un’iniziativa assolutamente assurda- manda a
dire- nel momento in cui il Paese ha bisogno di portare avanti
provvedimenti importanti come la riforma tributaria, su cui ci deve
valutare a
settembre l’Ocse, e determinante anche per l’uscita dalla
black list”. Il ritiro delle delegazione di Nps e Moderati, aggiunge,
“e’ chiaramente dettata solo da tornaconto politico”.
Il secondo
alleato della Dc, Alleanza popolare, parla per voce del suo capogruppo,
Roberto Giorgetti che rincara la dose: “E’ un gesto folle -dice- di
fronte alla garanzia di uscita dalla black list”. Per Giorgetti ad ogni
modo i giochi non sono ancora chiusi e non e’ detto che, dopo il
congresso straordinario e le varie riunioni di partito e di maggioranza,
non si decida di andare avanti con i lavori consiliari. “Se e’ possibile- conclude- porteremo in Aula comunque la riforma tributaria”.
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