San Marino, crisi. Sconfiggere il voto di scambio

San Marino, crisi. Sconfiggere il voto di scambio

Jeffrey Zani de La Tribuna Sammarinese pubblica la seconda parte dell’intervista a Wouter Veenendaal,
ricercatore-politologo dell’università olandese di Leiden, recatosi di
recente in Repubblica per compiere un indagine sui microstati.

Nella sua analisi sostiene
che il maggior ostacolo alle
riforme, a San Marino,
va rintracciato nella prevalenza
dei personalismi
in politica e nell’onnipresenza
e onnipotenza del
governo nella società. Perché?

In contrasto con i Paesi
più grandi, quelli piccoli
sono caratterizzati da una
distanza molto ridotta (sia
fisica che psicologica) fra
cittadini e politici. In un
certo senso ciò è positivo
perché i cittadini possono
parlare direttamente con i
politici e discutere dei loro
problemi e delle loro preoccupazioni.
E ciò potrebbe
portare a un aumento
della democrazia e della legittimità.
Tuttavia la mia
ricerca a San Marino e in
altri tre microstati ha dimostrato
che questa vicinanza
ha anche effetti negativi.
Porta infatti all’instaurazione
di rapporti di
clientelismo e patronage.
Le interviste e le discussioni
che ho fatto a San
Marino hanno dimostrato
che i cittadini sammarinesi
si aspettano favori
personali in cambio del
supporto politico
. Questi
favori personali sono per
esempio prestiti, impieghi
oppure favori che riguardano
terreni. Diversi politici
sammarinesi, che sono
in politica da molto tempo
e sono molto coinvolti
nel settore bancario, hanno
creato e mantenuto un
esteso network clientelare
con grandi gruppi di sostenitori
e anche comunità
di emigrati negli Stati
uniti, in Italia e in Argentina.

Leggi anche “Emmaus”, riflessione nata dopo l’incontro con Wouter Veenendaal

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