San Marino. Csdl e Cdls al 15° Congresso della Confederazione europea dei sindacati

San Marino. Csdl e Cdls al 15° Congresso della Confederazione europea dei sindacati

Anche la Confederazione sammarinese del lavoro e la Confederazione democratica lavoratori sammarinese sono a Berlino per partecipare ai lavori del 15° Congresso della Confederazione europea dei sindacati.

“Il funzionario della Federazione unitaria lavoratori industria della Confederazione sammarinese del lavoro, Simona Zonzini, sta partecipando a Berlino ai lavori del 15° Congresso della Confederazione europea dei sindacati. La delegazione del sindacato sammarinese era composta anche dal segretario della Federazione unitaria costruzioni e servizi della Csdl stessa, Stéphane Colombari, che però non è potuto partire per un impedimento improvviso.

‘Insieme per un accordo equo per i lavoratori’ è lo slogan che caratterizza il Congresso della Confederazione europea dei sindacati, che celebra il 50° anniversario della nascita della stessa Ces.

Sono presenti circa 600 delegati sindacali nazionali, inclusi i segretari generali e/o i presidenti di circa 93 organizzazioni provenienti da 41 Paesi europei, 10 federazioni sindacali di settore europee e diversi ospiti provenienti dall’Europa e da altri paesi. Al Congresso intervengono anche esponenti politici, tra cui Olaf Scholz, cancelliere federale tedesco, Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione europea, Hubertus Heil, ministro federale del Lavoro e degli Affari Sociali della Germania, e Nicolas Schmit, commissario europeo per l’occupazione e i diritti sociali.

Le delegazioni sindacali europee discutono le priorità e le strategie per garantire un accordo equo per i lavoratori, e si scambiano proposte e idee sul rinnovamento dei sindacati, sul futuro del lavoro, su un nuovo modello economico per le persone e il pianeta, sul futuro dell’Europa e per una Ces più forte e rappresentativa.

Il Congresso ha il compito di eleggere il nuovo gruppo dirigente, approvare la relazione di attività 2019-2023, modificare lo statuto della Confederazione europea dei sindacati e adottare documenti chiave come il manifesto di Berlino e il piano d’azione della Ces 2023-2027.

Uno dei momenti più significativi del Congresso, è stato l’ingresso dei sindacati ucraini più rappresentativi nella Confederazione europea dei sindacati, che anche la Confederazione sammarinese del lavoro ha approvato, a ulteriore testimonianza del convinto e costante sostegno del sindacato europeo alla lotta del popolo ucraino per liberarsi dall’aggressore russo.

Sempre nella giornata di ieri il Congresso ha approvato degli emendamenti allo statuto che fissano delle quote negli organismi dirigenziali della Ces per i giovani lavoratori al di sotto dei 35 anni, quale ulteriore ampliamento dei criteri di rappresentatività già adottati per parificare la presenza di donne e uomini nel sindacato europeo. Un modo per far sì che gli stessi giovani siano protagonisti attivi e in prima linea della vita e dell’azione sindacale, affinché sia ancora più rispondente alle necessità e istanze delle giovani generazioni. Tali spazi di partecipazione dei giovani si raccomanda siano adottati anche dai singoli sindacati europei nella vita sindacale e nella composizione dei propri organismi dirigenti.

A tal proposito, si ricorda che la Csdl sta accrescendo in maniera significativa e costante la sua rappresentatività dei giovani lavoratori: infatti dallo scorso anno ad oggi i nuovi iscritti al sindacato con meno di 35 anni sono stati oltre 130, ovvero il 33% del totale.

La Confederazione sammarinese del lavoro è entrata a far parte della Confederazione europea dei sindacati nel 1991 e ha sempre partecipato con proprie delegazioni ai Congressi della Ces, in quanto ha costantemente attribuito grande importanza alla dimensione europea, sia a livello sindacale che statuale. Siamo convinti che la condizione di paese terzo di San Marino rispetto all’Europa abbia avuto effetti negativi, nel lungo termine; in tal senso ribadiamo l’auspicio che il nostro Stato realizzi al più presto l’accordo di associazione con la Ue, per integrare il Paese con la realtà sociale, culturale ed economica europea, per affrontare in una prospettiva comunitaria e di relazioni più ampia le complesse sfide del presente e del futuro.

Di particolare rilievo è stato ieri l’intervento del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha lanciato un appello alla mobilitazione di tutto il mondo del lavoro europeo per contrastare quella che ha definito ‘una crisi di sistema’ contro la quale la risposta non può essere il ritorno alle politiche di austerità. Nel prosieguo dei lavori, il Congresso della Confederazione europea dei sindacati valuterà l’adozione di un ordine del giorno”.

Csdl

 

“Si possono avvertire i forti cambiamenti che attraversano il 15° Congresso dei sindacati europei di Berlino, che sancisce anche i 50 anni dalla nascita dell’Etuc/Ces, iniziato ieri mattina all’insegna di un vivace e partecipato dibattito. A questo importante evento sindacale europeo partecipa anche la Confederazione democratica lavoratori sammarinese con una delegazione composta dal vice segretario generale, Gianluigi Giardinieri, e dal funzionario della Federazione servizi, Francesca Guiducci.

Francesca Guiducci, componente del Gruppo Donne della Confederazione democratica lavoratori sammarinese, sottolinea che ‘già dal 15° Congresso è stata raggiunta la piena ed effettiva parità tra generi con la presenza paritaria dei delegati, 248 donne e 244 uomini. Ma il futuro del movimento sindacale europeo è sempre piu in mano ai giovani grazie al voto plebiscitario del 23 maggio sulla quota giovanile che, d’ora in poi, assicurerà che il 25% dei delegati al Congresso sarà sotto i 35 anni. Al Congresso del 50° Anniversario Etuc sono presenti ben 79 delegati under 35. Un forte segnale per il futuro del lavoro oltre che del movimento sindacale’.

‘Se il cambiamento significa imparare dagli errori del passato, come ha detto ieri alla platea del Congresso il cancelliere tedesco Olaf Scholz – puntualizza Gianluigi Giardinieri – non sembra che questo autorevole invito si traduca nei fatti, soprattutto quando si tratta delle regole economiche dell’Unione europea. È stata diffusa ieri una nuova ricerca Etuc: in base a questo documento gli Stati membri dell’Unione europea dovranno tagliare un minimo di 45 miliardi di euro dai loro bilanci in base alle norme Ue sul debito che entreranno in vigore il prossimo gennaio. Una cifra gigantesca che sarebbe sufficiente per finanziare oltre un milione di infermieri, insegnanti o altri operatori dei servizi pubblici Ue. Fortunatamente, c’è ancora tempo per cambiare le regole comunitarie, per decidere le iniziative e definire le proposte, i sindacati europei si confronteranno su un’economia che non sia incentrata sui tagli indiscriminati e su ottuse politiche di pareggio di bilancio,  ma su investimenti e proposte per il benessere delle persone e per salvaguardare il nostro pianeta: è per cambiare la prospettiva economico-sociale dell’Ue che nasce l’iniziativa Stop Austerity 2.0’. Nel 2011, sulla scia della crisi del capitalismo speculativo, era iniziata la crisi dell’euro. Per salvare la zona Euro, i governi, l’Ue e il Fondo monetario internazionale ebbero una sola ricetta: austerità, tagli ai salari e ai benefici, l’emarginazione dei sindacati e del dialogo sociale. L’Etuc si oppose fortemente a queste politiche restrittive, prevedendo che le stesse riporterebbero l’Europa nella recessione e nella disoccupazione: così accadde! Dieci anni dopo, durante la crisi causata dalla pandemia di Covid-19, i governi e l’Unione europea hanno riscoperto il ruolo essenziale delle parti sociali, l’importanza degli investimenti, il mantenimento dei lavoratori nelle politiche di occupazione e di stimolo, la maggiore elasticità delle stringenti regole di bilancio. Con dieci anni di ritardo sono state riconosciute e applicate le valide argomentazioni macroeconomiche dell’Etuc contro l’austerità e i tagli allo stato sociale’.

Nel suo intervento al Congresso di Berlino, il segretario generale dell’Etuc, Esther Lynch, sottolinea: ‘Un ritorno all’austerità nell’anno prossimo significherebbe più povertà, meno posti di lavoro, salari più bassi e servizi pubblici sottofinanziati, sarebbe di fatto impedito l’accesso di larghe fasce di popolazione all’assistenza sanitaria e all’istruzione. Il ritorno a politiche di austerity significherebbe di fatto che la maggior parte degli Stati membri dovrebbe fare tagli ai bilanci proprio nel momento in cui l’Ue chiede loro di aumentare gli investimenti per lo sviluppo, la giustizia sociale e nella lotta contro il cambiamento climatico. E sarebbe un dono ai movimenti e partiti sovranisti, soprattutto alla vigilia delle elezioni europee. Una riforma delle norme economiche dell’Ue è da tempo attesa, ma deve essere definita in modo sostenibile ed equilibrato, dimostrando che l’Ue ha imparato dai fallimenti passati e, soprattutto, dai positivi risultati evidenziati da quando il patto di stabilità e crescita è stato sospeso nel 2019’.

Ma il 15° Congresso dell’Etuc è anche all’insegna della solidarietà internazionale, precisa il funzionario della Federazione servizi della Confederazione democratica lavoratori sammarinese, Francesca Guiducci: ‘Uno dei momenti più memorabili e toccanti è stata la standing ovation che ha sottolineato gli interventi concreti dei sindacati europei a favore della popolazione in Ucraina. Come ha detto ieri l’esponente della Dgb, Yasmin Fahimi, la vera solidarietà richiede un’azione. È stato importante vedere il video che mostra la solidarietà che i sindacati hanno dimostrato alle nostre sorelle e fratelli in Ucraina, che ha incluso consegne di generi di prima necessità, medicine e vestiti ai bambini e agli anziani, aiuti medici ed economici. Inoltre il 15′ Congresso Etuc ha sancito, con un lunghissimo applauso,  l’ingresso a pieno titolo dei sindacati ucraini nella famiglia sindacale europea’”.

Cdls

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