San Marino. CSdL: “la CES è una dei principali interlocutori della Commissione Europea”

San Marino. CSdL: “la CES è una dei principali interlocutori della Commissione Europea”

No alle politiche di austerity e ai processi di abbassamento dei diritti dei lavoratori in Europa, a cui rispondere con la solidarietà sindacale internazionale. È il messaggio forte e determinato uscito dal 15° Congresso della Confederazione Europea dei Sindacati, svoltosi alla fine di maggio a Berlino, che ha avuto tra i momenti culminanti la risoluzione che lancia la mobilitazione sindacale su scala europea, votata quasi all’unanimità dai circa seicento delegati al Congresso, in rappresentanza dei 93 sindacati aderenti alla CES. Congresso a cui la CSdL ha partecipato, rappresentata da Simona Zonzini, che ha raccontato questa sua esperienza nell’ultima puntata di “CSdL Informa”.

Il principale destinatario della risoluzione che avvia la mobilitazione in Europa – presentata dal Segretario Generale CGIL Maurizio Landini, firmata e sostenuta dalla CSdL, come più volte sottolineato nei precedenti comunicati – è la Commissione Europea, l’organo di governo della UE, la quale ha avanzato la proposta di rivedere la governance economica e il Patto di Crescita e Stabilità” spiega un comunicato stampa.

“Per la CES, come recita la risoluzione sulla mobilitazione, questa prospettiva “rischia di spingere i sistemi nazionali verso politiche restrittive che ostacolano i necessari investimenti economici e sociali. Il movimento sindacale europeo è chiamato a mobilitarsi nella lotta per la solidarietà, per strumenti finanziari europei che sostengano la crescita sostenibile, l’occupazione e per un’economia che dia risultati concreti ai lavoratori, per salari più alti e posti di lavoro di qualità, per una maggiore protezione sociale, per investimenti in servizi pubblici di qualità che garantiscano i diritti di cittadinanza, per una contrattazione collettiva forte e per il dialogo sociale, per i diritti dei sindacati e dei lavoratori, per un incremento degli investimenti pubblici nelle riconversioni industriali, per una politica fiscale giusta e redistributiva.”

La CES con questa campagna di mobilitazione intende, in sostanza, contrastare il possibile ritorno a politiche restrittive a livello sociale e sul piano delle retribuzioni dei lavoratori, tenendo conto che i salari reali si sono abbassati ulteriormente per le conseguenze economiche dell’invasione russa dell’Ucraina e per il rialzo dell’inflazione che si è verificato in tutta Europa, seppure con dinamiche differenti, così come diversi sono stati i provvedimenti adottati dai singoli Paesi, a tutela delle persone meno abbienti.

Il percorso di mobilitazione si concretizzerà già a partire dal mese di giugno con varie iniziative nei singoli paesi, che porteranno in autunno a una grande manifestazione europea.

Il ruolo della Confederazione Europea dei Sindacati, di cui la CSdL è aderente fin dal 1991, è importante anche per la stessa Repubblica di San Marino. Infatti, sul piano sociale, democratico e dei diritti dei lavoratori, la CES è tra i principali interlocutori della Commissione Europea. Essere in grado di influenzare le scelte dell’organo di governo dell’Unione Europea, per affermare il più possibile le istanze sociali e i diritti dei lavoratori e dei pensionati, è determinante anche per il futuro di San Marino.

In proposito, sta proseguendo la trattativa in merito all’accordo di associazione con la UE, che si auspica non venga vanificata dagli effetti della crisi di governo”.

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