San Marino. CSdL: “Riforma fiscale: si ammette l’elusione fiscale, ma non si evince la concreta volontà di farla emergere”

San Marino. CSdL: “Riforma fiscale: si ammette l’elusione fiscale, ma non si evince la concreta volontà di farla emergere”

Un approfondimento sull’andamento del confronto con le rispettive Segreterie di Stato sulle riforme, è stato il secondo tema della puntata del 6 aprile di “CSdL Informa”. In particolare la riforma del fisco, delle pensioni e anche del mercato del lavoro, di cui si erano perse le tracce fino a poco tempo fa.

Riforma delle pensioni – Consapevoli che occorre un intervento di riforma per lasciare ai giovani un sistema pensionistico in equilibrio nella prospettiva, la CSdL ha posto ai propri interlocutori tre nodi fondamentali che sono da chiarire, e da cui dipende l’intera riforma. In particolare: 1) La quota 103 non può essere intesa come indicato nella proposta: occorre tenere conto dei lavoratori precoci e delle lunghe carriere. Se i contenuti rimangono così come sono ora, questo rappresenta un serio ostacolo per andare avanti. 2) Va definita la parte dei contributi previdenziali, poiché è previsto un loro aumento solo per i lavoratori, mentre noi riteniamo che tale incremento debba essere ripartito tra lavoratori e datori di lavoro.

3) Il nodo centrale affinché sia una riforma sostenibile e si possa raggiungere un accordo, riguarda l’intervento dello Stato, che deve continuare ad essere assicurato nel tempo ed aumentare nell’importo, per sopperire agli squilibri annuali tra entrate e uscite e per garantire pensioni dignitose per gli anni a venire. In tal senso, gli accantonamenti nei fondi pensione non potranno essere depauperati in pochi anni, come prevede la proposta, bensì garantire la transizione nel lungo periodo.

In alcuni incontri il Segretario di Stato non era presente; registrare le posizioni da parte dei tecnici o collaboratori non ha niente a che vedere con una trattativa dalla quale si comprenda quali proposte vengono accolte o meno. Se veramente si vuole trovare un accordo sulle riforme occorre cambiare metodo.

Riforma mercato del lavoro – Dalla Segreteria competente è arrivata una proposta che verte in particolare sulla riforma degli incentivi per le assunzioni. Ad una prima lettura, la CSdL rileva come sia poco opportuno, in una fase di quasi piena occupazione per il genere maschile, grazie in particolare al settore manifatturiero, si intendono mantenere incentivi a pioggia anche alle aziende che avrebbero assunto comunque. La sostituzione di un pensionato, ad esempio, dovrebbe rientrare in una normalissima dinamica di avvicendamento interno, e non necessitare di specifici incentivi da parte dello Stato.

Permangono invece rilevanti difficoltà nell’inserimento lavorativo delle donne, degli ultra 50enni e delle persone con disabilità. Per la CSdL è quindi necessario e urgente concentrarsi in modo particolare sulle persone con maggiori difficoltà, che non vengono mai chiamate al lavoro; occorre destinare incentivi sostanziosi per queste categorie più deboli, per contribuire a superare quelle difficoltà ormai strutturali che impediscono la loro collocazione.

Riforma fiscale – In premessa, il Segretario Marco Gatti ha affermato che le finanze dello Stato attualmente sono positive, con 56 milioni di liquidità, mentre altri esponenti politici, al contrario, affermano che in poche settimane tali disponibilità finiranno.  Per il Segretario Finanze l’obiettivo di un intervento sul fisco dovrebbe produrre maggiori entrate per 20-25 milioni all’anno, rispetto al gettito attuale.

Nella relazione del Segretario di Stato, si dice che tutte le categorie pagano poche tasse, e che c’è spazio di manovra per tutti; afferma che non sia accettabile che il 50% delle società dichiari di essere perennemente in perdita, e che gran parte dei lavoratori autonomi dichiari meno di 20mila euro, ovvero meno dei propri dipendenti. Questa analisi coincide con la nostra, e si evidenzia che bisogna intervenire; al contempo si dice che i controlli vanno fatti, però devono essere soft, in quanto San Marino non deve diventare il paese dell’oppressione fiscale.

L’intenzione è quella di agire sulla riduzione delle deduzioni fiscali per persone fisiche e giuridiche; a San Marino vi è un gruppo di aziende manifatturiere che pagano gran parte delle tasse a carico delle imprese, le quali hanno benefici fiscali; in un passaggio si dice che non ha senso dare loro incentivi sostanziosi, quando siamo in fase di piena occupazione. È il contrario di quanto si ripromette di fare il Segretario al Lavoro, come evidenziato sopra.

Si ipotizza poi la reintroduzione della minimum tax, che non abbiamo mai condiviso. Non deve essere questa la soluzione; significherebbe arrendersi al fatto che non si fanno i controlli.

Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti ed i pensionati è indicata una serie di revisioni di deduzioni e detrazioni fiscali, ma non c’è una tabella dettagliata dei cambiamenti: tra queste viene ipotizzata anche l’incremento delle spese da documentare con la Smac, costringendo così le persone a spendere ancora di più in Repubblica, con prezzi notoriamente più alti.

Viste tali premesse, è probabile che ancora una volta si vogliano far pagare di più i redditi fissi, quali i lavoratori dipendenti e i pensionati, che non possono sfuggire al fisco, oltre che le imprese che fatturano costi e ricavi correttamente. Quindi, buona parte dei 20/25 milioni di maggiori entrate verosimilmente arriverebbero da questi contribuenti. L’auspicio, naturalmente, è di essere smentiti.

Ci si chiede se esista un impegno a contrastare l’elusione ed evasione fiscale. È previsto nelle intenzioni, ma nella pratica abbiamo seri dubbi. Buona parte dei controlli sarebbero già possibili, con l’aiuto della tecnologia, attraverso l’incrocio dei dati, ivi compreso il tenore di vita dei contribuenti. Noi non vogliamo un sistema fiscale oppressivo, ma crediamo che i controlli a campione nelle aziende vadano fatti.

Staremo a vedere gli sviluppi e informeremo puntualmente lavoratori e pensionati, che potrebbero essere chiamati a far sentire la loro voce.

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