Parte venerdì 1 giugno il ciclo di assemblee zonali della Csu con tutti i
lavoratori dipendenti e i pensionati, quale fase di mobilitazione che
sfocerà nello sciopero generale in concomitanza con la sessione
consiliare di giugno.
Il blitz compiuto in Commissione Finanze dal Governo, d’accordo con i
poteri forti del paese, scava un profondo fossato tra la politica
democratica della concertazione fra le parti e il decisionismo
autoritario di un Esecutivo che non rappresenta gli interessi del paese.
E proprio il lavoro autonomo – dal quale si evincono profonde sacche di
elusione quando non addirittura evasione, e sul quale si doveva
concentrare la maggiore attenzione sul piano tributario, dato che non ha
mai pagato in ragione dei propri redditi reali – andrebbe a beneficiare
incredibilmente di una serie di alleggerimenti che addirittura
abbasserebbero il già ridottissimo prelievo fiscale! Mentre per i
lavoratori dipendenti, che hanno sempre pagato fino all’ultimo
centesimo, è previsto un – seppur contenuto – aumento della pressione
fiscale!
Questa riforma tributaria è la negazione dell’equità,
ed impedisce al paese – vista l’impossibilità di incamerare le giuste
risorse dalla tassazione del lavoro autonomo – ogni possibilità di
uscire dalla drammatica crisi economica e occupazionale che sta vivendo.
Tecnicamente, il progetto di legge non è emendabile. La politica si è
messa nella condizione, per modificare questo provvedimento, di doverlo
ritirare per poi ripresentarlo all’iter parlamentare con le sostanziali
modifiche.