Daniele Bartolucci – Fixing: Cuneo fiscale: dramma in Italia, vanto sul Monte / Nel Belpaese il 48% della busta paga se ne va in tasse e contributi / San Marino tra i Paesi più “light”, un punto di attrattività da tutelare
Il fisco del Titano è tra i meno aggressivi. Il cuneo fiscale sammarinese è circa al 28,5% per i single e al 25,6% per le famiglie tipo (un solo reddito e due figli a carico), pur se aumentato con l’introduzione della riforma fiscale e l’obbligatorietà della pensione integrativa (Fondiss), posizionerebbe nella classifica stilata dall’Ocse l’antica Repubblica del Titano al 27esimo posto, alle spalle della Gran Bretagna e davanti all’Irlanda, due Paesi notoriamente ‘amici’ delle imprese e ‘vicini’ ai lavoratori, e non solo perché l’industrializzazione è nata da queste parti. Ed è in buona compagnia, visto che attorno al 30% ci sono anche Giappone, Stati Uniti, Canada e Australia, mentre la Svizzera è staccata al 22,2%. Il calcolo effettuato da San Marino Fixing si è basato sulla busta paga standard di un lavorare del settore Industria (ovviamente residente, per i frontalieri occorrerebbe poi aggiungere la tassazione sul reddito applicata dall’Italia tenendo conto della franchigia), la cui retribuzione media è ogni anno stabilita con ordinanza dal Segretario alla Sanità e che, per il 2015 è stata determinata in 1.941,00 euro mensili. Sulla base di questa retribuzione, emerge un reddito lordo annuale di 25.233,00 euro, per un costo complessivo dell’azienda di 34.046,89 euro e un reddito annuale finale di 24.351,88 euro nel caso dei single e di 25.251,88 euro di famiglie tipo. Al reddito lordo, però, va aggiunto il Tfr che a San Marino viene erogato annualmente e tassato a parte, diventando in pratica una quattordicesima mensilità detassata. Esso contribuisce inoltre a ridurre notevolmente il peso percentuale di contributi (che sono il 33,6% del lordo senza Tfr) e dell’imposta IGR calcolata sull’imponibile (che non tiene conto del Tfr). (…)