San Marino. Da Marco Gatti lettera al Consiglio d’Europa. Comunicazione di Nicoletti, COE

San Marino. Da Marco Gatti lettera al Consiglio d’Europa. Comunicazione di Nicoletti, COE

L’informazione di San Marino

“Da Gatti un attacco alla Repubblica e alle sue istituzioni”. Il consigliere DC: “Azione in difesa di democrazia e diritti” 

Comunicazione del presidente Coe, Nicoletti. La Reggenza ha convocato ieri un Ufficio di presidenza d’urgenza.

Antonio Fabbri

Il consigliere Dc Marco Gatti presenta al Presidente dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa una nota che “mette sotto accusa e scredita la Repubblica di San Marino, le sue istituzioni e il suo tribunale”.

“Ritengo siano stati violati i diritti dell’uomo e l’indipendenza della magistratura”, è la replica. La notizia è trapelata ieri ed è arrivata come un terremoto in Consiglio Grande e Generale, tanto che la Reggenza ,su richiesta dei capigruppo, ha sospeso la seduta convocando un Ufficio di presidenza d’urgenza proprio per parlare dell’argomento.

Che cosa è accaduto Marco Gatti, consigliere Dc membro del gruppo sammarinese presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, ha consegnato una lettera con degli allegati al presidente dell’Assemblea, Michele Nicoletti.

Da quanto emerso in Ufficio di presidenza, nella nota consegnata da Marco Gatti all’organismo internazionale, si sostengono violazioni dei diritti dell’uomo con riferimento all’indipendenza della magistratura. 

L’atto di Marco Gatti, predisposto all’insaputa degli altri membri della delegazione presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, è emerso dopo che ieri mattina è giunta la risposta del presidente Nicoletti alla Segreteria Istituzionale. Risposta nella quale Nicoletti informa di aver trasmesso il materiale consegnato da Marco Gatti al Comitato di monitoraggio, che quindi con tutta si attiverà nei confronti della Repubblica di San Marino.

Nella seduta dell’Ufficio di presidenza di ieri, e dai membri della delegazione, è stato chiesto di conoscere la lettera e la documentazione trasmesse. Marco Gatti si è però riservato di rendere noto il plico, in questo sostenuto dall’opposizione. 

Al momento, insomma, non si sa che cosa nel dettaglio abbia denunciato Marco Gatti al Consiglio d’Europa, quali i contenuti della nota e degli allegati. La segnalazione prende le mosse, tuttavia, dalla contestazione fatta dalle opposizioni relativamente alla decisione Consiglio Giudiziario Plenario, adottata con ordine del giorno votato con l’ampia maggioranza dei magistrati, che ha revocato l’incarico all’ex dirigente Valeria Pierfelici. La stessa aveva affermato nel suo comunicato, all’indomani della revoca dall’incarico di dirigente, che si sarebbe attivata anche nelle sedi internazionali.

Intanto lo ha fatto Marco Gatti che presentando la nota all’Assemblea ha attivato quindi le procedure previste presso il Coe.

La posizione di Marco Gatti “Ho rappresentato gli accadimenti che riguardano la revoca del Dirigente e che, come abbiamo sempre sostenuto nei dibattiti, dal mio punto di vista configurano azione illegittima e fuori dalle norme – afferma Marco Gatti – Avevamo già preannunciato la verifica di tutto quello che si poteva fare essendo venuto meno un aspetto di legittimità dal nostro punto di vista. Quindi, fatte le opportune verifiche presso il Consiglio d’Europa, ho rappresentato i fatti e li ho messi per iscritto con gli allegati”. Un attacco alla Repubblica e alle sue istituzioni? “Al contrario, io ho giurato di difendere la Democrazia e la Libertà della Repubblica, facendo sì che la magistratura sia indipendente, nel rispetto dei principi dei diritti dell’uomo che in dei passaggi prevedono che deve essere garantita la durata della carica e ogni revoca deve essere esplicitata per legge. La nostra norma non prevede revoca. Dal mio punto di vista va contro i diritti dell’uomo che sono recepiti integralmente dalla nostra legislazione”.

“Atto grave contro il Paese” Duro Roger Zavoli (Rf), membro di maggioranza della delegazione. “Non ne sapevamo nulla e siamo stati colti tutti di sorpresa. Come delegazione agiamo di concerto, in quanto siamo lì come rappresentanti del Consiglio e del Paese. Condividiamo tutti i temi che vengono trattati. Sono rimasto basito quando siamo venuti a sapere, praticamente per sbaglio, che il consigliere Gatti aveva compiuto questo atto. Ritengo sia una azione molto triste e grave. E’ gravissimo mettere sotto accusa il proprio Paese di fronte al Consiglio d’Europa, di nascosto da tutti, sia dalla delegazione, sia dal Consiglio Grande e Generale, sia dal proprio partito. Questo è sconcertante. Predisporre atti del genere in segreto e mettere a repentaglio la reputazione del proprio Paese è allucinante. Mettere in difficoltà e rischiare la reputazione della Repubblica non lo ritengo un comportamento consono.

 

Io combatto per il mio Paese– dice Zavoli – e non cerco di metterlo in difficoltà o di fare sì che sulla sua reputazione vengano gettate ombre nelle sedi internazionali. Non lo trovo confacente al ruolo che ricopriamo. Tanto più che, da quel poco che abbiamo potuto capire, viene puntato il dito su una presunta mancata indipendenza della magistratura. A me sinceramente non sembra proprio. Lo attesta recentemente – ricorda Roger Zavoli – anche il comunicato del nuovo Dirigente, il professor Ferroni, che dice il contrario: richiama la correttezza, autonomia e indipendenza di tutti magistrati, affermando che si lavora nella massima serenità e rispettando le leggi. Rimango basito per questa iniziativa del Consigliere Gatti” conclude Zavoli.

La capodelegazione Vanessa D’Ambrosio “Non sapevamo nulla di questo atto che ha fatto in totale autonomia il consigliere Marco Gatti senza informare la delegazione, né la Segreteria agli Esteri – conferma la Capodelegazione Vanessa D’Ambrosio -Voglio chiarire che l’iniziativa dei singoli consiglieri è autonoma e legittima, anche se, per opportunità i membri della delegazione, che è nominata dal Consiglio, comunicano le proprie attività, come peraltro viene fatto al rientro da ogni missione riferendo in Aula. Siamo venuti invece a conoscenza di questo fatto con la comunicazione del presidente Nicoletti. Di certo è un atto grave che mette in dubbio la magistratura, ma al momento non ho elementi sufficienti per valutare compiutamente l’iniziativa del Consigliere Gatti. Al momento non ha voluto mettere a conoscenza la delegazione della nota e dei documenti che ha presentato. Abbiamo formalmente chiesto che venisse messo a disposizione il materiale. Il consigliere Gatti si è riservato”

 

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