San Marino. Patrimoniale, “opposizione rifiuta di ascoltare le richieste di piazza”

San Marino. Patrimoniale, “opposizione rifiuta di ascoltare le richieste di piazza”

L’informazione di San Marino

Approvata la patrimoniale, ma “opposizione rifiuta di ascoltare le richieste di piazza” 

Minoranza boccia il via libera all’emendamento sulla progressività dell’imposta “E’ importante che si sappia con chi la gente ha a che fare”

Antonio Fabbri

Solo nel tardo pomeriggio l’Aula riprende l’esame del decreto n.44 sull’imposta patrimoniale, rimasto in sospeso dalla sessione consiliare precedente. La seduta inizia infatti un’ora in ritardo rispetto all’ordine del giorno per la mancanza del numero legale al momento dell’appello: i consiglieri di Rete e Mdsi non sono presenti in Aula proprio in forma di protesta contro la Patrimoniale. Si procede con le risposte del governo alle interpellanze che riguardano per lo più sistema bancario e territorio. 

Concluso il comma Comunicazioni però i lavori subiscono una nuova sospensione prolungata per la convocazione d’urgenza dell’ufficio di Presidenza.

Si riprende quindi dal decreto sulla patrimoniale. La maggiorana propone l’inserimetno di un emendamento che recepisca alcune delle istanze sindacali che avevano mosso anche la protesta, relativo alla progressività dell’imposta patrimoniale. Inserimento che necessitava del favore di tutti i gruppi.

La Dc, però, si mette di traverso e la progressività salta. Sta di fatto che, terminato l’esame degli emendamenti, si passa alla ratifica del decreto con i soli voti della maggioranza: 29 i voti favorevoli e un astenuto.

La patrimoniale, dunque, è stata ratificata, ma il fatto che Dim abbia disertato l’aula e le contrarietà della Dc su temi condivisi e sostenuti proprio dall’opposizione nella scorsa seduta e dal sindacato in piazza, sono apparsi tutto il contrario della volontà di dialogo. “Sulla base di un approfondito confronto con l’amministrazione, che in una prima fase aveva considerato difficilmente applicabile un meccanismo di progressività all’imposta patrimoniale, la maggioranza ha proposto una formula semplificata che rispondesse maggiormente ai criteri di equità richiamati dai lavoratori anche durante la manifestazione del 30 maggio scorso. Le forze di opposizione ci hanno impedito di portarlo in votazione”, Evidenzia il Capogruppo di Ssd, Giuseppe Morganti.

“E’ successa una cosa gravissima – commenta così a caldo il consigliere di Ssd, Enrico Carattoni – La maggioranza di Adesso.sm, aveva presentato un emendamento per recepire le proposte che venivano dalla piazza, dalla Csu, relativamente alla progressività dell’imposta. Il problema è che per fare questo intervento era necessario che tutti i gruppi fossero d’accordo, affinché si potesse mettere in discussione questa proposta che veniva dalla maggioranza. Proposta comunque condivisa e che aveva comunque l’intento di andare a recepire parte dei motivi che avevano portato tante persone in piazza.

Ebbene, non è stato possibile farlo, non è stato possibile introdurre questo criterio proprio perché la Democrazia Cristiana, per voce del suo consigliere Stefano Canti si è opposta a che venisse discusso e votato un emendamento che avrebbe sicuramente migliorato il testo e sarebbe andato incontro alle richieste delle tante persone che erano scese in piazza e che ci avevano chiesto di intevenire in questo senso. Quindi sappiate – dice Enrico Carattoni rivolgendosi cittadini e sindacati -che tutto quello che stanno dicendo dall’opposizione sono affermazioni strumentali. Non gliene frega assolutamente niente di tenere in considerazione le richieste della piazza. A loro interessa solo ed esclusivamente fare polemica.

Questo è importante che si sappia, perché in pochi lo diranno, ma è un elemento importante per fare capire con chi abbiamo a che fare”. Gli fa eco Luca Boschi di C10: “Governo e maggioranza comunque confermano di voler portare avanti i principi di questo emendamento che introduceva principi di progressività nella tassa patrimoniale. Noi lo ripresenteremo e lo porteremo avanti nella legge di assestamento di bilancio già a luglio. Resta il fatto che in queste condizioni è difficile lavorare. Tra l’altro tutto il gruppo consiliare di Dim non è presente in aula”.

Conclude Nicola Selva di Rf: “Noi volevamo accogliere istanze che sono state avanzate dal sindacato prima e durante lo sciopero. La Dc si è opposta ed ha votato in modo contrario. Quindi, quando si parla di confronto e condivisione, queste rimangono solo belle parole, perché le scelte che questi politici fanno mirano solo a per creare difficoltà. Il guaio è che le difficoltà non le creano al governo, bensì al Paese”. 

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