L’Informazione di San Marino. Debito insostenibile
Marino Cecchetti
Due settimane fa il Consiglio Grande e Generale ha approvato un ordine del giorno che ferisce la sovranità del Paese e lo coinvolge in una pesante accusa alla Cina.
Mercoledì scorso a Strasburgo, nel Consiglio d’Europa, il nostro capo delegazione ha aggravato un – imbarazzate – ‘incidente di percorso’ sulla composizione della delegazione stessa, con affermazioni “inaccettabili e persino offensive” (Unione Donne Sammarinesi).
I due scivoloni ci siano di lezione.
Mercoledì scorso davanti alla Reggenza gli esperti del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) hanno classificato “insostenibile” l’ammontare del debito pubblico del nostro Paese. Evitiamo di polemizzare con loro, magari ritirando fuori gli errori ‘storici’ del Fmi verso questo o quello Stato in difficoltà. Concentriamoci sul da farsi.
Il debito c’è e supera il miliardo di euro. Noi stessi, non altri, ne siamo causa. Prima abbiamo devastato il territorio costruendo – anche con soldi della mala italiana? – per 60mila abitanti. Poi abbiamo depenalizzato i reati fiscali e societari per non rispondere alle rogatorie sui malintenzionati che ci siamo messi in casa. E, a detti malintenzionati, abbiamo affidato la costruzione e la conduzione della piazza finanziaria.
I malintenzionati, come compenso, ci hanno spolpati: aprendo buchi e attingendo direttamente alle casse dello Stato per coprirli. E ci hanno lasciato, in aggiunta, un mucchio di crediti inesigibili (Npl) – per un ammontare che non ha l’equivalente in altri Paesi – erogati, in massima parte, a favore di ‘forensi’ (come ci hanno spiegato gli stessi funzionari del Fmi nella conferenza stampa di venerdì scorso).
Tocca alla politica – tornata credibile – indicare la strada per salvare il Paese. La politica, per tornare credibile, cominci col togliere l’immunità agli autori del disastro, invece di continuare a farsi guidare da loro.