Dall’intervista di David Oddone di L’Informazione di San Marino a Gerardo Giovagnoli, Segretario del Partito dei Socialisti e dei Democratici ex coalizione Riforme e Libertà, minoranza in Consiglio Grande e Generale.
“Un decreto che è una mezza riforma mascherata da provvedimento di emergenza. Sicuramente vengono date risposte ad un mondo economico in affanno stretto tra la morsa della crisi generale e della black list.
Però non possono essere considerate solo le istanze delle associazioni di categoria. Si semplifica senza dubbio l’assunzione di frontalieri e la loro regolarizzazione ma se tra qualche tempo l’emergenza sarà l’occupazione interna, si farà un altro decreto non concertato? Perché il grande errore di metodo è la non condivisione, il non aver concordato per tempo incontri e confronti con tutte le parti sociali.
In un momento in cui le tensioni sociali aumentano è un giocare col fuoco che non ci lascia ben sperare rispetto all’esigenza di fare la riforma del mercato del lavoro, esigenza condivisa dal Psd, in maniera da reagire a cambiamenti che hanno stravolto regole e competitività con compattezza e soddisfazione di tutti gli attori al tavolo: politica, parti sociali e datoriali.
Se il provvedimento viene firmato dalla reggenza, da subito si potrà agire con le nuove disposizioni, ma se in sede di ratifica non ci saranno i voti, visti gli scarsi numeri della maggioranza e le divisioni all’interno del Patto, che si fa? Sarebbe stata solo una forzatura antidemocratica, un ulteriore evidente segno che il Governo, o una sua sola parte, può fare il bello e il cattivo tempo”.
Marino di N. Montebelli