Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Le statistiche in circolazione fanno emergere dati da valutare con attenzione /
Imprese e liberi professionisti, su 1.755 soggetti il 23% dichiara meno di 10mila euro all’anno
Una seria riforma tributaria non potrà prescindere da mezzi idonei di verifica dei redditi dichiarati. Lo confermano le statistiche sui redditi dichiarati nel 2012 fresche di questi giorni che classificano i dati aggregati, per scaglioni e attività, di imprese (artigiane, commerciali e industriali) e liberi professionisti. Viene fuori una situazione che allarmante è dire poco, sia per il peso che le attività private hanno nell’economia dello stato dal punto di vista del gettito per l’erario, sia per l’entità, in moltissimi casi, degli importi dichiarati sui quali andrebbe fatta una seria riflessione. Nel 2012 le 1755 aziende più i liberi professionisti – il 23% di tutti questi soggetti dichiara meno di 10mila euro – hanno complessivamente denunciato redditi lordi pari a 39.227.819,22 euro. Calcolando una aliquota del 17%, che è quella sugli utili di impresa, risulta che all’erario entrano poco più di 6,5 milioni di imposta dai settori considerati. Questo senza tenere conto delle defiscalizzazioni di cui alcune imprese ancora godono, il che abbassa quindi le entrate per il fisco. Ma al di là dei calcoli sono i dati in valore assoluto, seppur aggregati, a fare riflettere. (…)