Telecomunicazioni: trasparenza al sapore di fango!
Eravamo nella sincera convinzione che la costituzione della società Public Net.Co, la società per la gestione delle telecomunicazioni di proprietà pubblica, potesse rappresentare un’opportunità per il nostro Paese, con il potenziale allargamento a molteplici operatori di una rete pubblica all’avanguardia e con il conseguente abbattimento del regime di monopolio di fatto in essere a San Marino.
Ci sbagliavamo!
Public Net.Co è oggi un buco nero la cui dirigenza sta operando nel torbido e fuori da ogni controllo.
Profetiche erano state le considerazioni della Commissione Controllo Finanza Pubblica che, all’interno della relazione del bilancio 2017, aveva rilevato come: “…la politica di rigore attuata nella PA in senso stretto non abbia trovato riscontro negli Enti, i quali talvolta fungono per i minori vincoli di governo, da finanziatori per attività volute dal Congresso di Stato”.
Questo è il vero volto di Public Net.Co: una società all’interno della quale vengono firmati ordini di acquisto per svariati milioni di euro, senza alcuna specifica tecnica e con nessuna verifica che il materiale acquistato possa essere utile al progetto di superamento del monopolio.
Il tutto senza che la Commissione Controllo Finanza Pubblica possa esercitare quelle funzioni di sorveglianza e controllo che le sarebbero proprie.
Il rischio tangibile è che l’infrastruttura sia utilizzata solo da Zte e da Wind3.
Per quanto riguarda la Wind3, ci risulta che chi ha potere di firma non abbia firmato la lettera impegnativa per il progetto e nonostante questo è del tutto anomala la fretta con cui si stia cercando di dare seguito all’ordine per Zte, dopo aver dato ad essa un acconto di 600.000 euro e di ulteriori milioni da spendere entro qualche settimana.
Questo benché la CCFP, il 6 febbraio 2019, avesse sospeso la delibera dell’AASS con cui si autorizzava il trasferimento di quei 600.000 euro a Public Net.Co a causa di tutta una serie di criticità rilevate non ancora chiarite, almeno a quanto è dato sapere.
Tutto questo al di là dei soliti slogan circa una trasparenza che di fatto non c’è.
Quello che abbiamo, invece, è un progetto sempre più fangoso, che impiegherà risorse preziose che con ogni probabilità serviranno ad avvantaggiare i soliti pochi a scapito della collettività.
Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme