“Misura troppo drastica”. Il Collegio Docenti della Scuola Secondaria Superiore boccia le recenti disposizioni introdotte dal Governo con il Decreto-Legge26 novembre 2020 n. 206 che, “per contrastare la diffusione dell’epidemia, prevedono che la Scuola Secondaria Superiore sia l’unico edificio, su tutto il territorio dello Stato, a dover serrare le porte ai propri utenti, i suoi studenti”.
Il Collegio si scaglia contro una decisione “presa senza che vi sia stato il minimo coinvolgimento delle persone interessate, senza che si sia tenuto in minimo conto delle esigenze degli studenti, delle famiglie e di tutte le proposte alternative ideate dagli insegnanti, su indicazione della Segreteria di Stato per l’Istruzione, per trovare soluzioni alternative a una misura così drastica”
Una contestazione che aggiunge alle proteste contro l’uso della mascherina.
“Con la sospensione della didattica in presenza – argomentano gli insegnanti – cesseranno anche i corsi di lettorato con docenti madrelingua per gli studenti del Linguistico, uno degli strumenti più efficaci per l’apprendimento della lingua viva, che occorrerebbe rafforzare, non certo indebolire. Da dicembre sarebbero cominciati anche i corsi elettivi di Spagnolo, fortemente voluti dagli studenti e dalle famiglie, per i quali la Scuola Superiore aveva già impegnato somme importanti”
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