San Marino. Doveva fare impianti di cogenerazione finisce a giudizio per appropriazione indebita

San Marino. Doveva fare impianti di cogenerazione finisce a giudizio per appropriazione indebita
L’informazione di San Marino
Doveva fare impianti di cogenerazione finisce a giudizio per appropriazione indebita 
Non restituisce due auto che aveva acquistato in leasing tramite la sua società la Leon Engineering
Antonio Fabbri
 
Doveva dare vita ad una impresa con un piano occupazionale di 20 dipendenti, con tanto di accordo, firmato davanti a fotografi e cronisti, con la Segreteria di Stato al lavoro.  Doveva operare nell’ambito del trattamento dei rifiuti tramite impianti a biomassa destinati ad aziende agricole, rivolgendosi prevalemtemente al mercato estero con produzione degli impianti industriali per la cogenerazione di energie rinnovabili a San Marino, dove aveva sede anche l’amministrazione dell’azienda. Per un certo periodo si era pure parlato della possibilità di realizzarne uno sul Titano di questi impianti, con conseguente dibattito anche politico sul progetto.

Aveva pure dato vita ad una squadra corse da rally che portava il nome della sua società: “Leon Engineering”. Doveva realizzare tutto questo e molto di più, ma è finito rinviato a giudizio per appropriazione indebita di due auto, una Opel Insignia e di una Cinquecento Fiat. Valore 50mila euro circa. Di questo dovrà rispondere l’allora amministratore della Leon Engineering, Davide Natalini, il prossimo 10 marzo. Oggi la società è sottoposta al giudiziale concorso dei creditori. Fallimento, insomma.

Il 45enne di Bologna, a seguito della risoluzione dei contratti di leasing, avrebbe dovuto restituire le due automobili che aveva in uso, ma non lo ha mai fatto. Anzi, secondo l’accusa, i beni, in uso alla società decotta che aveva contratto i leasing, sono stati trattenuti da Natalini anche dopo le sue dimissioni dall’amministrazione della società. i leasing erano stati contratti originariamente con Fincompany e poi finiti a Banca-Cis che ha rivendicato la restituzione delle due auto. Le vetture sono state richieste indietro due volte, con intimazioni a febbraio 2015 e marzo 2015. Nonostante i solleciti, tuttavia, Natalini, secondo l’accusa, ha rifiutato di restituire le auto. E’ quindi scattata la denuncia per appropriazione indebita e, di seguito, il rinvio a giudizio.

L’ex amministratore di Leon Engineering dovrà dunque comparire davanti al giudice Roberto Battaglino, il prossimo 10 marzo.

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