San Marino. E’ guerra alle frodi fiscali, collaborazione con l’Italia. Dal rapporto 2016 GdF

San Marino. E’ guerra alle frodi fiscali, collaborazione con l’Italia. Dal rapporto 2016 GdF

L’informazione di San Marino

E’ guerra alle frodi fiscali San Marino collabora con l’Italia 

Nella vicina Rimini un professionista è finito nei guai per aver occultato all’erario 2,4 milioni, una escort invece 300mila euro

Dal rapporto 2016 della Guardia di Finanza emerge un aumento del numero di persone denunciate per evasione

San Marino e gran parte dell’Est Europa. L’Italia per combattere le frodi fiscali relative all’Iva e agli illeciti nel settore della tassazione internazionale, ha incrementato la collaborazione con le Autorità estere con l’avvio di richieste attraverso i previsti canali della mutua assistenza amministrativa fiscale. E tra questi Paesi, come rivelato nel corso della conferenza stampa svoltasi, ieri, presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza Rimini figura appunto il Titano, oltre alla Slovacchia, Polonia, Regno Unito, Albania, Slovenia e Ungheria. A dimostrazione che la Repubblica e parte dell’Europa dell’Est sono visti dai riminesi come veri e propri paradisi fiscali nei quali operare per frodare il fisco italiano. 

Ma esaminiamo dati e cifre emerse dalle varie operazioni compiute dalle Fiamme Gialle riminesi nel 2016. Contro l’evasione e le frodi fiscali sono stati eseguiti 943 (+ 670 rispetto al 2015) tra verifiche e controlli fiscali. E denunciati 106 soggetti per reati fiscali (+30% rispetto al 2015), il 60% dei quali per i più gravi illeciti penali di emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta e occultamento di documentazione contabile. 109 (+20% rispetto all’anno 2015) sono stati i casi investigati di soggetti che, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultati sconosciuti al Fisco nei settori della ristorazione, costruzioni edili, immobiliare, gestione discoteche, vendita all’ingrosso di mobili, gioiellerie, confezioni di abbigliamento, professionisti (architetto, geometra, ingegnere, medico, paramedico, avvocato, escort), sviluppo di progetti, ingrosso elettrodomestici, commercio ambulante, bar, rappresentanti di materiale per costruzione. Per il recupero delle imposte evase, nei riguardi dei responsabili di reati fiscali, sono state sequestrati patrimoni per oltre 11 milioni di euro: le somme evase al fisco variano dai 20mila euro per un lavotore autonomo fino ai 2,4 milioni per un professionista riminese e addirittura 300mila euro per una escort brasiliana. Poi sono stati 645 i controlli sul rilascio dello scontrino e della ricevuta fiscale che hanno portato a 10 provvedimenti amministrativi di sospensione di attività commerciali per reiterate mancate emissioni di scontrini o ricevute fiscali.

Su 26 interventi effettuati nel settore dei giochi e delle scommesse illegali, verbalizzati 5 esercizi irregolari sequestrando 9 apparecchi automatici da gioco e 1 postazione di raccolta illecita di commesse. Gli interventi mirati a contrastare illegittime percezioni o richieste di finanziamenti pubblici,ha portato alla denuncia di 6 persone e al sequestro di beni per 9 milioni di euro. Individuate truffe nel settore previdenziale e al Sistema Sanitario Nazionale per circa 6,7 milioni di euro, con la denuncia di 4 persone.

Su segnalazione della Corte dei Conti sono stati poi accertati sprechi o irregolari gestioni di fondi pubblici per più di 6,6 milioni di euro e segnalate all’Autorità Giudiziaria Contabile 53 soggetti per danno erariale. Per reati contro la Pubblica Amministrazione, sono stati altresì denunciati 18 soggetti, di cui 2 arrestati, ed eseguita la confisca di un patrimonio immobiliare per oltre 3,5 milioni di euro, per reati di corruzione. In merito ai patrimoni illeciti costruiti dalla criminalità organizzata, la Finanza ha compiuto 72 accertamenti nei confronti di 48 persone e 24 aziende e proposti sequestri di beni per oltre 20 milioni di euro (erano stati 8,5 milioni nel 2015). Anche l’applicazione delle speciali misure di prevenzione antimafia verso gli autori di ripetute frodi fiscali, ha segnato un incremento con sequestri di beni per circa 8 milioni (dato assente nel 2015), ma pure in termini di proposte di sequestro per 17 milioni di euro (1,6 milioni nel 2015) all’esito degli accertamenti nei confronti di 18 persone.

Per le norme antiriciclaggio sono state denunciate 6 persone, relativamente ad un importo complessivo di 4 milioni di euro. 9 persone sono state denunciate per il trasferimento fraudolento di valori, altre 7 perché ritenute responsabili di usura. E ancora 56 le persone denunciate, di cui 4 arrestate, per reati societari, fallimentari, bancari e finanziari, con il sequestro di oltre 1,5 milioni di euro e la scoperta di distrazioni fallimentari per oltre 28 milioni.

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