San Marino e il suo tribunale ancora sui giornali

San Marino e il suo tribunale  ancora sui giornali

La notte della riorganizzazione del tribunale di San Marino  è finita nel tritacarne della politica italiana oltre che all’attenzione di Strasburgo

Il via è stato dato da L’Ansa: “San Marino, azzerato il pool che indagò sulle tangenti. Il magistrato capo del gruppo assegnato a controversie stradali” 

Aggiornamento 18 agosto

Il Resto del Carlino, MONICA RASCHI (17 agosto): «A San Marino la giustizia è senza guida» / Guzzetta è il dirigente revocato all’improvviso nel giro di una notte: «Messo in discussione tanto lavoro, processi a rischio».
IL FATTO Chiamato a dirigere il tribunale di San Marino nel 2018 e revocato nel giro di una notte, il 24 luglio, senza comunicazione ufficiale. Il professor Giovanni Guzzetta, docente di Diritto pubblico all’Università Tor Vergata di Roma, già capo di gabinetto nel IV governo Berlusconi, nominato dal Senato membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, già nel Collegio garante della costituzionalità delle norme di San Marino (analogo alla Corte costituzionale italiana), sta aspettando spiegazioni. Intanto il Tribunale del Titano è senza direzione e importanti processi sulla criminalità organizzata e corruzione rischiano di bloccarsi perché quella notte, il Consiglio giudiziario sammarinese, ha approvato la modifica delle attribuzioni di quasi tutti i magistrati.
INTERVISTA. Professor Guzzetta, che cosa è successo il 24 luglio durante il Consiglio giudiziario plenario a San Marino? «Difficile dirlo: ufficialmente non ho niente in mano, solo una scarna informativa dove mi veniva comunicata la cessazione dell’incarico, giuntami dalle cancellerie e si chiedeva di sgomberare gli uffici e cambiare le serrature. Ho dato mandato ai miei legali di poter accedere alla documentazione ufficiale di quel Consiglio».
 Adesso chi regge il tribunale di San Marino? «Da quello che so nessuno. Ma vede il problema non riguarda me: la questione investe la giustizia di San Marino. La riorganizzazione messa in piedi nel giro di quella notte ha disarticolato tutto quello che era stato fatto da quando mi è stato conferito l’incarico, alla fine di novembre 2018, di dirigente (presidente del tribunale, nella giustizia italiana): da allora avevamo registrato un abbattimento dell’arretrato dei processi, era stato riorganizzato il lavoro dei magistrati per ridurre i conflitti di interessi e avviato un confronto sull’attività degli stessi magistrati, assegnando ogni competenza a due giudici in modo che non ci potessero essere tentazioni di monopolio. Adesso tutto rallenta, a discapito dei cittadini e del Paese»
. (…)
CRONACA. 1 La decisione A San Marino, il 24 luglio il Consiglio giudiziario sammarinese (una sorta di Consiglio superiore della magistratura) ha revocato l’incarico al magistrato dirigente, il professor Giovanni Guzzetta, che appunto dirigeva il Tribunale del piccolo Stato. 2 Lo scenario Intanto il Tribunale è senza una direzione e c’è il rischio che importanti processi, su questioni come la criminalità organizzata e la corruzione, rischino di bloccarsi. 3 Appello «La maggioranza dei giudici di San Marino denuncia un’emergenza democratica in atto, puntando il dito su gravi ingerenze nell’amministrazione della giustizia nella Repubblica in atto a tutti i livelli». È il grido di allarme dei magistrati di San Marino, che a inizio agosto hanno firmato insieme un comunicato stampa.

Il Fatto quotidiano on line, 7 agosto, THOMAS MACKINSON San Marino, la vendetta dei politici sui giudici. I vertici della magistratura azzerati in una notte. A rischio inchieste e processi
Un colpo di mano della maggioranza cambia la composizione del consiglio giudiziario. E in una notte uffici e fascicoli vengono assegnati a magistrati diversi. La toga che seguì l’inchiesta su ex ministri e Capi di Stato si occuperà di incidenti stradali. Sottratto al giudice il procedimento contro il leghista Siri. L’ex ras della dc (a processo) profetizzava: “In tribunale facciamo terra da ceci e cambiamo tutto” (…) 
La vicenda chiama effettivamente in causa l’Europa perché San Marino, oltre a chiedere un prestito all’Italia per sistemare i suoi tanti debiti, vorrebbe entrare nell’Unione europea per trovare investitori e collocare sul mercato comune delle banche i suoi prodotti finanziari. Per farlo, deve accreditarsi come un paese pienamente recuperato alla legalità. La pagina nera della giustizia, sostengono i magistrati, non aiuta i sanmarinesi. “Smontare il tribunale – ragiona uno di loro – significa sostanzialmente svuotare di contenuto qualunque certezza del diritto. Chi investirebbe mai in un paese dove qualunque maggioranza politica può svegliarsi, cambiare le leggi a proprio uso e consumo e decidere anche a chi farle applicare? Che credibilità può avere uno Stato dove vengono ignorati, umiliati i giudici che hanno portato avanti tutte le indagini anticorruzione, antiriciclaggio, su reati bancari e fatture false?”. Leggi l’articolo integrale.

Corriere della Sera, Corriere di Bologna 6 agosto,  ENEA CONTI: Magistrati rimossi, veleni e accuse incrociate per la tangentopoli del Titano / Caos nella Repubblica del Titano, rimossi i magistrati che fecero condannare i politici
La vicenda.Con una decisone destinata a far discutere il consiglio giudiziari o plenario ha silurato i magistrati che ottennero la condanna di politici e imprenditori accusati di associazione per il riciclaggio delle tangenti.
I magistrati. C’è una emergenza democratica in atto, si tratta di gravi ingerenze nella amministrazione delle giustizia.
(…) I magistrati titolari dei fascicoli del processo sono stati rimossi dalle loro cariche la sera del 24 luglio scorso dal Consiglio giudiziario plenario riunitosi con 12 esponenti presenti sul totale di 23. Tra di loro il presidente del Tribunale Unico Giovanni Guzzetta. Inevitabile la premessa: il terremoto che agita la magistratura sanmarinese è arrivato a poche settimane dall’inizio (il 14 maggio) del processo d’appello (…)

Il Riformista  5 agosto, ALDO TORCHIARO: San Marino, fatti fuori i vertici della magistraturaVia anche chi indagava sulle tangenti del Conto Mazzini. Durante una riunione in cui non erano presenti i giudici, decisa la destituzione del presidente del Tribunale, il giurista Guzzetta .
San Marino va presa sempre molto sul serio. È la lezione che lascia Piero Calamandrei, che, insieme ad altri autorevolissimi giuristi italiani, nell’ultimo secolo e mezzo offrì la propria scienza svolgendo incarichi presso la Repubblica del Titano. Giovanni Guzzetta è tra questi giuristi, e dopo aver rivestito il ruolo di componente e presidente della Corte Costituzionale di quel paese è stato chiamato a dirigere il Tribunale. Quando, improvvisamente, sul Monte Titano il maglietto della giustizia si è abbattuto come una furia sulla giurisdizione che doveva rappresentare. E in una notte, il 24 luglio scorso, il Consiglio giudiziario si è riunito – con una composizione parziale e contestata, dovuta a una legge retroattiva approvata in febbraio – per destituire una serie di fi gure. Il Consiglio giudiziario è convocato alla presenza di soli 12 esponenti su 23. Diverse modifiche recentissime hanno variato la sua composizione – forse non a caso – e le nuove norme sono retroattive.  (…)

Il Resto del Carlino 4 agosto, MONICA RASCHI: Blitz sul Titano: Tangentopoli è a rischio / San Marino, in una notte le inchieste più scottanti sono state tolte ai magistrati titolari. Cancellato l’incarico al professor Guzzetta 
I processi sulla Tangentopoli sammarinese che ha già visto la condanna, in primo grado, di ex ministri del Titano sono a rischio prescrizione. Così come rischia di bloccarsi anche l’inchiesta che vede indagato con l’accusa di autoriciclaggio Armando Siri, ex sottosegretario della Lega. Questo perché nel giro di appena una notte è stato riorganizzato tutto il lavoro dei magistrati del Tribunale unico di San Marino togliendo, di fatto, le inchieste e i processi ai magistrati titolari per passarli ad altri. Il grido di allarme sulla tenuta democratica dell’antica Repubblica e sulle pesanti ingerenze politiche sul lavoro del tribunale, arriva dagli stessi magistrati inquirenti che hanno lavorato, e stanno lavorando, a inchieste di rilevanza anche internazionale e che hanno messo in discussione decenni di gestione politico-economico-finanziaria del Paese, azzerando di fatto gli storici vertici della Democrazia cristiana sammarinese e un vero e proprio sistema dominato dalle tangenti, ma che ora sono passate in altre mani. (…)

AGI 4 agosto, MANUELA D’ALESSANDRO Il giudice del caso Siri: “Fatto fuori con una decisione oscura e repentina” / Intervistato dall’AGI, l’ex giudice costituzionale e Dirigente del Tribunale del piccolo Stato, spiega perché nell’antica Repubblica esiste un problema di democrazia
Giovanni Guzzetta, capo dei magistrati di San Marino che si sono occupati anche del caso dell’ex sottosegretario leghista Armando Siri, al centro poi di un’indagine milanese, non ne fa “una questione personale ma di messa in discussione del valore dello Stato di diritto con decisioni repentine e oscure”. E osserva con ironia che “anche in un bicchiere d’acqua può esserci una tempesta”.
La tormenta risale alla sera del 24 luglio quando è stato rimosso dall’incarico, quello più importante nell’ordinamento del piccolo Stato, di Dirigente del Tribunale e, nello stesso tempo, il gruppo di magistrati che ha indagato sulla ‘tangentopoli’ del Titano che ha coinvolto ex ministri e Capi di Stato, è stato ridimensionato con una serie di spostamenti di ruolo. (…) Rispetto a quella che chiama la sua “defenestrazione”, arrivata sula base dell’ interpretazione retroattiva di una norma da cui è derivata la revoca anche della sua nomina, l’ex giudice costituzionale sottolinea che è arrivata in una seduta in cui “il tema non era all’ordine del giorno e non sono noti i verbali e i resoconti di quanto accaduto, né posso assicurare, alla luce di quanto accaduto, che lo saranno”. (…) Leggi l’articolo integrale

La Repubblica 3 agosto, ROSARIO DI RAIMONDO Caos giustizia a San Marino, smantellato il pool che indagò sulle tangenti: “Emergenza democratica” / Una toga che seguì l’inchiesta su ex ministri e Capi di Stato si occuperà di incidenti stradali: “Ma non mi do per vinto”. Il presidente del Tribunale silurato in una notte da una maggioranza politica. La protesta dei giudici: “La pagina più nera della nostra storia”
“Non mi do per vinto. La nostra determinazione ci servirà a resistere e a garantire la speranza di una giustizia che altrimenti verrebbe meno definitivamente”. Basterebbero la storia e le parole di Alberto Buriani per raccontare cosa sta succedendo a San Marino. E per capire perché alcuni magistrati denunciano la “pagina più nera della storia giudiziaria della Repubblica”. Fino a pochi giorni fa, Buriani era a capo del pool che ha scoperchiato la tangentopoli nel Titano e portato all’arresto di ex ministri e politici (da poco è cominciato il processo d’appello): oggi si ritrova a occuparsi di incidenti stradali. La sua collega Laura Di Bona è passata al civile: tra i fascicoli che non seguirà più, un filone dell’indagine sul senatore leghista Armando Siri. E ancora, il presidente del Tribunale unico, Giovanni Guzzetta, è stato sostituito dalla sera alla mattina dal Consiglio giudiziario plenario, una sorta di Csm, con soli dieci voti: 7 di politici, 3 di giudici. Motivo per cui le toghe adesso parlano di “un’emergenza democratica”. (…)

Il Resto del Carlino 2 agosto, MONICA RASCHI: Tangentopoli, processi a rischio prescrizione / I magistrati sammarinesi denunciano l’ingerenza politica sul lavoro del Tribunale e sulla democrazia dell’intero Paese
«La maggioranza dei giudici di San Marino denuncia un’emergenza democratica in atto, puntando il dito su gravi ingerenze nell’amministrazione della giustizia nella Repubblica a tutti i livelli: non possiamo con il nostro silenzio avallare ciò che sta accadendo». È il grido di allarme dei magistrati di San Marino, che hanno firmato un comunicato stampa, che suona come un j’accuse all’attuale classe politica al potere sul Titano. Sono nove i giudici che hanno firmato l’accorato appello: Roberto Battaglino, David Brunelli, Alberto Buriani, Francesco Caprioli, Laura di Bona, Andrea Morrone, Massimiliano Simoncini, Ferdiando Treggeri, Antonella Volpinari. Tutti magistrati inquirenti che hanno lavorato e stanno lavorando a inchieste di rilevanza anche internazionale e che hanno addirittura messo in discussione decenni di gestione politico-economico-finanziaria del Paese.(…)

Il Fatto Quotidano 2 agostoDopo la chiusura del pool, i giudici chiedono tutele
La maggioranza dei giudici di San Marino denuncia un’emergenza democratica in atto, puntando il dito su gravi ingerenze nell’amministrazione della giustizia nella Repubblica a tutti i livelli. Non possiamo col nostro silenzio avallare ciò che sta accadendo”. È quanto si legge in una nota firmata da nove magistrati del Tribunale della Repubblica del Titano che chiede il reclutamento come “figura di garanzia per tutto il Tribunale del professor Giovanni Guzzetta”, già magistrato dirigente del Tribunale Unico, delegittimato e sostituito nei giorni scorsi dalla giudice Valeria Pierfelici, dimessasi subito dopo aver azzerato il pool che si era occupato di indagare su tangenti e politica. (….)

Corriere della Sera 2 agosto, LUIGI FERRARELLA : San Marino toglie il caso al giudice di Siri / Senatore Armando Siri, 48 anni, senatore leghista genovese, è indagato dalla Procura di Milano con l’accusa di autoriciclaggio
Se la Procura di Milano — in attesa da 9 mesi che il Senato partorisca l’autorizzazione a esaminare il computer del senatore ed ex sottosegretario leghista Armando Siri nell’indagine per autoriciclaggio sul mutuo accordatogli dalla Banca Agricola di San Marino — era invece sorpresa dall’inusuale collaborazione che nella rogatoria stava ricevendo dalla giustizia di San Marino, ora dovrà rassegnarsi al ritorno a una «normalitá» meno promettente: perché la magistrato che a San Marino aveva in mano il fascicolo su Siri se lo è visto togliere. Al pari di inchieste su politici sanmarinesi pure tolte ai titolari da un ordine di servizio diramato dalla ex/neo [ex/neo/ex, ndr] Dirigente del Tribunale unico sanmarinese: rimessa in sella dopo 2 anni e mezzo — ma solo per poche ore di una notte, giusto il tempo di ordinare il rimescolamento e poi dimettersi — dall’interpretazione retroattiva di una modifica legislativa della composizione del Consiglio Giudiziario Plenario, l’equivalente del Csm italiano. Al punto che la maggior parte dei pochi magistrati di San Marino chiedono ora tutela al Consiglio d’Europa, denunciando al segretario generale Marija Pejcinovic Buric gli «effetti su singoli procedimenti penali, e l’estromissione e l’ingresso di ben individuati giudici». (…) Leggi l’articolo integrale.

Dagospia 2 agosto IL TITANO HA BISOGNO DI UNA MANO – LA DC DI SAN MARINO SPEDISCE I GIUDICI CHE INDAGAVANO SU SIRI E GOZI A OCCUPARSI DI MULTE STRADALI – L’ORDINE DI SERVIZIO È STATO DIRAMATO DALLA EX/NEO DIRIGENTE DEL TRIBUNALE UNICO DEL TITANO VALERIA PIERFELICI: RIMESSA IN SELLA DOPO 2 ANNI E MEZZO, MA GIUSTO IL TEMPO DI TOGLIERE I FASCICOLI AI MAGISTRATI – LO STATERELLO È SULL’ORLO DELLA BANCAROTTA E CHIEDE SOLDI ALL’ITALIA (AUGURI). IN CAMBIO OFFRE UN COLPO DI SPUGNA BI-PARTISAN…

 

 

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