Fino all’ultimo lo scudo fiscale quater ha stressato il sistema finanziario sammarinese con una impennata nel finale come già era successo per il ter.
A ridosso della fine del ter
fu firmato a San Marino l’accordo di collaborazione finanziaria
che permise al ministero italiano dell’Economia di affermare che la Banca d’Italia avrebbe esteso la vigilanza al territorio sammarinese.
Questa volta è arrivato da Roma l’annuncio che con San Marino si sarebbe arrivati ad attuare
lo scambio automatico delle informazioni , come ha dichiarato Pier Paolo Fabbri, Presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese (Abs), a San Marino Rtv.
Al momento non si conosce l’esatto ammontare complessivo del deflusso dei capitali da San Marino in conseguenza degli ultimi due scudi. Dovrebbe essere comunque inferiore a quel 5,5 miliardi, che era stato ipotizzato come tetto massimo, e quindi la conseguente diminuzione di Pil, indotta dallo scudo, potrebbe aggirarsi attorno ai 7 punti.