Corriere Romagna San Marino: Minacce di morte, il bersaglio è il consigliere Dc Ugolini /
L’esponente politico: «Ho sporto denuncia, confido nella giustizia». Nel mirino anche un noto imprenditore
SAN MARINO. E’ il consigliere della Dc
Gianfranco Ugolini la vittima delle minacce
di morte ricevute la scorsa settimana: con
lui, anche un noto imprenditore della zona.
L’inchiesta è aperta e la segnalazione è già
arrivata alla magistratura che, probabilmente,
ora deciderà di secretare le indagini.
«Sono stato vittima di telefonate minatorie,
la scorsa settimana. Ho sporto denuncia e
non voglio quindi scendere nei particolari
della vicenda. Posso solo dire che spero che
la giustizia faccia il suo corso», conferma il
consigliere Ugolini. Con denuncia e segnalazione
alla magistratura, si attiva infatti
automaticamente il segreto istruttorio
sull’intera vicenda. Di certo, si sa solo che,
assieme a Ugolini, ad essere stato minacciato,
con tempi e modi simili, anche un noto
imprenditore sammarinese. Lui, raggiunto
telefonicamente, preferisce non comparire
e non rilasciare dichiarazioni, confidando
anch’egli nelle indagini di gendarmi e magistrati.
Il fascicolo, nel frattempo, sarà preso
in carico dal commissario della legge Manlio
Marsili. Ma, qualche pista, i gendarmi
(aiutati dalle prime deposizioni delle due
vittime eccellenti), la stanno già battendo.
Tra tutte, quella di un affare che consigliere
e imprenditore avevano in animo di concludere
assieme: forse, qualcuno ha voluto mettere
loro il bastone tra le ruote arrivando
addirittura a minacciarli. Il fatto, in breve,
ha fatto il giro però dei Palazzi della politica
dove la voce si è sparsa in fretta. Il momento
è delicato, visto il periodo pre elettorale, ed
episodi simili non sono per nulla nuovi sul
Titano. L’ultima volta che un politico è stato
“colpito” in maniera così cruenta fu un paio
di anni fa quando la gendarmeria fermò uno
straniero che raccontò di essere stato ingaggiato
per “far fuori” il segretario di Stato
all’Industria Marco Arzilli. Altri episodi
(recenti) hanno visto invece come vittime
un commercialista, un gendarme e una ditta
che produce ferro.
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