Corriere Romagna: Ex ambasciatore Pasquini, chiuse le indagini /
Secondo l’accusa avrebbe riciclato, insieme ad altre sei persone, oltre un miliardo di euro
SAN MARINO. Sul Titano non si vede più da almeno un anno, da quando la “sua” finanziaria Smi è stata commissariata: ora il conte Enrico Maria Pasquini, ex ambasciatore del Titano in Spagna, vive in Italia, nella capitale, e lì la Procura di Roma gli ha notificato l’avviso di chiusura indagini. Secondo gli inquirenti lui e altri sei avrebbero riciclato oltre un miliardo di euro, evadendo il fisco. Tra i loro clienti inconsapevoli anche Zucchero e il padre di Valentino Rossi. Sette, dunque, gli indagati per ipotesi di reato che vanno dall’associazione per delinquere al riciclaggio, dall’esercizio abusivo di investimenti finanziari all’esercizio abusivo di attività bancaria: secondo gli inquirenti, i sette avrebbero riciclato nei conti off shore di società che avevano sede nei paradisi fiscali oltre Oceano i soldi (oltre un miliardo di euro) dei 1.500 clienti della Smi. Secondo la Procura, l’organizzazione, utilizzando società del Gruppo Smi-San Marino investimenti, acquisiva denaro sottratto al fisco italiano da ricchi clienti e lo collocava sul Titano al sicuro, dopo che era stato fatto transitare appunti sui conti esteri, da Madeira a Vanuatu. Oltre a Pasquini, a capo del gruppo Smi, sono indagati suo cognato Andrea Pavoncelli, responsabile della Uib Ldt, il direttore generale della Smi Sa, Eugenio Buonfrate e i sammarinesi Roberto Borbiconi, vice direttore generale della Smi, Jean Paul Giannini, dirigente della Smi e Davide Sonetti, direttore generale della Anphora Fiduciaria. (…)