San Marino. Flavio Pelliccioni ed i Casalesi. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

San Marino. Flavio Pelliccioni ed i Casalesi. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

Patrizia Cupo di  Corriere Romagna San Marino:  «E’ un bandito di prima categoria» / Così uno degli affiliati descriveva in una intercettazione Flavio Pelliccioni

«E questo ha chiesto un milione per fare una fidejussione falsa?! Ma questo è un bandito di prima categoria». Così il clan dipingeva Flavio
Pelliccioni
, il faccendiere procacciatore dei soldi della “mala ”. L’esclamazione scappa a Nino Carpenedo – tra i 57 arrestati, affiliato al clan Russo – al quale il cugino del “Padrino”, Nicola De Caterino, spiega l’affare per il centro commerciale di Casal di Principe. Pelliccioni era per i Casalesi quello che, in Romagna, procacciava soldi e fidejussioni.

Aveva i clienti giusti e i giusti appoggi, come quelli a San Marino, dove il giro dei soldi lo si poteva fare attraverso la fiduciaria amica. «Abbiamo lavorato – Pelliccioni rassicura De Caterino, al telefono nel febbraio del 2007 -; ieri purtroppo però abbiamo avuto un problemino perché a San Marino era festa, Sant’Agata». «Sant’Agata… sì, lo so che è festa». «Era tutto chiuso però abbiamo già abbiamo parlato con Zara – Cristofaro Zara, dell’Unicredit, figura tra gli arrestati – e gli abbiamo garantito che oggi viene fatta l’operazione quindi ci stanno lavorando, ma è tutto a posto… L’ufficiale bancario prende contatti per trasmettere la documentazione».

Pelliccioni è infatti persona nota a San Marino: prima imputato eccellente per truffa nel processo Long
Drink
  (finito in prescrizione, assolto invece in quello aperto per fatti simili a Santa Maria Capua Vetere oltre una decina di anni fa), poi al centro di un presunto traffico di auto. Venne anche imputato – e assolto – in un processo per appropriazione indebita per alcune vetture di lusso. Nel dibattimento, saltò fuori anche il suo rapporto con Roberto Ceccarelli, noto come “il sammarinese”, ucciso per un regolamento di conti nell’aprile scorso a Roma

 

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