Anna De Martino di NQRimini San Marino, a proposito dell’arresto di Flavio Pelliccioni coinvolto nella indagine sui Casalesi la cui ditta Vian avrebbe dovuto costruire il centro commerciale a Casal di Principe, titola: Ecco come funzionava con le società sammarinesi / Un milione di euro / Il prezzo per una garanzia bancaria
Come funzionava il meccanismo di finanziamento e false garanzie? Dagli accertamenti bancari emerge come, una volta ottenuta indebitamente ed illecitamente un’apertura di credito (si parla di 5,5 milioni di euro ottenuti), in buona parte venivano utilizzati per pagare i terreni per il centro commerciale, (circa 3,5 milioni di euro) e, in parte, erano invece attraverso una larga schiera di prestanome, ‘fatti sparire’ . (…)
Numerose sono le conversazioni telefoniche e le e-mail intercettate circa l’utilizzo di società di San Marino. Si parla di un contratto di associazione in partecipazione che Di Caterino, il cugino del Padrino, deve stipulare con la fiduciaria di San Marino tra la Vian S.r.l. e la I.FI.S. Sa – Istituto Finanziario Sammarinese. Stessa situazione per la D.S.M. Sa – Drive Service Motorsport Sa sempre con sede in San Marino. Per gli inquirenti, Pelliccioni era consapevole delle attività dei casalesi tanto che in un sms intercettato scrive “……l’amministratrice, vedi che è la cugina di Sandokan di casale in origine Schiavone, molto noto alle cronache giudiziarie di casal di principi. (416 bis e altro). Detto in parole povere è gente che paga e sta alle regole!!!!….”.
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