San Marino. Fondo monetario dal 22 al 31 gennaio sul Titano, Antonio Fabbri

San Marino. Fondo monetario dal 22 al 31 gennaio sul Titano, Antonio Fabbri

Fondo monetario dal 22 al 31 gennaio sul Titano. Già gli esperti reputavano troppa una banca dello Stato, che però adesso ne ha due

Antonio Fabbri

Nell’ultimo incontro con il Fmi del settembre scorso, l’unico dato positivo, più come auspicio espresso che come sostanza, era la comunione di intenti del “tavolone”, che ben presto, però, si è rivelata di facciata. Il governo delle opposizioni oggi maggioranza non può spendere più neppure la “concordia universale”, come dato positivo. Sarà per questo che il neo segretario alle Finanze, Marco Gatti, fa appello, dai microfoni di Rtv, all’unità del Paese. Problema sostanziale, però, è che nel programma di governo di rapporti con il Fmi non se ne parla. 

Ma questo sarebbe un dettaglio se non fosse che, per evitare ricadute negative sul soggetto pubblico, il Fondo aveva raccomandato allo Stato di lasciare progressivamente la propria partecipazione in Carisp.

Nel frattempo, invece, lo Stato non solo non ha lasciato le azioni di Cassa, ma di banche, grazie alla legge sulle risoluzioni bancarie, ne ha presa in carico un’altra, la Banca Nazionale Sammarinese nata dalle ceneri di BancaCis, che è al 100% di proprietà di Banca Centrale che ha a sua volta lo Stato come azionista al 67%.

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