San Marino. Frequenze, Rtv: “Nessuna firma di San Marino e Albania sull’accordo”, Antonio Fabbri

San Marino. Frequenze, Rtv: “Nessuna firma di San Marino e Albania sull’accordo”, Antonio Fabbri

L’informazione di San Marino

Frequenze, Rtv smentisce: “Nessuna firma di San Marino e Albania sull’accordo”

Antonio Fabbri

La San Marino Rtv smentisce che il Titano abbia firmato l’accordo sulle frequenze assieme ai paesi dell’area mediterranea come affermato dal sito newsilnet.it – periodico telematico di informazione giuridica, fiscale, economica, politica e tecnica rivolto al settore radiotelevisivo ed editoriale italiano – ieri richiamato su queste pagine.

“A seguito di notizie pubblicate da alcuna stampa senza le opportune verifiche del caso – scrive Rtv – occorre ricordare che né la Repubblica di San Marino né l’Albania hanno sottoscritto l’accordo proposto nel Montenegro l’ottobre scorso in quanto inadeguato alle esigenze di entrambi gli Stati. È totalmente falso e fuorviante asserire quindi che sul  documento in questione vi siano le firme del governo sammarinese e di quello albanese, come è peraltro ben noto alla ITU di Ginevra, competente per l’assegnazione delle frequenze televisive”. L’accordo multilaterale vede dunque al momento le firme di Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Slovenia non quelle di Albania e San Marino. Resta il fatto che nel “Poligono”, così viene definita l’area su cui insiste la distribuzione delle frequenze per i vari stati, l’area adriatica ovest che interessa Italia e San Marino conta ad oggi 14 frequenze.

Al di là di chi ha firmato o meno quell’accordo, comunque, il punto per il Titano è che dovrà intavolare un confronto e cercare di raggiunge una intesa con l’Italia. Intesa che, oltre all’assegnazione di frequenze per la Rtv, c’è anche da capire se e come prevedrà la conferma del contributo italiano. Il vecchio accordo, come noto, prevedeva, sulla base della cessione in uso  all’Italia di tre delle cinque frequenze di spettanza del Titano, un contributo di 3.098.000 euro. Ed è da qui che scaturisce la principale preoccupazione. Vero è che, ad oggi, non è stato neppure possibile iniziare un confronto con la controparte italiana, considerato che oltre confine non era ancora insediato il nuovo governo. Probabile che, oltre alla Farnesina, ad occuparsi della questione sia anche il vicepremier Luigi Di Maio. Non è poi escluso che, se non si dovesse raggiungere una intesa, possa nascere un contenzioso davanti all’Itu di Ginevra, autorità cui compete l’assegnazione delle frequenze. L’auspicio di tutti, comunque, è che si trovi  quanto prima un accordo di reciproca soddisfazione.

Intanto in ambito radiotelevisivo c’è da tenere d’occhio in questi giorni come la nuova maggioranza italiana agirà sugli assetti e sulle nomine in Viale Mazzini, riordino che potrebbe avere sviluppi anche per la Rtv che, come noto, è consociata Rai.

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy