San Marino e Rimini a confronto sul turismo, Marino Cecchetti

San Marino e Rimini a confronto sul turismo, Marino Cecchetti

L’Informazione di San Marino

Rimini capofila del turismo

Marino Cecchetti

«Rimini sta riscoprendo la sua identità di città romana, medievale, rinascimentale. Una città che ha un teatro ottocentesco inaugurato da Verdi e ha dato i natali a Fellini … », così il sindaco Andrea Gnassi proponendo la città a capofila del turismo oltre la balneazione. In primis, a beneficiarne, sono realtà prossime come Santarcangelo dove le manifestazioni riminesi hanno una ricaduta immediata.

Rimini si rilancia, dunque, attraverso la cultura, a partire dalla ‘cultura del viverci bene’. Laura Lindsay, responsabile della comunicazione per Lonely planet – fra le più famose guide al mondo – su Il Resto del Carlino: “Il Grand Hotel «è l’albergo dove vorrebbero alloggiare tutti». Poi «esci dall’hotel, prendi la bicicletta, pedali sul lungomare e incontri tante persone mentre fanno jogging e sport su questa spiaggia infinita e così attrezzata. Arrivi in centro e ammiri un ponte romano, un grande teatro, il Fulgor di Amarcord. Cosa volete di più?».

San Marino. San Marino, a suo tempo, ha scelto di non ascoltare studiosi come Corrado Ricci per i quali non si doveva assolutamente toccare “la rocca ruvida e solitaria, le mura ineguali e dirute” che cingevano “la Fratta” in quanto “le sole sincere, legittime, autentiche rappresentanze dell’antica repubblica”. Poi è intervenuto Gino Zani a costruire la sceneggiatura ‘popolare’ della ‘medievalità’, irritando scrittori come Paolo Volponi: “tutto falso come una falsa brocca”! Infine c’è stata la trasformazione in suk (mercato arabo) negli anni Sessanta e Settanta del Novecento quando i turisti salivano a frotte (perfino 3 milioni e mezzo all’anno e, soprattutto, di bocca buona).  Ora quei turisti non ci sono più. È arrivato, anche per noi, il momento di ripensare l’offerta turistica, accrescendone il livello.  Come sta facendo, seriamente, Rimini.  A noi questa volta non basta mettersi al traino di Rimini come ai tempi dell’esplosione balneare.

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