Il Governo della Repubblica di San Marino, attraverso Pasquale Valentini, Finanze, si è detto disponibile a rivedere alcuni aspetti applicativi della tassa sui frontalieri.
Lo riferisce l’Agenzia Dire.
Il governo e’ disponibile ad avanzare dei correttivi all’articolo 56 della Finanziaria, ma non a sospenderla. La “tassa etnica” e’ stata al centro dell’incontro di oggi pomeriggio a Palazzo Begni tra il segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini, e una delegazione di Anis, Associazione nazionale dell’industria. Un incontro d’obbligo dopo l’annuncio degli imprenditori dello “sciopero fiscale” sulle buste paga del mese di gennaio. Di fatto, il segretario di Stato ha offerto dei chiarimenti sull’addizionale Igr del 15% che “non riguarda i frontalieri”, spiega interpellato a conclusione del vertice. Percio’ “non e’ un’aggiunta ma un elemento che va ad equilibrare la situazione” dei redditi tra residenti e no. Soprattutto, il segretario di Stato ha fornito agli imprenditori rassicurazioni sulla disponibilita’ del governo “a valutare la casistica che puo’ vedere penalizzazione certe fasce di reddito” dei dipendenti frontalieri. Come spiegato ieri in congresso di Stato, il responsabile delle Finanze sottolinea che, per alcuni meccanismi di deducibilita’ fiscale in Italia, ad essere piu’ penalizzati dal provvedimento della Finanziaria sono i lavoratori con redditi piu’ bassi e maggiori carichi famigliari. In sostanza, il rischio che si corre e’ che quanto versato al fisco sammarinese non sia rimborsabile dall’erario italiano. “Siamo disponibili a compiere delle valutazioni e ad intervenire con correttivi mirati”, assicura Valentini. “Non si tratta di sospendere il provvedimento- prosegue- ma di individuare fasce di reddito cui applicarla o meccanismi per cui la situazione di disagio sia affrontata e risolta”. Quanti siano i lavoratori interessati non e’ ancora quantificabile, “ma anche se fossero poche unita’- conclude Valentini- vogliamo affrontare,