San Marino, furto da Reggini su ‘imbeccata’. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

San Marino, furto da Reggini su ‘imbeccata’. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino: Il colpo giovedi’ sera / Reggini, è giallo sulla cassaforte rubata/ Il caveau portato via mentre nella concessionaria c’erano un impiegato e la donna delle pulizie.  La proprietà è certa: «I ladri sapevano dove cercare, hanno avuto un’imbeccata»

Nessuno dei presenti si è accorto di nulla nonostante per smurarla i malviventi abbiano usato un piccone. 10mila euro il bottino 

SAN MARINO. Ladri da Reggini: portano via la cassaforte sotto il naso di un impiegato e di un’addetta alle pulizie che, in concessionaria al momento del colpaccio, non si sono accorti di nulla. Alcune migliaia di euro il bottino, poi spariti documenti e assegni. «Quelli sapevano dove cercare: hanno avuto un’imbeccata », accusa il titolare Piero Reggini. I ladri sono entrati nel noto autosalone di Dogana tra le 21 e le 21.30 di giovedì, passando dal cancello principale lasciato aperto dagli addetti alle pulizie. Hanno posteggiato proprio vicino a una porta laterale, guarda caso la via più vicina alla cassaforte: per assicurarsi l’ingresso, hanno quindi scardinato la grande porta scorrevole che accede ai locali del piano Volkswagen e da lì, si sono diretti all’armadio che nascondeva l’ampia cassaforte. Sono riusciti a sradicarla aiutandosi con un piccone e un piede di porco. Il salone, però, non era vuoto. «La donna delle pulizie è rimasta nel salone di sotto fino alle 21, dopodiché è passata di sopra: non li poteva scorgere – racconta Reggini, che non dubita dei suoi dipendenti -. Al lavoro, c’era ancora un impiegato. Ha avvertito qualche rumore, come lo stridere del metallo sfregato: si è quindi affacciato ma il suo sguardo puntava in una direzione diversa rispetto alla scena del crimine. Solo quando ha confrontato i suoi dubbi con la donna delle pulizie, ha acceso le luci del salone per controllare che tutto fosse a posto e si è accorto di quello che era accaduto». Immediato l’intervento dei gendarmi che, giunti sul posto con la squadra scientifica, hanno trovato i segni del carrello usato per trasportare il forziere, ma non hanno trovato impronte digitali. Pare infatti che i malviventi abbiano agito usando i guanti. Ma di certo erano almeno in due, se non tre. Per azzardare la stima, basti pensare a quanto pesa la cassaforte: alta un metro, larga 60 centimetri, profonda altrettanto. Insomma, oltre un quintale di peso, maggiorato dal suo contenuto: documenti, assegni e contanti. «Non tanti – dice Reggini -, ma almeno qualche migliaia». Oltre dieci, a quanto pare. Ma la somma esatta verrà quantificata nelle prossime ore. Intanto, sono partite le indagini: i gendarmi vorranno ascoltare le due persone che erano in concessionaria al momento del furto. «E’ gente fidata, che lavora qui da anni – chiarisce subito Reggini -, ma di certo i ladri sapevano come agire. L’imbeccata l’hanno avuta: saranno le indagini a chiarire da chi». La concessionaria è dotata di un sistema di videosorveglianza: verranno visionati i video della telecamera che dà sull’ingresso dell’autosalone.

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