San Marino. Garibaldi: il museo di Caprera ignora il rifugio ottenuto sul Titano. San Marino Oggi

San Marino. Garibaldi: il museo di Caprera ignora il rifugio ottenuto sul Titano. San Marino Oggi

San Marino Oggi: Il museo di Caprera ignora lo ‘scampo’ di Garibaldi /
La fuga dalla Repubblica romana dettagliata ignorando il rifugio ottenuto sul Titano. I responsabili disponibili a collaborare con San Marino

Un gruppo di una quarantina di turisti sammarinesi, uno dei tanti hanno riferito dalle agenzie di viaggi, è rientrato da un tour in Sardegna. Tra le tappe anche l’isola di Caprera.
La sorpresa, meglio l’amarezza dei visitatori è stata grande nel visitare il ‘Compendio’ garibaldino con i cimeli, un tempo proprietà dello stesso Garibaldi, poi ceduti alla Stato italiano che ne ha curato il restauro e la ristrutturazione, nel lontano 1978. Racconta uno dei turisti appassionati anche di storia: “Le guide di Caprera si impegnano nel raccontare come Giuseppe Garibaldi conobbe l’Arcipelago sardo in un momento particolarmente difficile della sua vita. Si soffermano specificatamente sul periodo seguente alla disfatta della Repubblica Romana, la morte della sua amata Anita durante il tentativo di rifugio a Venezia.
Episodi da sempre acclamati da San Marino in occasione della ricorrenza dello scampo del 29-31 luglio 1849.
Uno scampo che ha lasciato segni intangibili nel Museo di Città con il vestito che Anita dovette abbandonare per fuggire con abiti maschili verso Comacchio e, tra i cimeli più accuditi anche un fucile da caccia di Giuseppe Garibaldi con tutti gli accessori, la sciabola ed un faldone di documenti autografi.
Importante è la presenza di una sciarpa tricolore precedente alla bandiera che poi diverrà il simbolo d’Italia. Insomma San Marino punto fermo nella vita dell’eroe dei due mondi, tanto importante che il monumento di Piazzetta Garibaldi in centro storico risulta essere il primo edificato in suo onore; in Italia, infatti, arrivarono in un secondo tempo. Da ricordare anche la feroce querelle con l’Italia fin da un secolo e mezzo fa. Allora fu Cavour premier del Regno a prendersela con il Titano, ultimamente i vari ministri delle Finanze della Repubblica. Camillo Benso di Cavour pretendeva la restituzione delle armi che i fuggiaschi garibaldini abbandonarono in Territorio. San Marino disse di non poterlo fare: le armi erano state vendute dagli stessi garibaldini per racimolare pochi soldi e pagarsi il viaggio verso casa.
(…)

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy