San Marino. Giovanni Giardi “a bocce ferme” su Papa Ratzinger

San Marino. Giovanni Giardi “a bocce ferme” su Papa Ratzinger

“Un Papa straordinario, ma anche strumentalizzato”

Riceviamo e pubblichiamo

A bocce ferme vorrei tornare su Papa Ratzinger perché la discussione su di lui continua sui social. Ne hanno parlato tanto ed è giusto perché è stata comunque una figura storica straordinaria, soprattutto con il gesto delle dimissioni che hanno smantellato la favola dell’intervento dello spirito santo nella nomina del Papa, ma al solito i servizi infiniti dei canali TV e giornali più importanti si sono appiattiti su pochi concetti scontati e non i più importanti del suo papato.

Avevo seguito con interesse quella nomina perché chi conosce il problema sostiene che la qualifica di teologo, e che teologo, non è il massimo per il ruolo di Papa. Un teologo deve poter disquisire liberamente sulla dottrina e un papa deve certo sapere di Teologia, ma deve avere la capacità di gestire uno Stato piccolo ma complesso e soprattutto una Curia che aveva messo in difficoltà tutti i Papi grosso modo dopo Pio XII. Le vicende si sono ingigantite soprattutto con la crescita dello IOR (Istituto Opere di Religione) , palesemente concentrato invece su opere e logiche di malaffare e mafia perché fuori dal controllo della Banca d’Italia (vedere alcuni libri mai smentiti, le inchieste di Report Rai 3) e l’uso distorto delle offerte raccolte della carità del Papa e di altre funzioni della curia vaticana compresi i processi di beatificazione ne. Si è parlato di un nido di serpi. I fatti hanno dato ragione a chi sosteneva che un teologo non ce l’avrebbe fatta: si era proposto con forza e con dichiarazioni battagliere il caparbio Papa montanaro Luciani ma non gli è andata molto bene; Wojtyla avrebbe avuto tutte le capacità necessarie, ma aveva bisogno dello IOR per mandare vagonate di soldi a Solidarnosc in Polonia.

Ma gli sono grato perché ha inserito nel catechismo della Chiesa quell’inno sublime alla sovranità e libertà di coscienza che non può essere violata nemmeno per motivi religiosi. Un inno al libero arbitrio (si trattava di un concetto del Concilio, ma lui l’ha trasferito fedelmente nel nuovo catechismo), un concetto che risolve anche una mia ricerca durata una vita sul rapporto tra fede e ragione.

Un teologo conservatore quindi, ma un teologo che ha dato, consapevole o meno, uno scrollone decisivo a dogmi antichi, ponendo la ragione con la stessa dignità della fede, il libero arbitrio e la coscienza individuale al di sopra di ogni altro valore.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy