Un servizio sul gioco a San Marino comparso recentemente su La Tribuna Sammarinese fa tornare alla mente a Giovanni Giardi l’appello sottoscritto da centinaia di cittadini quando il
governo aveva adottato alcuni provvedimenti in materia di gioco
d’azzardo.
Il motivo vero e inespresso era fare soldi indipendentemente che si trattasse di “soldi che trasudano di sofferenza e di corruzione dei valori”: insomma far scivolare lo Stato nel ruolo di biscazziere. Una scelta che i cittadini più attenti non esitarono a definire grave, storicamente senza precedenti ed estremamente pericolosa per la salvaguardia delle Istituzioni, per le nuove generazioni e per l’indipendenza stessa del nostro Paese.
Quel che è peggio, si è trattato di scelte striscianti mai fatte esplicitamente né dalle istituzioni né dai cittadini: una semplice autorizzazione ad una sala da Bingo si è trasformata di fatto in un sistema di gioco d’Azzardo di dimensioni enormi.
Queste “innocenti”macchine hanno già provocato gravi sofferenze a persone deboli o ammalate e alle loro famiglie, provocando di conseguenza anche corruzione morale e culturale singola e collettiva ed ancor più gravi patologie legate al gioco, fra cui la dipendenza.
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