San Marino. Giuliano Tamagnini: L’ABS ci aveva chiesto di accettare in toto la loro posizione

San Marino. Giuliano Tamagnini: L’ABS ci aveva chiesto di accettare in toto la loro posizione

L’informazione di San Marino

Giuliano Tamagnini Segretario della Csdl: “Il sistema deve essere riconosciuto e certificato a livello internazionale”

“Banche, con la soluzione interna proposta da Abs ce la cantiamo e ce la suoniamo”

“L’Associazione Bancaria ci aveva chiesto di accettare in toto la loro posizione Abbiamo detto di no e al secondo incontro non ci hanno invitati”

“La nostra posizione sul sistema bancario è pubblica, non solo sul tema Npl, ma anche chi quei crediti non performanti li ha creati. Se non partiamo dal presupposto che quei crediti qualcuno li ha concessi, e mi pare che l’atteggiamento in ambito bancario è far finta che questo non sia successo, non possiamo risolvere il problema”. Lo dice Giuliano Tamagnini, Segretario generale della Csdl che ha sottolineato in più di un’occasione che “gli attuali management degli istituti di credito non sono oggettivamente nelle condizioni di mettere in piena sicurezza il sistema. Chi ha portato le banche in questa situazione di estrema difficoltà, e tra questi vi sono anche alcune figure indagate, non possono essere gli stessi che possono pensare di risollevare le loro sorti. Per cui si rende necessaria anche una fase di effettivo ricambio e rinnovamento dei gruppi dirigenti delle banche in difficoltà”.

Se possibile Tamagnini è ancora più esplicito. “Abbiamo partecipato al primo incontro con Abs (Associazione Bancaria Sammarinese). Al secondo incontro non siamo stati invitati. O meglio, saremmo stati invitati se avessimo accettato in toto la loro posizione. La nostra, invece, è una linea che non siamo disposti a cambiare. Quindi evidentemente non ci hanno invitati.

Ci hanno parlato di soluzione interna, ma cosa vuole dire? Se le verifiche le facciamo tra di noi, ce la cantiamo e ce la suoniamo”.

Cioè, quale è il vostro timore? “Lo stato del sistema me lo deve certificare qualcuno che non è di questo paese, sulla base di parametri e criteri internazionalmente riconosciuti. Nel momento in cui saranno poi accertate le responsabilità, queste vanno pagate. Chi ha creato i dissesti deve pagare. Ho avuto occasione di dirlo diverse volte. Si è fatto un gran parlare di bad bank a quasi completo capitale dello Stato: io non sono per niente d’accordo. Io sono per aiutare le banche, ma non chi le ha portate al dissesto. I debiti li deve pagare chi li ha fatti, poi occorre rilanciare il sistema bancario di questo paese”.

E’ qui che la Csdl parla di internazionalizzazione? “Sì. Guardi, non serve andare troppo lontano. Proviamo a chiedere a Pesaro o Rimini che tipo di valutazione fanno del sistema bancario sammarinese. E’ assolutamente negativa. Se occorre mettere in condizione il nostro sistema bancario di ripulirsi, di depurarsi, lo si può fare solo con banche riconosciute a livello internazionale. Da solo il sistema non si rilancia. La sua internazionalizzazione è possibile creando le condizioni affinché a San Marino possano insediarsi gruppi bancari di valore internazionale, capaci di far crescere l’intero sistema e di destinare il credito necessario per sostenere importanti progetti imprenditoriali. Abbiamo parlato, nell’ultimo comunicato, di un gruppo internazionale. Non indichiamo nessuno,
anzi, magari ce ne fossero due o tre”.

Come procedere? “Su come procedere mi trovo d’accordo con la linea della dirigenza di Bcsm. Per arrivare alla credibilità internazionale del sistema bisogna fare pulizia. Con banche “cattive” che hanno in pancia situazioni come quelle che sono state ventilate, non è possibile”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy