I valutatori del Greco hanno lasciato San Marino. Faranno conoscere quanto prima il risultato del loro lavoro che congloba la prima e la seconda valutazione effettuate negli altri Stati del Consiglio d’Europa.
La maggior parte degli altri Stati sono già alla terza valutazione.
Il Greco è nato nel 1999.
San Marino è alla sua prima valutazione perché la casta politica sammarinese ha fatto di tutto per ritardare fino all’ultimo l’adesione. La decisione, nonostante la pressione proveniente dalla società, è stata presa solo nel luglio dell’anno scorso.
Una casta politica, quella sammarinese, che, nonostante tutto quello che è successo nel Paese negli ultimi decenni, non ha mai subito un processo per corruzione. Eppure “la corruzione esiste nel Paese a partire da quella elettorale” ha detto il coordinatore di Alleanza Popolare, prendendo la parola in Consiglio Grande e Generale.
I valutatori non possono ad esempio non drizzare le orecchie di fronte a delibere che stanziano soldi a favore di questo o di quello in piena liberalità, senza alcun criterio. Oppure di fronte alla creazione di monopoli come quelli delle telecomunicazioni a costo zero. Oppure quando si procede ad alienazioni di beni dello Stato a favore di soggetti che in qualche modo si celano nell’anonimato.
Speriamo che il Governo dimostri nei fatti la volontà di collaborare affinché la adesione al Greco si concretizzi quanto prima. Non possiamo darci, per rispondere, 18 mesi previsti dalle regole del Greco. San Marino ha bisogno di bruciare le tappe per ritornare a quella reputazione a livello internazionale che è stata da sempre la migliore protezione del piccolo Stato.