Alla Relazione della Presidenza del Consiglio della Unione Europea sui legami dell’Ue con il Principato di Andorra, la Repubblica di San Marino e il Principato di Monaco, sono allegati dei succinti riferimenti sui rapporti attuali fra i singoli microstati e Bruxelles.
Il riferimento su San Marino in particolare analizza i tre trattati in essere con l’Ue: ossia quella di cooperazione doganale del 1991, la convenzione monetaria in vigore dal 2001 che prevede l’uso dell’euro da parte di San Marino, accordo sulla tassazione dei redditi da risparmio in vigore dal 2005.
La Commissione ha presentato al Consiglio europeo nel novembre del 2009 una raccomandazione per aprire un negoziato con San Marino in materia di anti frode e scambio di informazioni, che è ancora in via di definizione nell’ambito degli accordi Ecofin.
“Il sistema bancario del Paese era tradizionalmente basato sul segreto”, ma nel 2009, l’Ocse ha rimosso San Marino dalla lista dei paesi non collaborativi.
Infine la relazione parla degli accordi Schengen dei quali il Titano applica la parte della circolazione dei suoi cittadini in Ue, ma quelle della cooperazione in materia giudiziaria e di polizia risultano inapplicabili. (elaborazione NQRimini San Marino)
A Bruxelles si osserva specificatamente il mancato utilizzo dell’art.19 della convenzione del 1991 che avrebbe potuto consentire una collaborazione più stretta fra San Marino ed Ue.
A San Marino va stigmatizzato il comportamento della sua classe dirigente che non ha colto le opportunità offerte dall’art. 26 della stessa convenzione.