San Marino, i figli di Fantini a Napolitano

San Marino, i figli di Fantini  a Napolitano

Da Bologna i figli del – recentemente scomparso – dr. Mario Fantini, già Amministratore Delegato della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino. hanno  scritto al  Presidente della Repubblica italiano, Giorgio Napolitano, come anticipato da Antonella Zaghini di La Voce di Romagna San Marino.


Nostro padre si è rivolto più volte a Lei, negli  ultimi due anni, tramite lettere a cui allegava materiale informativo  chiedendo risposte che non ha mai avuto. Chiedeva caldamente il Suo intervento o quanto meno interesse sulle vicende assai gravi che gli stavano accadendo per sapere se ci fosse qualcuno a “condividere la contestazione dei reati di cui era accusato”. Intanto che questo silenzio pesava sulla sua vita e su quella di 2500 famiglie disperate del Gruppo Delta, lui si è spento il 22 marzo scorso. Non è riuscito a contrastare il male fisico perché psicologicamente fortemente provato da due anni insonni alla ricerca della verità e soprattutto della giustizia e non capacitandosi che con la sua statura morale pubblicamente affermata nessuna delle Istituzioni si sia mossa anche solo per approfondire. Ha lasciato cinque figli ed una vedova che cercano, per onorarlo, la verità in suo nome, lacerati dal dolore ed attoniti per la grave indifferenza. In questi giorni sono emersi pubblicamente collegamenti tra la situazione Delta e la P4, è stata fatta una interrogazione parlamentare su questo tema che ci permettiamo di allegarle. Sappia che più di un anno fa nostro padre presentò un esposto alla procura di Forlì, con un file audio, nel quale dimostrava di aver avuto forti pressioni per pagamenti che avrebbero controbilanciato tranquillità giuridiche. Ora quello che sta emergendo sulla P4, sugli uomini che ne fanno parte, comincia a mettere gravemente in evidenza ciò che a tutt’oggi non si è voluto vedere. Si è  tramato contro un uomo che non si riusciva a corrompere. Un imbroglio per distruggere lui, i suoi colleghi e l’operato di una vita. Noi abbiamo ereditato i suoi valori e le sue battaglie e non abbiamo nessuno che ci aiuti. Questo silenzio è gravissimo per chi è cresciuto nella convinzione che le Istituzioni facciano il loro dovere. Anche la Cassa di
San Marino
, colpita come Delta  e caduta in questi assurdi giochi finanziari – non ci viene altro termine – anziché  sostenerci, ha preso le distanze dalla gestione di nostro padre, preferendo usarlo come capro espiatorio, per evitare di avere problemi.  In questo senso torna importante il file audio di cui sopra. Dopo tre anni dall’inizio delle indagini la Procura di Forlì non ha ancora chiuso. Nostro padre ha scontato la pena, è morto senza vedere la fine, ma soprattutto senza poter fare contraddittorio attivo. Per portarci al silenzio siamo ancora minacciati da richieste di risarcimenti danni astronomiche, ci hanno proditoriamente tolto la disponibilità economica per evitare azioni legali di approfondimento. Siamo vessati dalle stesse figure che hanno contribuito a distruggere l’operato di nostro padre e che lo hanno portato alla morte. Siamo cresciuti con una educazione sana, ci hanno insegnato che se si è onesti la giustizia trionfa, ci hanno insegnato a credere nelle Istituzioni. Continuiamo a chiederLe  aiuto per arrivare alla verità. Ci dia la possibilità  di credere nella giustizia e vogliamo che Lei possa far luce come chiedeva nostro padre.


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