San Marino. “I più ‘fragili’ di nuovo soli. L’ennesima beffa”

San Marino. “I più ‘fragili’ di nuovo soli. L’ennesima beffa”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera giunta alla nostra redazione dal concittadino Daniele Pelliccioni.

“Il vaccino permetterà a tutti di tornare a una vita normale ed è l’unica arma in grado di tutelarci. Questo è il tormentone che tutti noi abbiamo ascoltato da più di un anno.

Evidentemente per le fertili e illuminate menti preposte a difendere la nostra salute, vita normale è vietare le visite in ospedale, nella casa di riposo e al Centro disabili.

Nonostante il nostro Ospedale sia attualmente covid free e l’immunità di gregge sia lo slogan più diffuso, per “difendere “i più fragili si è adottata nuovamente e celermente questa, a mio modesto parere assurda decisione.

Uno dei motivi che ha spinto le persone a vaccinarsi è stato proprio la certezza di non avere poi preclusioni nell’assistere i propri cari come da sempre avvenuto.

Capisco benissimo queste rigorose misure attuate nella prima fase pandemica, quando non erano disponibili i vaccini e non c’era il tempo di valutare il rischio costi-benefici. Oggi assolutamente no.

Naturalmente non intendo libertà incontrollata di visite ma incontri programmati con le solite norme e presidi previsti in ogni situazione.

Con il green pass, avvenuta guarigione, tampone negativo, ecc. Si può accedere ovunque: eventi sportivi, concerti, palestre, riti religiosi e ogni grande evento, ma non è possibile né andare a far visita né assistere un familiare o amico ospite in una struttura sanitaria. Prendersi cura dei propri cari non è certo un grande evento ma un piccolo evento che può portare grandi benefici.

Tutti noi sappiamo, e ogni medico ‘a parole’ ce lo ricorda che il nostro benessere psicofisico non può escludere la nostra parte emozionale e il successo di ogni terapia non può prescindere dal sentirsi amati e curati. Il personale certo fa tutto il possibile perché questo avvenga ma nessuno può sostituire l’amore e la vicinanza dei propri affetti.

Noi tutti giustamente abbiamo vissuto la frustrazione di rinunce apparentemente banali ma importanti, come condividere una serata con gli amici, cenare al ristorante, programmare liberamente viaggi ma pensiamo a cosa può voler dire sentirsi abbandonati e isolati, sentendo inascoltati i propri bisogni. Chi può contestare e opporsi a queste decisioni? I pazienti assolutamente no, il personale non credo e neppure i familiari costretti a vivere da troppo tempo in una sorta di rassegnazione e impotenza, alimentata solo da continue paure e angosce.

Certo, la creatività e la capacità di trovare soluzioni dei nostri politici si mette automaticamente in moto durante l’allestimento dei seggi elettorali, per questo seppur nobile motivo si si trova il modo ‘in tutta sicurezza’ di far votare chiunque a rischio zero.

Preciso che sono regolarmente vaccinato e in questo momento fortunatamente non ho nessun familiare in queste strutture e non ho quindi alcun interesse personale, il mio sfogo e la mia indignazione sono assolutamente dettati da un semplice senso di giustizia che mi porta a dar voce a chi non ce l’ha, per non sentirmi complice con il silenzio di qualcosa che trovo assolutamente crudele e ingiustificato senza alcun valido e fondato motivo sanitario. Se ci si credesse seriamente, le soluzioni possibili sarebbero tante”.

 

Daniele Pelliccioni

 

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