San Marino ignorato nel confronto Italia e Svizzera

San Marino  ignorato nel confronto Italia e Svizzera
L’atteso incontro fra delegazioni parlamentari di Italia e Svizzera previsto per venerdì 16 settembre al Senato della Repubblica italiana, in  cui era stato promesso che si sarebbe parlato anche di San Marino, effettivamente c’è stato, ma di San Marino non c’è alcuna traccia.
L’incontro era diretto dal
presidente della Commissione Affari esteri del Senato Lamberto Dini, il quale
ha affermato che “è arrivato il tempo di porre fine alle tensioni”, Per la
Svizzera hanno partecipato Dick Marty (PLR/TI) e Filippo Lombardi (PPD/TI).
Invitati anche gli ambasciatori dei due paesi e personalità del mondo bancario
ed economico. L’ambasciatore svizzero, Bernardino Regazzoni, ha confermato la
“disponibilità di Berna ad avviare un negoziato con Roma”
. (Corriere del Ticino).
Commenti?   Franco Narducci, vicepresidente
della commissione esteri della Camera italiana, lo ha definito “un incontro
estremamente positivo” e “un chiaro messaggio al Governo italiano e al ministro
Tremonti” affinché tornino al tavolo dei negoziati con la Svizzera. Il modello a
cui mirare – ha detto all’ats – è quello dell’accordo stipulato dalla
Confederazione con la Germania. Lombardi ha precisato che l’appello al dialogo
concerne sì Roma, ma anche Berna
.
Di certo l’incontro non ha avuto alcun riflesso sull’atteggiamento del governo, visto quanto riferisce  lo stesso giornale:   Vari parlamentari avevano rivolto al ministro dell’economia e finanze, Giulio
Tremonti, una interrogazione per conoscere gli orientamenti del governo
Berlusconi circa l’opportunità di un accordo con la Svizzera per l’introduzione
di «un meccanismo di prelievo da applicare ai capitali italiani trasferiti nella
Confederazione e non dichiarati al fisco».
A nome di Tremonti ha risposto
il ministro Vito, riconoscendo che gli accordi della Svizzera con Germania e
Regno Unito
in materia di doppia imposizione «sono in controtendenza» con il
comportamento avuto in passato da Berna, ma i testi dovranno ancora subire una
verifica da parte dell’UE. Nessun’altra indicazione, tanto che Massimo Vannucci
(PD), uno degli interroganti, ha rimproverato al ministro di aver semplicemente
letto «una nota sibillina in cui lei non risponde assolutamente a niente».
Leggi Italia-Svizzera:
il Governo non scopre le carte, Giovanni Parente – Marco Mobili, IlSole24Ore


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